Se lattuale Disegno di legge di riforma venisse approvato dal Parlamento, il settore del recupero crediti rischierebbe di trovarsi esposto ad un drammatico vuoto normativo, che di fatto cancellerebbe quanto disposto negli ultimi anni dal Ministero dellInterno – di concerto con le parti sociali per garantire regole certe e massima efficienza e trasparenza.
A lanciare lallarme sono UNIREC Unione Nazionale Imprese a Tutela del Credito e ADICONSUM, riunite a Roma il prossimo 10 ottobre in occasione del presidio organizzato in Piazza Montecitorio (a partire dalle ore 14) per sensibilizzare le aziende del settore e i consumatori circa le inevitabili conseguenze dellindebolimento dellattuale assetto normativo.
Ciò che preoccupa dellattuale Disegno di legge spiega Gianni Amprino, Presidente UNIREC è la mancata formulazione delle regole e dei requisiti necessari per svolgere lattività di recupero crediti. Regole e requisiti sino ad oggi fortemente voluti e condivisi dalle associate UNIREC, che da sole rappresentano l85% del mercato.
Non tenere conto delle loro indicazioni significa non tenere conto delle indicazioni di chi il settore evidentemente lo conosce e lo rappresenta. Bastano pochi numeri per comprendere quanto sia strategico per la nostra economia: 15.000 addetti che gestiscono 38 miliardi di euro allanno di recupero crediti, l80% dei quali riguardano utenze domestiche, mutui e prestiti non onorati.
A salvaguardia della professionalità dei propri addetti e della trasparenza nei confronti dei consumatori, le due organizzazioni hanno depositato una serie di emendamenti al testo con lobiettivo di contrastare la volontà di togliere al settore le attuali regole di controllo, demandando la creazione di quelle future ad un istituendo organismo. In particolare, per UNIREC e ADICONSUM gli articoli da emendare sono quelli che prevedono la devoluzione della vigilanza al Ministero di Grazia e Giustizia, togliendola al Ministero dellInterno, e quelli relativi allabolizione della licenza e alla composizione dellorganismo di controllo.
La composizione del futuro e ancora vago organismo di controllo è fra i punti che alimentano il forte dissenso delle due associazioni nei confronti dellattuale Disegno di legge, perché di fatto annulla il principio della bilateralità.
Come spiega Pietro Giordano, Segretario Generale ADICONSUM: La bilateralità è il nuovo modo con cui si può ottenere una vera tutela dei consumatori, in una logica di confronto e non di scontro. Se il testo della riforma venisse approvato nellattuale formulazione, il principio della bilateralità verrebbe sostituito dalla presenza costosa e burocratica di un organismo di controllo non meglio definito, dove le Associazioni delle imprese e dei Consumatori avrebbero una rilevanza ingiustamente minimale.
Nel 2011, con lemanazione di una Circolare ministeriale frutto anche dellattività di confronto con le parti sociali, gli Enti bilaterali rappresentativi delle associazioni degli imprenditori e dei consumatori hanno ottenuto un primo, importante riconoscimento pubblico, diventando un organo di ausilio alle Questure nelle procedure di controllo e, al contempo, strumento per attestare la professionalità e le competenze degli addetti e delle aziende di settore.
Fonte:
UNIREC – ADICONSUM
Se lattuale Disegno di legge di riforma venisse approvato dal Parlamento, il settore del recupero crediti rischierebbe di trovarsi esposto ad un drammatico vuoto normativo, che di fatto cancellerebbe quanto disposto negli ultimi anni dal Ministero dellInterno – di concerto con le parti sociali per garantire regole certe e massima efficienza e trasparenza.
A lanciare lallarme sono UNIREC Unione Nazionale Imprese a Tutela del Credito e ADICONSUM, riunite a Roma il prossimo 10 ottobre in occasione del presidio organizzato in Piazza Montecitorio (a partire dalle ore 14) per sensibilizzare le aziende del settore e i consumatori circa le inevitabili conseguenze dellindebolimento dellattuale assetto normativo.
Ciò che preoccupa dellattuale Disegno di legge spiega Gianni Amprino, Presidente UNIREC è la mancata formulazione delle regole e dei requisiti necessari per svolgere lattività di recupero crediti. Regole e requisiti sino ad oggi fortemente voluti e condivisi dalle associate UNIREC, che da sole rappresentano l85% del mercato.
Non tenere conto delle loro indicazioni significa non tenere conto delle indicazioni di chi il settore evidentemente lo conosce e lo rappresenta. Bastano pochi numeri per comprendere quanto sia strategico per la nostra economia: 15.000 addetti che gestiscono 38 miliardi di euro allanno di recupero crediti, l80% dei quali riguardano utenze domestiche, mutui e prestiti non onorati.
A salvaguardia della professionalità dei propri addetti e della trasparenza nei confronti dei consumatori, le due organizzazioni hanno depositato una serie di emendamenti al testo con lobiettivo di contrastare la volontà di togliere al settore le attuali regole di controllo, demandando la creazione di quelle future ad un istituendo organismo. In particolare, per UNIREC e ADICONSUM gli articoli da emendare sono quelli che prevedono la devoluzione della vigilanza al Ministero di Grazia e Giustizia, togliendola al Ministero dellInterno, e quelli relativi allabolizione della licenza e alla composizione dellorganismo di controllo.
La composizione del futuro e ancora vago organismo di controllo è fra i punti che alimentano il forte dissenso delle due associazioni nei confronti dellattuale Disegno di legge, perché di fatto annulla il principio della bilateralità.
Come spiega Pietro Giordano, Segretario Generale ADICONSUM: La bilateralità è il nuovo modo con cui si può ottenere una vera tutela dei consumatori, in una logica di confronto e non di scontro. Se il testo della riforma venisse approvato nellattuale formulazione, il principio della bilateralità verrebbe sostituito dalla presenza costosa e burocratica di un organismo di controllo non meglio definito, dove le Associazioni delle imprese e dei Consumatori avrebbero una rilevanza ingiustamente minimale.
Nel 2011, con lemanazione di una Circolare ministeriale frutto anche dellattività di confronto con le parti sociali, gli Enti bilaterali rappresentativi delle associazioni degli imprenditori e dei consumatori hanno ottenuto un primo, importante riconoscimento pubblico, diventando un organo di ausilio alle Questure nelle procedure di controllo e, al contempo, strumento per attestare la professionalità e le competenze degli addetti e delle aziende di settore.
Fonte:
UNIREC – ADICONSUM