Gli ultimi due rapporti forniti dall Istat e dell Abi mostrano due realtà italiane poco confortanti. Da un lato infatti lIstituto Nazionale di Statistica diffonde i dati negativi sulla povertà in Italia da cui risulta che ben il 16,6% della popolazione vive in condizioni di povertà relativa, mentre dallaltro lAbi segnala il proseguo della flessione dei prestiti a famiglie ed imprese.
Analizziamo con ordine gli aspetti sopracitati con lausilio delle infografiche pubblicate sul sito SoldiOnLine. Per quanto concerne la povertà in Italia la situazione è peggiorata: stando al rapporto Istat 2013 emerge che le persone in povertà relativa sono 10.048.000, (16.6%) in aumento rispetto al 15.8% del 2012. Le famiglie in povertà relativa sono il 12.6% della popolazione.
Ma che cosa si intende per povertà relativa?
Si tratta di un indicatore che segnala le difficoltà economiche delle persone nella fruizione di beni e servizi in rapporto al livello economico medio di vita dellambiente circostante. La soglia di povertà relativa, per una famiglia di due componenti, è pari nel 2013 a 972.52 euro, per tre persone la soglia è 1293.45, per 4 persone è 1585.21.
Che cosa si intende invece per povertà assoluta?
Indica l’incapacità di acquisire i beni e i servizi, necessari a raggiungere uno standard di vita minimo accettabile nel contesto di appartenenza . I numeri diffusi dallIstat sono piuttosto inquietanti: le persone in povertà assoluta sono passate dall8% del 2012 al 9.9% del 2013( % sul totale della popolazione residente). Le famiglie in povertà assoluta sono 2.028.000 (7.9%) rispetto al 6.8% del 2012.
Osservando i dati per macroregione la povertà risulta diffusa maggiormente nelle aree del Mezzogiorno. Sale al 26% la percentuale delle famiglia che vivono in condizioni disagiate e al 12,6% la percentuale di quelle a cui mancano i beni necessari per condurre una vita dignitosa. Nelle Aree del Centro e del Nord la situazione è la seguente (vedi allegato 1):
-
7.5% povertà relativa, 6% povertà assoluta
-
6% povertà relativa, 5.7% povertà assoluta
Quali famiglie accusano maggiormente la condizione di povertà relativa?
Come si evince dal grafico giallo a pile, situato a sinistra dellinfografica (allegato 1) le coppie con più figli sono quelle che risultano avere maggiori difficoltà. La percentuale di quelle cadute in povertà è salita nel 2013 a 20.4% per le coppie con 2 figli e a 32.9% per le coppie con 3 o più figli. Le famiglie numerose o monogenitore stanno dunque accusando maggiormente la crisi economica.
Proprio a causa della crisi è della mancanza di liquidità per arrivare alla fine del mese molte famiglie tentano la strada del prestito. Ma la situazione non è delle più rosee: la concessione dei prestiti da parte delle banche, come dimostra il rapporto Abi, è ancora in calo anche per le aziende.
I dati Abi evidenziano il proseguo della flessione dei prestiti a famiglie e imprese, anche se ad un ritmo negativo inferiore rispetto al picco massimo registrato nella rivelazione di novembre 2013.( -4.1%)
Lallegato 2 mostra landamento del monte prestiti delle banche a famiglie ed imprese in miliardi di euro e le variazioni mese per mese intercorse rispetto al 2013.
Come si evince da questultimo i prestiti erogati dalla banche a maggio 2014 risultano essere calati del 2.4% rispetto ai due anni precedenti.
Autore: Erica Venditti
Fonte:
Redazione Credit Village
Gli ultimi due rapporti forniti dall Istat e dell Abi mostrano due realtà italiane poco confortanti. Da un lato infatti lIstituto Nazionale di Statistica diffonde i dati negativi sulla povertà in Italia da cui risulta che ben il 16,6% della popolazione vive in condizioni di povertà relativa, mentre dallaltro lAbi segnala il proseguo della flessione dei prestiti a famiglie ed imprese.
Analizziamo con ordine gli aspetti sopracitati con lausilio delle infografiche pubblicate sul sito SoldiOnLine. Per quanto concerne la povertà in Italia la situazione è peggiorata: stando al rapporto Istat 2013 emerge che le persone in povertà relativa sono 10.048.000, (16.6%) in aumento rispetto al 15.8% del 2012. Le famiglie in povertà relativa sono il 12.6% della popolazione.
Ma che cosa si intende per povertà relativa?
Si tratta di un indicatore che segnala le difficoltà economiche delle persone nella fruizione di beni e servizi in rapporto al livello economico medio di vita dellambiente circostante. La soglia di povertà relativa, per una famiglia di due componenti, è pari nel 2013 a 972.52 euro, per tre persone la soglia è 1293.45, per 4 persone è 1585.21.
Che cosa si intende invece per povertà assoluta?
Indica l’incapacità di acquisire i beni e i servizi, necessari a raggiungere uno standard di vita minimo accettabile nel contesto di appartenenza . I numeri diffusi dallIstat sono piuttosto inquietanti: le persone in povertà assoluta sono passate dall8% del 2012 al 9.9% del 2013( % sul totale della popolazione residente). Le famiglie in povertà assoluta sono 2.028.000 (7.9%) rispetto al 6.8% del 2012.
Osservando i dati per macroregione la povertà risulta diffusa maggiormente nelle aree del Mezzogiorno. Sale al 26% la percentuale delle famiglia che vivono in condizioni disagiate e al 12,6% la percentuale di quelle a cui mancano i beni necessari per condurre una vita dignitosa. Nelle Aree del Centro e del Nord la situazione è la seguente (vedi allegato 1):
Quali famiglie accusano maggiormente la condizione di povertà relativa?
Come si evince dal grafico giallo a pile, situato a sinistra dellinfografica (allegato 1) le coppie con più figli sono quelle che risultano avere maggiori difficoltà. La percentuale di quelle cadute in povertà è salita nel 2013 a 20.4% per le coppie con 2 figli e a 32.9% per le coppie con 3 o più figli. Le famiglie numerose o monogenitore stanno dunque accusando maggiormente la crisi economica.
Proprio a causa della crisi è della mancanza di liquidità per arrivare alla fine del mese molte famiglie tentano la strada del prestito. Ma la situazione non è delle più rosee: la concessione dei prestiti da parte delle banche, come dimostra il rapporto Abi, è ancora in calo anche per le aziende.
I dati Abi evidenziano il proseguo della flessione dei prestiti a famiglie e imprese, anche se ad un ritmo negativo inferiore rispetto al picco massimo registrato nella rivelazione di novembre 2013.( -4.1%)
Lallegato 2 mostra landamento del monte prestiti delle banche a famiglie ed imprese in miliardi di euro e le variazioni mese per mese intercorse rispetto al 2013.
Come si evince da questultimo i prestiti erogati dalla banche a maggio 2014 risultano essere calati del 2.4% rispetto ai due anni precedenti.
Autore: Erica Venditti
Fonte:
Redazione Credit Village