Per la Uccmb, la banca dei crediti problematici del gruppo Unicredit, si va verso lesclusiva alla cordata Fortress-Prelios.
A confermarlo, dopo le indiscrezioni del Sole 24 Ore, è stato lo stesso amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni: «Lorientamento era quello ma non si è ancora completamente deciso», aggiungendo che una scelta finale potrebbe essere comunicata a breve.
Sembra così procedere verso la parte conclusiva, dopo oltre sei mesi di trattativa, il processo di cessione di Uccmb e a prevalere dovrebbe essere la cordata fra il gruppo statunitense Fortress, già ben radicato in Italia con la piattaforma Italfondiario, e Prelios, che opera nel settore tramite la divisione Credit Servicing .
Fortress-Prelios, assistiti nelloperazione dagli advisor Mediobanca e Rothschild, dovrebbero dunque battere la concorrenza dellaltro gruppo finanziario in campo per Uccmb, cioè il private equity statunitense Lone Star, alleato dellaltro fondo Christofferson Robb. Con Uccmb viene messo in vendita un portafoglio crediti di 3,4 miliardi e una piattaforma valutata intorno ai 300 milioni. Secondo indiscrezioni delle scorse settimane la valutazione del portafoglio si aggira intorno al 10% del valore nominale, mentre per la piattaforma le offerte superano i 300 milioni con una plusvalenza che potrebbe essere rilevante per Unicredit.
In particolare, oltre al prezzo, si potrebbe andare verso lesclusiva a Fortress-Prelios per alcune motivazioni di tipo industriale e sinergico: lofferta della cordata italo-statunitense punterebbe infatti a mantenere la sede del gruppo a Verona e a farne un grande hub europeo per la gestione di crediti in sofferenza con la creazione di una holding (a monte anche di Italfondiario e Prelios) con forte efficientamento dei risultati.
I manager di Italfondiario e Prelios (da una parte lamministratore delegato Fabio Balbinot e dallaltra il capo della divisione Credit Servicing Riccardo Serrini in stretto contatto con il vicepresidente Massimo Caputi) sarebbero al lavoro sul progetto. Come controparte ci sarebbe il team di Unicredit con il manager Alessandro Decio e il Cfo Marina Natale. Inoltre, con la vittoria di Prelios-Fortress, Charles Spetka, oggi managin director del gruppo americano, sarebbe nominato capo azienda di Uccmb.
In attesa dellesito sono i 760 dipendenti di Uccmb (più circa 2.600 collaboratori) con i sindacati che hanno proclamato il 16 ottobre una giornata di sciopero. La settimana scorsa lamministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, ha escluso impatti occupazionali dalla cessione e anche Giovanni Castellaneta, senior adviser di Fortress in Italia, ha dichiarato che il gruppo «ha tutte le capacità per affrontare loperazione mantenendo i livelli occupazionali e i rendimenti».
Autore: Carlo Festa
Fonte:
Il Sole 24 Ore
Per la Uccmb, la banca dei crediti problematici del gruppo Unicredit, si va verso lesclusiva alla cordata Fortress-Prelios.
A confermarlo, dopo le indiscrezioni del Sole 24 Ore, è stato lo stesso amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni: «Lorientamento era quello ma non si è ancora completamente deciso», aggiungendo che una scelta finale potrebbe essere comunicata a breve.
Sembra così procedere verso la parte conclusiva, dopo oltre sei mesi di trattativa, il processo di cessione di Uccmb e a prevalere dovrebbe essere la cordata fra il gruppo statunitense Fortress, già ben radicato in Italia con la piattaforma Italfondiario, e Prelios, che opera nel settore tramite la divisione Credit Servicing .
Fortress-Prelios, assistiti nelloperazione dagli advisor Mediobanca e Rothschild, dovrebbero dunque battere la concorrenza dellaltro gruppo finanziario in campo per Uccmb, cioè il private equity statunitense Lone Star, alleato dellaltro fondo Christofferson Robb. Con Uccmb viene messo in vendita un portafoglio crediti di 3,4 miliardi e una piattaforma valutata intorno ai 300 milioni. Secondo indiscrezioni delle scorse settimane la valutazione del portafoglio si aggira intorno al 10% del valore nominale, mentre per la piattaforma le offerte superano i 300 milioni con una plusvalenza che potrebbe essere rilevante per Unicredit.
In particolare, oltre al prezzo, si potrebbe andare verso lesclusiva a Fortress-Prelios per alcune motivazioni di tipo industriale e sinergico: lofferta della cordata italo-statunitense punterebbe infatti a mantenere la sede del gruppo a Verona e a farne un grande hub europeo per la gestione di crediti in sofferenza con la creazione di una holding (a monte anche di Italfondiario e Prelios) con forte efficientamento dei risultati.
I manager di Italfondiario e Prelios (da una parte lamministratore delegato Fabio Balbinot e dallaltra il capo della divisione Credit Servicing Riccardo Serrini in stretto contatto con il vicepresidente Massimo Caputi) sarebbero al lavoro sul progetto. Come controparte ci sarebbe il team di Unicredit con il manager Alessandro Decio e il Cfo Marina Natale. Inoltre, con la vittoria di Prelios-Fortress, Charles Spetka, oggi managin director del gruppo americano, sarebbe nominato capo azienda di Uccmb.
In attesa dellesito sono i 760 dipendenti di Uccmb (più circa 2.600 collaboratori) con i sindacati che hanno proclamato il 16 ottobre una giornata di sciopero. La settimana scorsa lamministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, ha escluso impatti occupazionali dalla cessione e anche Giovanni Castellaneta, senior adviser di Fortress in Italia, ha dichiarato che il gruppo «ha tutte le capacità per affrontare loperazione mantenendo i livelli occupazionali e i rendimenti».
Autore: Carlo Festa
Fonte:
Il Sole 24 Ore