L’Italia è vicina alla deflazione, i crediti deteriorati delle banche stanno aumentando e vanno ceduti in blocco. I piccoli e medi istituti di credito devono fondersi. E, soprattutto, tutte le banche devono aumentare i margini. Lo ha detto il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nel suo intervento questa mattina alla 90° Giornata mondiale del risparmio a Roma organizzata dallAcri.
Non siamo in deflazione, ma non possiamo ignorarne il rischio concreto”, il commento del governatore sulleconomia. Per Visco il sistema bancario italiano deve fare fronte “all’elevato ammontare di crediti deteriorati, la cui crescita sta ancora proseguendo, anche se a ritmi più attenuati”. Per questo motivo le banche devono attuare “politiche attive di gestione e recupero crediti e cessioni in blocco di attività deteriorate, che andranno favorite da un ulteriore innalzamento dei loro tassi di copertura”.
Visco ha parlato anche degli istituti di credito di media e piccola dimensione non coinvolti nei test della Bce e finora meno soggetti alla pressione dei mercati. Il governatore della Banca d’Italia esorta in questo ambito “le operazioni di concentrazione”. In particolare, “l’unione bancaria, l’integrazione del mercato unico, la maggiore competizione richiederanno anche a queste banche sforzi per contrastare il deterioramento della qualità del credito mediante un rafforzamento patrimoniale, un miglioramento degli assetti di governo e dei processi di controllo dei rischi, un innalzamento dell’efficienza e della redditività”, ha aggiunto.
Sulla posizione di partenza delle banche italiane ha inciso un’economia che nei passati due decenni, e in particolare negli ultimi sei anni di crisi, ha avuto uno fra i peggiori andamenti in Europa”, ha detto. Nel corso dell’anno, ha aggiunto Visco, è proseguita, pur attenuandosi, la contrazione dei prestiti bancari alle imprese; la crescita di quelli alle famiglie è rimasta contenuta nell’area, lievemente negativa in Italia. Si sono ridotte, ma restano relativamente ampie, le differenze nel costo dei finanziamenti tra paesi, legate principalmente alla diversa incidenza del rischio di credito”.
Con una crescita ancora molto bassa del roe, rendimento sul capitale, le banche devono lavorare per migliorare la loro redditività. “L’azione di contenimento dei costi deve proseguire, il recupero di adeguati livelli di redditività, necessari per remunerare dotazioni di capitali più elevate rispetto al passato, richiede anche una diversa struttura dei ricavi”, ha sottolineato il governatore.
Secondo Visco, “le condizioni creditizie beneficeranno del completamento dell’esercizio di valutazione approfondita dei bilanci degli intermediari (comprehensive assessment)” condotti da Bce, Eba e Bankitalia. “Agli effetti negativi dell’incertezza sul suo esito si sostituiranno quelli positivi della maggiore trasparenza sulle condizioni del sistema bancario europeo, necessaria per un credibile avvio del nuovo meccanismo di vigilanza unico”, ha concluso.
Dagli stress test, condotti da Bce ed Eba, solo due banche italiane, Mps e Carige, hanno presentato deficit patrimoniali. Due banche “le cui difficoltà sono in ampia misura l’eredità di episodi passati di mala gestio che la Banca d’Italia, in stretto raccordo con l’autorità giudiziaria, ha contribuito a portare alla luce, inducendo un radicale cambio della dirigenza”. Mps e Carige “presenteranno a breve piani di rafforzamento, la Banca d’Italia ne seguirà da vicino l’attuazione, nell’ambito dei gruppi di vigilanza congiunti, del Consiglio di supervisione e del Consiglio direttivo della Bce”, ha concluso il governatore.
Autore: Elena Dal Maso
Fonte:
Milano Finanza
L’Italia è vicina alla deflazione, i crediti deteriorati delle banche stanno aumentando e vanno ceduti in blocco. I piccoli e medi istituti di credito devono fondersi. E, soprattutto, tutte le banche devono aumentare i margini. Lo ha detto il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nel suo intervento questa mattina alla 90° Giornata mondiale del risparmio a Roma organizzata dallAcri.
Non siamo in deflazione, ma non possiamo ignorarne il rischio concreto”, il commento del governatore sulleconomia. Per Visco il sistema bancario italiano deve fare fronte “all’elevato ammontare di crediti deteriorati, la cui crescita sta ancora proseguendo, anche se a ritmi più attenuati”. Per questo motivo le banche devono attuare “politiche attive di gestione e recupero crediti e cessioni in blocco di attività deteriorate, che andranno favorite da un ulteriore innalzamento dei loro tassi di copertura”.
Visco ha parlato anche degli istituti di credito di media e piccola dimensione non coinvolti nei test della Bce e finora meno soggetti alla pressione dei mercati. Il governatore della Banca d’Italia esorta in questo ambito “le operazioni di concentrazione”. In particolare, “l’unione bancaria, l’integrazione del mercato unico, la maggiore competizione richiederanno anche a queste banche sforzi per contrastare il deterioramento della qualità del credito mediante un rafforzamento patrimoniale, un miglioramento degli assetti di governo e dei processi di controllo dei rischi, un innalzamento dell’efficienza e della redditività”, ha aggiunto.
Sulla posizione di partenza delle banche italiane ha inciso un’economia che nei passati due decenni, e in particolare negli ultimi sei anni di crisi, ha avuto uno fra i peggiori andamenti in Europa”, ha detto. Nel corso dell’anno, ha aggiunto Visco, è proseguita, pur attenuandosi, la contrazione dei prestiti bancari alle imprese; la crescita di quelli alle famiglie è rimasta contenuta nell’area, lievemente negativa in Italia. Si sono ridotte, ma restano relativamente ampie, le differenze nel costo dei finanziamenti tra paesi, legate principalmente alla diversa incidenza del rischio di credito”.
Con una crescita ancora molto bassa del roe, rendimento sul capitale, le banche devono lavorare per migliorare la loro redditività. “L’azione di contenimento dei costi deve proseguire, il recupero di adeguati livelli di redditività, necessari per remunerare dotazioni di capitali più elevate rispetto al passato, richiede anche una diversa struttura dei ricavi”, ha sottolineato il governatore.
Secondo Visco, “le condizioni creditizie beneficeranno del completamento dell’esercizio di valutazione approfondita dei bilanci degli intermediari (comprehensive assessment)” condotti da Bce, Eba e Bankitalia. “Agli effetti negativi dell’incertezza sul suo esito si sostituiranno quelli positivi della maggiore trasparenza sulle condizioni del sistema bancario europeo, necessaria per un credibile avvio del nuovo meccanismo di vigilanza unico”, ha concluso.
Dagli stress test, condotti da Bce ed Eba, solo due banche italiane, Mps e Carige, hanno presentato deficit patrimoniali. Due banche “le cui difficoltà sono in ampia misura l’eredità di episodi passati di mala gestio che la Banca d’Italia, in stretto raccordo con l’autorità giudiziaria, ha contribuito a portare alla luce, inducendo un radicale cambio della dirigenza”. Mps e Carige “presenteranno a breve piani di rafforzamento, la Banca d’Italia ne seguirà da vicino l’attuazione, nell’ambito dei gruppi di vigilanza congiunti, del Consiglio di supervisione e del Consiglio direttivo della Bce”, ha concluso il governatore.
Autore: Elena Dal Maso
Fonte:
Milano Finanza