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Fitch, rischi ridotti per le banche italiane

I rischi che gravano sulle banche italiane si sono ridotti, ma il deterioramento della qualità degli attivi, un’economia che non le sostiene e una redditività strutturalmente debole mantengono l’outlook del settore negativo. E’ quanto sottolinea l’agenzia di rating Fitch secondo cui queste pressioni dovrebbero incoraggiare ulteriore razionalizzazioni e un potenziale consolidamento.

“Il nostro outlook sulle banche italiane è negativo da quattro anni”, ha ricordato l’agenzia di rating, secondo cui i rischi concreti di peggioramento nel 2015 sono più contenuti a causa del severo deterioramento che si è verificato dal 2011 e a causa di un aumento degli esami dall’esterno, inclusi quelli della Bce. I crediti deteriorati dovrebbe aumentare ancora, ma più lentamente.

Per Fitch il pil dell’Italia dovrebbe crescere nel 2015 soltanto dello 0,6%. Con un’espansione così “modesta” difficilmente l’economia del Belpaese potrà sostenere in modo significativo i volumi delle transazioni e la redditività delle banche. Nell’insieme l’economia italiana esce dal terzo trimestre con un calo congiunturale dello 0,1% e con una variazione acquisita per il 2014 salita allo 0,4% che la recente stima dell’Istat di un pil fermo nel quarto trimestre fa ritenere molto vicina alla variazione definitiva dell’anno in corso.

Ma soprattutto un’ultima parte dell’anno non positiva porta con sé un potenziale effetto trascinamento negativo sul 2015. Il governo italiano per il raggiungimento del +0,6% del prossimo anno punta sull’effetto espansivo della legge di stabilità, messo in dubbio dalla Commissione Ue che vede il rischio di aumenti delle imposte e/o di tagli delle spese di investimento a livello locale.


Autore: Francesca Gerosa
Fonte:

Milano Finanza

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