Banca dItalia sulla base delle principali voci dei bilanci bancari relativi all’anno scorso rende noto che a gennaio i tassi dinteresse, comprensivi delle spese accessorie, sui mutui per lacquisto di abitazioni si sono attestati mediamente al 3,06% in lieve calo rispetto al 3,08% relativo al mese di dicembre, quelli riguardanti le nuove erogazioni di credito sono aumentati invece all8,71% rispetto 8,10% di dicembre.
Scendendo ancor più nel dettaglio i tassi dinteresse sui nuovi prestiti inferiori a 1 milione di euro alle società non finanziarie si sono attestati al 3,32%, in frazionale rialzo dal precedente 3,31%, mentre quelli sui nuovi presiti che vedono importo superiore a 1 milione di euro sono scesi all1,93% rispetto al 2,15% di dicembre. Infine, i tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,67% (0,73% nel mese precedente).
Come emerge chiaramente dai dati forniti in appendice (vedi ALLEGATO), in Italia la situazione legata allerogazione del credito permane eterogena:
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da un lato i costi dei mutui scendono e le erogazioni aumentano;
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dallaltro i finanziamenti elargiti nel settore del credito al consumo hanno invece subito un aumento dei tassi di interesse.
Nello specifico come si può osservare nelle tabella che evidenzia le variazioni percentuali relative ai 12 mesi, presa dal sito ufficiale Banca dItalia (VEDI ALLEGAT0), i prestiti al settore privato a gennaio risultano in flessione dell1,8% mentre le sofferenze sono risultate pari al 15,4 per cento, in linea col 15,2 per cento registrato a dicembre. In particolare i prestiti alle famiglie hanno subito una contrazione pari allo 0.5 % come nel mese precedente; mentre i finanziamenti alle società risultano in calo del 2.8% , rispetto a dicembre ove la riduzione è stata pari al 2.3%. Questa continua diminuzione evidenzia la persistenza del credit crunch ossia della difficoltà delle imprese (società non finanziarie) nel riuscire ad ottenere il credito.
Più nel dettaglio, indica la nota di Bankitalia: Raccolta – A gennaio il tasso di crescita sui dodici mesi dei depositi del settore privato è stato pari al 5,0 per cento (4,0 per cento a dicembre). La raccolta obbligazionaria, includendo le obbligazioni detenute dal sistema bancario, è diminuita del 17,7 per cento su base annua (-17,3 per cento nel mese precedente).
Concludendo dopo lanalisi di questa situazione molto eterogenea relativa allerogazione del credito si può affermare, come dicono alcuni esperti, che nonostante la presenza di un mercato dei mutui in cui diverse banche hanno abbassato spread e costi i accesso, in Italia continua a permanere sullo sfondo uno scenario generale che fatica ancora ad adeguarsi al nuovo corso della politica monetaria che vorrebbe invece portare ad un ribasso generalizzato dei tassi.
Autore: Erica Venditti
Fonte:
Redazione Credit Village
Banca dItalia sulla base delle principali voci dei bilanci bancari relativi all’anno scorso rende noto che a gennaio i tassi dinteresse, comprensivi delle spese accessorie, sui mutui per lacquisto di abitazioni si sono attestati mediamente al 3,06% in lieve calo rispetto al 3,08% relativo al mese di dicembre, quelli riguardanti le nuove erogazioni di credito sono aumentati invece all8,71% rispetto 8,10% di dicembre.
Scendendo ancor più nel dettaglio i tassi dinteresse sui nuovi prestiti inferiori a 1 milione di euro alle società non finanziarie si sono attestati al 3,32%, in frazionale rialzo dal precedente 3,31%, mentre quelli sui nuovi presiti che vedono importo superiore a 1 milione di euro sono scesi all1,93% rispetto al 2,15% di dicembre. Infine, i tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,67% (0,73% nel mese precedente).
Come emerge chiaramente dai dati forniti in appendice (vedi ALLEGATO), in Italia la situazione legata allerogazione del credito permane eterogena:
Nello specifico come si può osservare nelle tabella che evidenzia le variazioni percentuali relative ai 12 mesi, presa dal sito ufficiale Banca dItalia (VEDI ALLEGAT0), i prestiti al settore privato a gennaio risultano in flessione dell1,8% mentre le sofferenze sono risultate pari al 15,4 per cento, in linea col 15,2 per cento registrato a dicembre. In particolare i prestiti alle famiglie hanno subito una contrazione pari allo 0.5 % come nel mese precedente; mentre i finanziamenti alle società risultano in calo del 2.8% , rispetto a dicembre ove la riduzione è stata pari al 2.3%. Questa continua diminuzione evidenzia la persistenza del credit crunch ossia della difficoltà delle imprese (società non finanziarie) nel riuscire ad ottenere il credito.
Più nel dettaglio, indica la nota di Bankitalia: Raccolta – A gennaio il tasso di crescita sui dodici mesi dei depositi del settore privato è stato pari al 5,0 per cento (4,0 per cento a dicembre). La raccolta obbligazionaria, includendo le obbligazioni detenute dal sistema bancario, è diminuita del 17,7 per cento su base annua (-17,3 per cento nel mese precedente).
Concludendo dopo lanalisi di questa situazione molto eterogenea relativa allerogazione del credito si può affermare, come dicono alcuni esperti, che nonostante la presenza di un mercato dei mutui in cui diverse banche hanno abbassato spread e costi i accesso, in Italia continua a permanere sullo sfondo uno scenario generale che fatica ancora ad adeguarsi al nuovo corso della politica monetaria che vorrebbe invece portare ad un ribasso generalizzato dei tassi.
Autore: Erica Venditti
Fonte:
Redazione Credit Village