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Tutti pazzi per le sofferenze

Affari a gonfie vele per le bad bank in Europa. Gli investitori, assetati di più alti rendimenti in un contesto di tassi d’interesse molto bassi, fanno a gara per acquistare asset parcheggiati in società statali. Stando a indiscrezioni, quelle che fanno capo ai governi di Olanda e Austria cercano di accelerare la vendita dei prestiti acquisiti dalle banche colpite dalla crisi finanziaria, e lo scorso anno anche quella di proprietà dello Stato irlandese ha aumentato le vendite di prestiti.

Inoltre, mercoledì il governo di Londra ha annunciato la volontà di accelerare la liquidazione della sua bad bank e offrire 13,2 miliardi di sterline di crediti cartolarizzati agli investitori. «Oggi gli acquirenti fanno la fila per questi portafogli», dice Federico Montero, responsabile del settore presso Cushman & Wakefield. Dopo la crisi finanziaria, diversi governi europei hanno cercato di rinvigorire le proprie banche rimuovendo i crediti inesigibili e altri asset indesiderati dai bilanci degli istituti di credito. Gli asset sono stati poi spostati in bad bank finanziate dagli stessi governi. Fino a poco tempo fa, sbarazzarsi di questo genere di asset era veramente dura. Ora il vento sta cambiando grazie alla stabilizzazione dei prezzi degli asset e agli acquisti di titoli da parte della Bce, che fa calare i rendimenti dei bond e incoraggia gli investitori a puntare su asset più rischiosi. Lo scorso anno, stando a Pricewaterhousecoopers, la vendita di prestiti da parte delle banche ha toccato livelli record. Quelle europee hanno venduto quasi 65 miliardi di euro di prestiti relativi a immobili residenziali e commerciali, rispetto a 27 miliardi del 2013. Tra gli acquirenti le società di private equity, come Blackstone, Cerberus e Lone Star, E nel complesso, secondo Cbre, lo scorso anno quelle Usa erano coinvolte nell’81% delle transazioni sui prestiti in sofferenza in Europa. Per alcune bad bank di Stato, l’aumento della domanda ha costretto a ripensare le strategie di conversione. A causa dell’aumento dei prezzi degli immobili, la UK Asset Resolution, che sta gestendo le sofferenze di due banche inglesi fallite, ha lavorato con Credit Suisse per cercare di velocizzare le conversioni.

 I possibili accordi prevedono la vendita di 13,2 miliardi di sterline di crediti cartolarizzati. «È chiaro che le condizioni di mercato sono migliorate», riferisce Richard Banks, ceo di Ukar, al Wall Street Journal. «C’è molto spostamento di denaro». Banks sostiene che banche e gruppi di private equity abbiano già mostrato interesse per quel portafoglio di prestiti, ma che qualsiasi genere di accordo potrebbe richiedere fino a 18 mesi per essere completato.

Lo scorso settembre gli asset di Ukar ammontavano a 70.5 miliardi di sterline , ma restano da smaltire 36.7 miliardi di sterline di prestiti e il governo britannico potrebbe impiegare più di un decennio a liquidare totalmente l’agenzia.

Invece, la bad bank dell’Irlanda, la National Asset Management Agency (Nama), negli ultimi due anni ha accelerato le cessioni, incoraggiata dalla forte domanda degli investigatori.

Attualmente si sta preparando a vedere il suo maggiore portafoglio tramite Project Arrow, progetto di liquidazione di un portafoglio di sofferenze di un valore nominale superiore a 8 miliardi di euro, che potrebbe essere concluso per l’estate, stando a una fonte vicina all’operazione.

Nama continuerà a vendere portafogli di asset e prestiti finché ci sarà domanda da parte degli investitori, ha reso noto un portavoce.

Inoltre, a gennaio ha comunicato di aver venduto 18.7 miliardi di euro di prestiti immobili e altri asset, di cui 7.8 miliardi di euro, ovvero 42% ceduti nel 2014.

Altri Paesi sono stati più lenti, ma la domanda sta incoraggiando alcuni gruppi a entrare nel mercato.

La bad bank austriaca Heta Asset Resolution intende cominciare a vendere alcuni dei suoi 18 miliardi di asset. Il gruppo, in possesso di asset, derivanti al bailout di Hypo Alpe-Adria-Bank, si sta adoperando per coprire un buco nel capitale individuato dagli organi di vigilanza bancaria.

Intanto la bad bank tedesca Fms Wertmanagement è in trattativa con potenziali acquirenti per un portafoglio di immobili commerciali , Project Gaudi. La vendita, del valore di 750 milioni di euro si compone di 18 asset spagnoli, tra hotel e centri commerciali.

 


Autore: Max Colchester
Fonte:

Milano Finanza

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