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Vegas, ok a bad bank con privati e limitata garanzia pubblica

Il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, ritiene che una garanzia pubblica, pur limitata per contenere gli effetti sul debito pubblico, possa essere un elemento decisivo per il funzionamento di un veicolo societario specializzato nell’investimento in crediti deteriorati, in modo da affrontare anche in Italia il problema delle sofferenze delle banche.

Il governo italiano sta lavorando da settimane per varare misure, sollecitate da Banca d’Italia, che affrontino a livello di sistema la montagna dei crediti in sofferenza che assorbe il capitale delle banche italiane e riduce le potenzialità del credito all’economia.

Misure che prevedono l’uso di risorse pubbliche o di una garanzia statale rischiano però di far scattare una procedura di aiuti di Stato. Tanto che mercoledì scorso il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha parlato di una “soluzione leggera” il cui varo potrebbe non essere subordinato al via libera di Bruxelles.

Vegas, nel corso di un’audizione al Senato, ha spiegato che la possibilità di seguire le soluzioni adottate negli altri Paesi europei presenta aspetti critici sia per le implicazioni legate al ricorso a programmi di aiuti comunitari sia per i riflessi negativi sul rapporto debito/pil che potrebbero derivare. Quindi serve un “più forte coinvolgimento del settore privato”.

Considerando la difficile congiuntura che frena anche la ripresa del mercato delle cartolarizzazioni, “la presenza di una garanzia pubblica potrebbe essere un elemento decisivo al fine di indurre investitori privati a sottoscrivere passività emesse da un veicolo societario specializzato nell’investimento in crediti deteriorati”, ha osservato il presidente della Consob.

Al fine di limitare gli effetti di tale garanzia sulla crescita del debito, si potrebbero valutare forme tecniche compatibili con i vincoli di finanza pubblica, prevedendo la garanzia solo per alcune tipologie di titoli emessi dal veicolo, ad esempio le tranche più rischiose. La garanzia pubblica potrebbe, inoltre, rendere tali strumenti finanziari idonei a essere oggetto del programma di acquisto di titoli cartolarizzati da parte della Bce.

“Gli investitori privati potrebbero essere disposti ad acquistare crediti deteriorati solo a prezzi sensibilmente più bassi rispetto a quelli iscritti in bilancio, costringendo le banche a registrare perdite che andrebbero a comprimere i livelli di redditività già molto bassi”, ha sottolineato ancora Vegas. Attualmente vi è, infatti, un forte gap di prezzo fra domanda e offerta per la cessione di crediti in sofferenza. Su questo gap incidono, peraltro, debolezze strutturali del nostro sistema istituzionale, con riferimento, in particolare, ai tempi e alla complessità delle procedure giudiziali per il recupero crediti.

Il numero uno della Consob si è poi soffermato sul programma di Qe della Bce, sostenendo che avrà “indubbi effetti positivi” poiché consentirà alle banche di ridurre la rilevante esposizione verso il debito sovrano domestico accumulata negli ultimi anni, conducendo a un miglioramento dei relativi rating e a un abbassamento del costo della raccolta.

Il rischio che, nell’ambito dei negoziati per la revisione delle regole di Basilea III, si introduca per la prima volta un assorbimento patrimoniale per le esposizioni in titoli sovrani può costituire un ulteriore incentivo a ridurre l’esposizione in titoli di Stato. E la liquidità generata di conseguenza potrebbe essere impiegata per aumentare i prestiti alle imprese, ha incalzato Vegas, ricordando che delle 14 banche soggette alla vigilanza Bce almeno 8 hanno coefficienti patrimoniali sensibilmente superiori a quelli minimi richiesti dalla Bce e dunque tali da consentire l’erogazione di nuovo credito.

Anche la riforma delle maggiori banche popolari e la loro trasformazione in società per azioni, oltre ad avere un impatto positivo sugli assetti di governance, “permetterà un più agevole accesso al mercato dei capitali nell’eventualità di possibili ulteriori rafforzamenti patrimoniali”.


Autore: Francesca Gerosa
Fonte:

Milano Finanza

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