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Npl, Prelios in campo per le pop

Ci potrebbe essere anche Prelios sul progetto di gestione esternalizzata dei non performing loans (npl) delle banche popolari di medie dimensioni organizzato da Banca Akros (gruppo Bpm).

Secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza da fonti finanziarie, il gruppo guidato da Sergio lasi potrebbe entrare nell’iniziativa con il ruolo di servicer per la gestione degli stock di crediti deteriorati che dovrebbero confluire nel veicolo. La soluzione allo studio prevederebbe infatti il conferimento degli npl di sei o sette istituti, prevalentemente cooperativi, in un veicolo ad hoc affidato alle cure di operatori specializzati del settore.

L’operazione permetterebbe alle banche coinvolte di deconsolidare i crediti problematici e liberare così capitale prezioso per altre iniziative. Al momento non è chiaro se, una volta effettuato il conferimento, le banche coinvolte otterranno una quota 0,6 del veicolo proporzionale ai crediti ceduti. Anche se particolari più puntuali potrebbero essere svelati solo nelle prossime settimane, l’architettura generale del progetto appare simile a quella elaborata negli anni scorsi da Mediobanca e da Rothschild, pur con alcuni importanti elementi di novità. Proprio questi elementi dovrebbero rappresentare la marcia in più dell’iniziativa messa a punto da Banca Akros e al momento fonti vicine al dossier confidano in un esito positivo e in un closing in tempi ragionevoli.

Rimane ovviamente il tema, non certo secondario, della valutazione dei crediti conferiti. Finora nessun istituto si era infatti mosso in questa dirczione proprio per il rischio di dover valutare tali asset a valori più bassi rispetto a quelli di bilancio. Neppure l’esito dell’asset quality review ha sgombrato il campo dai dubbio e il mercato degli npl appare ancora ingessato. Il progetto di Akros però potrebbe beneficiare delle novità normative in arrivo. La soluzione leggera su cui ad esempio sta lavorando il governo punta a indurre le banche a svalutare i crediti, potendo contare sulla deducibilità non differita. Questi, una volta svalutati, sarebbero cedibili a sconto e quindi più appetibili sul mercato. Il che dovrebbe aiutare a smaltire la montagna di crediti deteriorati in pancia alle banche, circa 330 miliardi, secondo recenti stime. Tornando alle operazioni, se la strategia messa sul piatto da Banca Akros piace a molti istituti, altri soggetti preferiscono muoversi in autonomia. C’è ad esempio Veneto Banca che potrebbe affidare in gestione un robusto portafoglio di crediti immobiliari. Fonti di mercato parlano di un valore nominale di partenza compreso tra 300 e 400 milioni. Altra operazione importante potrebbe avvenire nel mondo del credito cooperativo. Sotto la regia dell’Iccrea, la banca di secondo livello che gestisce le partite più delicate della categoria, potrebbe presto arrivare sul mercato un’operazione di cartolarizzazione per un valore nominale stimato in 5-600 milioni.


Autore: Luca Gualtieri
Fonte:

Milano Finanza

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