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Visco, bad bank per banche solventi e su base volontaria

Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenuto oggi alla Euromoney Italian conference ha parlato del progetto di bad bank attualmente in fase di studio tra le istituzioni italiane e la Comunità europea. Il progetto sarà diverso da quello degli altri Paesi perché su base volontaria e con il trasferimento degli asset a prezzi di mercato, che evita così trasferimenti di perdite dagli istituti allo Stato.

I crediti deteriorati sono una delle principali cause della stagnazione del credito bancario europeo, secondo il numero uno di Via Nazionale. “Questo riguarda in particolare l’Italia dove il volume delle sofferenze è triplicato dall’inizio della crisi globale, al 10% del pil circa e al 25% della produzione industriale”, ha precisato Visco, sottolineando che questo stato di cose riflette anche i problemi strutturali inclusi in un sistema legale inefficiente e le caratteristiche del sistema di tassazione.

Al centro del piano, il lancio di un’asset management company per comprare i crediti non performanti dalle banche italiane. “La bad bank darebbe il via al mercato dei crediti a rischio nel portafoglio delle banche, aumentando la trasparenza nel settore”, ha spiegato il governatore, osservando che “questo mercato è ancora estremamente limitato e opaco e i prezzi potrebbero non essere determinati in maniera corretta”.

Tuttavia, non sarebbero previsti trasferimenti di perdite dagli istituti allo Stato. “Il progetto di bad bank che sta studiano l’Italia”, ha precisato Visco, “è rivolto alle banche solventi ed è su base volontaria e, a differenza di quanto fatto in altri Paesi, il progetto italiano prevede che il trasferimento degli asset sia fatto a prezzi di mercato. In questo modo”, ha aggiunto, “è escluso il trasferimento di perdite dalle banche allo Stato”.

Queste rilevanti differenze rendono lo schema più complesso e la fattibilità è ancora allo studio. Infatti, la soluzione delle problematiche dei punti chiave, che differenziano il progetto italiano di bad bank da quello adottato da altri Paesi, è l’obiettivo del confronto in atto con la Commissione Europea.

“Stabilire il Single Supervisory Mechanism è stato un passo importante per superare la crisi del debito sovrano e per rafforzare i bilanci delle banche europee”, ha continuato Visco, “sono comunque necessari sforzi a tutti i livelli, sia nazionali che sovranazionali, per promuovere la crescita. Come parte della strategia europea multi approccio, l’unione bancaria e il lancio della Union Capital Market sono pietre miliari essenziali. Siamo tutti impegnati a completare l’unione monetaria ed economica”.

Il governatore della Banca d’Italia si è poi soffermato sul tema del così detto bail-in, ovvero la contribuzione alle perdite della banca prima di azionisti e obbligazionisti. “Le banche dovranno essere particolarmente caute per tutelare clienti e sottoscrittori dopo l’introduzione delle nuove norme sul salvataggio”, ha sottolineato, consapevole che l’introduzione di strumenti per il salvataggio potrebbe avere un impatto sui costi della raccolta delle banche.

Inoltre, le banche dovranno essere molto caute nel collocare i propri titoli, in modo da rispondere alle regole di protezione degli investitori, dal momento che i sottoscrittori potrebbero essere chiamati a contribuire ai costi di risoluzione. “I clienti”, ha puntualizzato, “dovranno avere informazioni esaustive sulle caratteristiche dei diversi strumenti e gli strumenti più rischiosi dovranno essere espressamente riservati agli investitori istituzionali”.

Più in generale, Visco ha notato che l’economia italiana si sta riprendendo, “siamo fuori dalla recessione dopo un lungo periodo”, ha detto. “I dati recenti sull’attività economica e sulla spesa delle famiglie vanno nella direzione di confermare il miglioramento generale delle prospettive di crescita”.

Su quest’ultimo tema è intervenuto, oggi, anche il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. “L’impegno del governo è di continuare il percorso di riforme e di essere ricompensato dal fatto che la fiducia sta crescendo nelle famiglie, nelle imprese, nei mercati e nelle istituzioni”, ha dichiarato Padoan.

“Con l’imminente legge di stabilità”, ha concluso il ministro dell’Economia, “il governo si aspetta di rafforzare la ripresa, che non è solo una debole ripresa ciclica ma, pur essendo guidata da fattori esterni, ha anche elementi strutturali che renderanno l’economia più forte e capace di resistere anche quando il contesto dovesse diventare meno favorevole”.


Autore: Francesco Nardini
Fonte:

Milano Finanza

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