Il rischio credito continua ad aumentare per le banche italiane in attesa che si sblocchi il negoziato tra il Governo e la Commissione Ue per il veicolo bad bank. In agosto, secondo le elaborazioni dellAbi diffuse ieri, le sofferenze delle banche italiane, al lordo delle svalutazioni, hanno raggiunto quota 198,5 miliardi (197 miliardi a luglio) pari al 10,4% del totale dei prestiti. Un massimo record per il settore che nel settembre del 2008, data del fallimento della Lehman, segnalava crediti in sofferenza per soli 44,1 miliardi. Le sofferenze al netto delle svalutazioni fatte dalle banche nei rispettivi conti economici ammontavano ad agosto a 85,9 miliardi pari al 4,79% degli impieghi.
In compenso, i nuovi prestiti a imprese e famiglie ad agosto confermano la ripresa dei mesi scorsi, anche se lo stock degli impieghi a queste categorie a settembre, secondo la stima dellAbi nel rapporto mensile, mantiene un minimo segno meno. Il totale dei prestiti a famiglie e imprese a settembre, si legge, è pari a 1.414.000 milioni in calo dello 0,2% su base annua (-0,2% ad agosto). Il totale dei prestiti al settore privato e alla pubblica amministrazione, invece, conferma il segno più a settembre (+0,26%) il terzo consecutivo, per un totale di 1.824.994 milioni. Gianfranco Torriero, vicedirettore generale dellAbi, evidenzia i segnali di ripresa delleconomia dai dati sui nuovi prestiti: +15,9% nei primi otto mesi del 2015 quelli alle imprese mentre per le famiglie il tendenziale è +0,3 per cento.
Fonte:
Il Sole 24 Ore
Il rischio credito continua ad aumentare per le banche italiane in attesa che si sblocchi il negoziato tra il Governo e la Commissione Ue per il veicolo bad bank. In agosto, secondo le elaborazioni dellAbi diffuse ieri, le sofferenze delle banche italiane, al lordo delle svalutazioni, hanno raggiunto quota 198,5 miliardi (197 miliardi a luglio) pari al 10,4% del totale dei prestiti. Un massimo record per il settore che nel settembre del 2008, data del fallimento della Lehman, segnalava crediti in sofferenza per soli 44,1 miliardi. Le sofferenze al netto delle svalutazioni fatte dalle banche nei rispettivi conti economici ammontavano ad agosto a 85,9 miliardi pari al 4,79% degli impieghi.
In compenso, i nuovi prestiti a imprese e famiglie ad agosto confermano la ripresa dei mesi scorsi, anche se lo stock degli impieghi a queste categorie a settembre, secondo la stima dellAbi nel rapporto mensile, mantiene un minimo segno meno. Il totale dei prestiti a famiglie e imprese a settembre, si legge, è pari a 1.414.000 milioni in calo dello 0,2% su base annua (-0,2% ad agosto). Il totale dei prestiti al settore privato e alla pubblica amministrazione, invece, conferma il segno più a settembre (+0,26%) il terzo consecutivo, per un totale di 1.824.994 milioni. Gianfranco Torriero, vicedirettore generale dellAbi, evidenzia i segnali di ripresa delleconomia dai dati sui nuovi prestiti: +15,9% nei primi otto mesi del 2015 quelli alle imprese mentre per le famiglie il tendenziale è +0,3 per cento.
Fonte:
Il Sole 24 Ore