Il tema della modernizzazione della pubblica amministrazione è certamente uno di quegli argomenti centrali per il futuro del paese. Non cè alcun dubbio che se si vuole guardare con ottimismo al futuro delle nuove generazioni non si può restare inattivi su un terreno che però si presenta ricco di insidie. Lo stato attuale dellinnovazione tecnologica e della sua applicazione nella p.a. è testimoniabile dalle numerose indagini statistiche elaborate e dallesperienza diretta dei professionisti, chiamati ogni giorno (gratuitamente) a cercare di far fronte ai pubblici disservizi nel tentativo di mettere il cittadino in condizione di poter godere dei propri diritti. Il nocciolo del problema sta proprio in questultima allocuzione: al giorno doggi qualsiasi cittadino italiano può usufruire dei servizi della p.a. senza avvalersi di intermediari? La società italiana si può disintermediare? La risposta sta nei fatti che si vivono quotidianamente e che purtroppo ci parlano di un apparato burocratico dove cè ancora molto da scrostare. Ad esempio, i consulenti del lavoro, che gestiscono nel loro studi oltre 7 milioni di rapporti di lavoro relativi a oltre 1.300.000 aziende, devono giornalmente combattere con le disfunzioni tecnologiche dellInps, istituto lungi dallessere al passo con i tempi e idoneo a soddisfare le esigenze dei cittadini. Disfunzioni che complicano le attività degli studi e delle aziende, pesantemente penalizzati dallo sperpero di risorse umane e di tempo, necessarie per tamponare le frequentissime disfunzioni del sistema informatico e di archiviazione dellIstituto. Duplicazione di richieste, mancato aggiornamento di archivi, erronee contabilizzazioni sono lamara realtà con cui si deve confrontare. E questo nonostante che i consulenti del lavoro fungano mensilmente da data entry gratuito e precisissimo, con limputazione dei dati che permettono laggiornamento automatico della posizione previdenziale dei lavoratori subordinati. Sulla risoluzione di queste disfunzioni che si dovrebbero concentrare le attenzioni della nuova governance Inps senza disperdersi in chimere e polemiche sterili fini a se stesse.
Fonte:
Italia Oggi
Il tema della modernizzazione della pubblica amministrazione è certamente uno di quegli argomenti centrali per il futuro del paese. Non cè alcun dubbio che se si vuole guardare con ottimismo al futuro delle nuove generazioni non si può restare inattivi su un terreno che però si presenta ricco di insidie. Lo stato attuale dellinnovazione tecnologica e della sua applicazione nella p.a. è testimoniabile dalle numerose indagini statistiche elaborate e dallesperienza diretta dei professionisti, chiamati ogni giorno (gratuitamente) a cercare di far fronte ai pubblici disservizi nel tentativo di mettere il cittadino in condizione di poter godere dei propri diritti. Il nocciolo del problema sta proprio in questultima allocuzione: al giorno doggi qualsiasi cittadino italiano può usufruire dei servizi della p.a. senza avvalersi di intermediari? La società italiana si può disintermediare? La risposta sta nei fatti che si vivono quotidianamente e che purtroppo ci parlano di un apparato burocratico dove cè ancora molto da scrostare. Ad esempio, i consulenti del lavoro, che gestiscono nel loro studi oltre 7 milioni di rapporti di lavoro relativi a oltre 1.300.000 aziende, devono giornalmente combattere con le disfunzioni tecnologiche dellInps, istituto lungi dallessere al passo con i tempi e idoneo a soddisfare le esigenze dei cittadini. Disfunzioni che complicano le attività degli studi e delle aziende, pesantemente penalizzati dallo sperpero di risorse umane e di tempo, necessarie per tamponare le frequentissime disfunzioni del sistema informatico e di archiviazione dellIstituto. Duplicazione di richieste, mancato aggiornamento di archivi, erronee contabilizzazioni sono lamara realtà con cui si deve confrontare. E questo nonostante che i consulenti del lavoro fungano mensilmente da data entry gratuito e precisissimo, con limputazione dei dati che permettono laggiornamento automatico della posizione previdenziale dei lavoratori subordinati. Sulla risoluzione di queste disfunzioni che si dovrebbero concentrare le attenzioni della nuova governance Inps senza disperdersi in chimere e polemiche sterili fini a se stesse.
Fonte:
Italia Oggi