La Commissione europea ha ricevuto le proposte italiane sulla bad bank: destituite di fondamento le notizie stampa secondo cui l’Italia non le avrebbe trasmesse alla Ue. Una nota del ministero dellEconomia smentisce le notizie stampa secondo cui la Commissione europea sarebbe da mesi in attesa di proposte italiane sulla bad bank e precisa che, all’avvio delle discussioni sul tema, il 4 febbraio 2015, sono seguiti innumerevoli scambi di corrispondenza, riunioni e teleconferenze tra il ministero dell’Economia e la Banca d’Italia da un lato, e gli uffici competenti della Commissione europea dall’altro lato.
Il Mef ha sottolineato che nel corso «di questi frequenti contatti le istituzioni italiane hanno trasmesso alla Commissione europea diversi affinamenti di un possibile modello operativo». Il 28 agosto la Commissione europea ha infine inviato un rapporto redatto con l’ausilio di un proprio consulente tecnico, contenente osservazioni sul modello prospettato. «L’introduzione di queste osservazioni nel modello è stata discussa nel corso di una riunione a Bruxelles, il 9 settembre. Successivamente, il 1° ottobre, la Commissione ha comunicato alle istituzioni italiane di prediligere un’impostazione radicalmente diversa del progetto. Come ben noto ai servizi della Commissione europea, le istituzioni italiane stanno ora lavorando sulle soluzioni prospettate da questa, per valutarne la praticabilità e l’efficacia».
Fonte:
Il Sole 24 Ore
La Commissione europea ha ricevuto le proposte italiane sulla bad bank: destituite di fondamento le notizie stampa secondo cui l’Italia non le avrebbe trasmesse alla Ue. Una nota del ministero dellEconomia smentisce le notizie stampa secondo cui la Commissione europea sarebbe da mesi in attesa di proposte italiane sulla bad bank e precisa che, all’avvio delle discussioni sul tema, il 4 febbraio 2015, sono seguiti innumerevoli scambi di corrispondenza, riunioni e teleconferenze tra il ministero dell’Economia e la Banca d’Italia da un lato, e gli uffici competenti della Commissione europea dall’altro lato.
Il Mef ha sottolineato che nel corso «di questi frequenti contatti le istituzioni italiane hanno trasmesso alla Commissione europea diversi affinamenti di un possibile modello operativo». Il 28 agosto la Commissione europea ha infine inviato un rapporto redatto con l’ausilio di un proprio consulente tecnico, contenente osservazioni sul modello prospettato. «L’introduzione di queste osservazioni nel modello è stata discussa nel corso di una riunione a Bruxelles, il 9 settembre. Successivamente, il 1° ottobre, la Commissione ha comunicato alle istituzioni italiane di prediligere un’impostazione radicalmente diversa del progetto. Come ben noto ai servizi della Commissione europea, le istituzioni italiane stanno ora lavorando sulle soluzioni prospettate da questa, per valutarne la praticabilità e l’efficacia».
Fonte:
Il Sole 24 Ore