Scelti per voi

Surrogatori seriali: arriva l’ok dalle banche

Dal 2007, anno in cui è stata introdotta col Decreto Bersani la possibilità di surrogare il mutuo, il sistema bancario ha subito, in positivo e in negativo, differenti ripercussioni. La surroga è stata, infatti,  per molti versi un traino per il mondo dei mutui ma, in taluni casi, anche un boomerang per gli istituti di credito. Il problema sono sempre stati i surrogatori seriali: quei  mutuatari che hanno esercitato l’opzione surroga più di una volta nel corso dell’ammortamento del mutuo.

Occorre premettere che la surroga per il mutuatario è a costo zero e, almeno in teoria, può essere richiesta più di una volta proprio allo scopo di ottenere condizioni più vantaggiose. In realtà, le banche si sono sempre cercate di opporre a questa pratica, poiché chiaramente intacca la profittabilità dei contratti e non permette di riassorbire i costi fissi iniziali sostenuti dagli istituti. Per questa ragione, di norma, a fronte di una richiesta di surroga, l’istituto di credito esegue uno screening sulle banche dati creditizie per capire le caratteristiche del cliente, in termini di solvibilità e affidabilità. Analisi che in ogni caso viene effettuata a fronte di una qualsiasi richiesta, non solo relativa a una surroga: in quanto gli istituti di credito vogliono accertarsi che il cliente non sia protestato.

Visto che le surroghe hanno dominato il mercato nel corso del 2015 arriva però l’inversione di rotta delle banche che hanno ora deciso di riaprire le porte al surrogatore seriale.

Di chi si tratta? Di mutuatari hanno già spostato il vecchio mutuo in un’altra, banca per usufruire di condizioni migliori sul tasso e/o sulla durata.

Il 2015, alla luce di questa novità, sarà ricordato come l’anno del prepotente ritorno delle surroghe. Dati Abi alla mano, da inizio anno all’estate l’aumento di richieste è stato dell’82% rispetto al 2014. Un trend che, complice anche la manovra del Quantitative Easing promossa dalla Bce, è stato affiancato da una riduzione degli spread e da un ritorno di fiamma da parte degli istituti di credito verso i mutui. 

Di fronte però a un mercato immobiliare non ancora particolarmente reattivo le banche hanno spinto nella prima parte dell’anno sulle surroghe, cercando cioè di raccogliere con offerte più competitive clienti insoddisfatti che stavano pagando tassi più alti presso un’altra banca con il vecchio mutuo. Questo ha spinto molti a surrogare il mutuo, in prevalenza passando da fisso a variabile, ma anche da fisso a fisso, a condizioni più basse.

Proprio per non bloccare il flusso di erogazioni, le banche hanno deciso di accollarsi il rischio di clienti tendenzialmente ‘poco fedeli’ consapevoli di prestare liquidità a tassi ormai negativi.

Detto ciò vi è da tenere in considerazione, spiega Rossini, amministratore delegato di Mutuisupermarket.it, che dall’introduzione della surroga nel 2007 post decreto Bersani, le surroghe hanno spiegato sempre da un minimo del 5% ad un massimo del 40% delle erogazioni a livello sistema e quindi stiamo parlando di un bacino di nuovi mutuatari sicuramente ampio e certamente interessante come profilo di rischio.

Normalmente sono mutuatari che hanno sempre pagato regolarmente sia le rate del mutuo iniziale che del secondo mutuo di surroga, che hanno un livello di educazione finanziaria elevato e hanno una forte propensione al risparmio e che possono essere nuovi clienti con riferimento non solo al nuovo mutuo ma anche ad altri rapporti bancari e assicurativi correlati.


Autore: Erica Venditti
Fonte:
Redazione Credit Village

Credit Village è oggi il punto di incontro e riferimento - attraverso le sue tre aree, web, editoria, eventi - di professionisti, manager, imprenditori e operatori della gestione del credito. Nasce nel 2002 con l’intento di diffondere anche in Italia, così come avveniva nel mondo anglosassone, la cultura del Credit e Collection Management.