Via libera al Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie. Le linee di credito per gli istituti in difficoltà potranno essere al massimo pari ai 55 miliardi di euro a paese, mentre le risorse a disposizione del fondo dovranno giungere alla piena mutualizzazione entro il 2024. Piedi di piombo, invece, in materia di tutela unificata dei depositi: a detta del ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, senza la certezza di una riduzione del rischio, gli stati più virtuosi (Germania in primis) difficilmente accetteranno la proposta della Commissione Ue di creare uno schema europeo di assicurazione (Edis).
Ecofin. La conferma di un fondo unificato che intervenga in caso di dissesti nazionali è arrivata ieri dallEcofin, che nel corso dellincontro a Bruxelles ha dato il via libera allaccordo intergovernativo sul trasferimento e la mutualizzazione dei contributi al Fondo di risoluzione unico. Questultimo diverrà pienamente operativo dal 1° gennaio 2016 e, giunto a compimento entro lanno 2024, sarà dotato complessivamente di risorse pari all1% del totale dei depositi protetti presso gli enti creditizi. A partire dal 2016, ogni stato lavorerà con il board europeo di risoluzione per agevolare la procedura di concessione delle linee di credito, sovvenzionate tramite contributi nazionali, pesati a loro volta per le attività e i rischi in capo a ciascun sistema paese. Ogni linea di credito concessa dal Fondo unificato non potrà superare la cifra dei 55 miliardi di euro per paese e attingerà prima dalle risorse versate al fondo dallo stato in difficoltà, poi da quelle degli altri stati membri; la previsione di una linea di credito individuale sarà considerata esclusivamente dopo aver esaurito ogni altra forma di finanziamento. Si ricordi che dal 1° gennaio, rientrerà tra gli strumenti di finanziamento a disposizione dellautorità di risoluzione anche il bail in, la procedura di risanamento interno che, con lintento di ridurre e colmare le perdite bancarie, porta allannullamento e alla conversione di azioni, obbligazioni e conti correnti non coperti da garanzia.
Fonte:
Italia Oggi
Via libera al Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie. Le linee di credito per gli istituti in difficoltà potranno essere al massimo pari ai 55 miliardi di euro a paese, mentre le risorse a disposizione del fondo dovranno giungere alla piena mutualizzazione entro il 2024. Piedi di piombo, invece, in materia di tutela unificata dei depositi: a detta del ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, senza la certezza di una riduzione del rischio, gli stati più virtuosi (Germania in primis) difficilmente accetteranno la proposta della Commissione Ue di creare uno schema europeo di assicurazione (Edis).
Ecofin. La conferma di un fondo unificato che intervenga in caso di dissesti nazionali è arrivata ieri dallEcofin, che nel corso dellincontro a Bruxelles ha dato il via libera allaccordo intergovernativo sul trasferimento e la mutualizzazione dei contributi al Fondo di risoluzione unico. Questultimo diverrà pienamente operativo dal 1° gennaio 2016 e, giunto a compimento entro lanno 2024, sarà dotato complessivamente di risorse pari all1% del totale dei depositi protetti presso gli enti creditizi. A partire dal 2016, ogni stato lavorerà con il board europeo di risoluzione per agevolare la procedura di concessione delle linee di credito, sovvenzionate tramite contributi nazionali, pesati a loro volta per le attività e i rischi in capo a ciascun sistema paese. Ogni linea di credito concessa dal Fondo unificato non potrà superare la cifra dei 55 miliardi di euro per paese e attingerà prima dalle risorse versate al fondo dallo stato in difficoltà, poi da quelle degli altri stati membri; la previsione di una linea di credito individuale sarà considerata esclusivamente dopo aver esaurito ogni altra forma di finanziamento. Si ricordi che dal 1° gennaio, rientrerà tra gli strumenti di finanziamento a disposizione dellautorità di risoluzione anche il bail in, la procedura di risanamento interno che, con lintento di ridurre e colmare le perdite bancarie, porta allannullamento e alla conversione di azioni, obbligazioni e conti correnti non coperti da garanzia.
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Italia Oggi