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Torna possibile, per qualche mese, convertire le lire in euro: ecco come e perché

Chi ancora possedesse delle vecchie lire potrà tornare a cambiarle e a convertirle in euro, si pronuncia così la Corte Costituzionale, accogliendo il ricorso presentato da un gruppo di risparmiatori contro il decreto del Governo Monti che aveva anticipato a dicembre 2011 anziché al 28 febbraio 2012 la data di prescrizione della lira.

Ricordiamo che per effetto della cessazione del corso legale della lira nel 2002, era stato previsto nel 1997 che il diritto di convertire in euro le lire potesse essere esercitato per 10 anni dal 2002 fino al 28 febbraio 2012. Ma il 6 dicembre 2011 il governo Monti varò il decreto legge «Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici. Il decreto stabiliva la prescrizione della lira a favore dell’Erario, con decorrenza immediata, nell’ambito di manovre rese necessarie dall’esigenza inderogabile di ridurre il debito pubblico.

La misura era stata adottata dal decreto legge 201 del 2011, cosiddetto Salva Italia, emanato dal governo Monti, in deroga alla legge del 2002, per estinguere titoli del debito pubblico. Secondo la sentenza della Consulta, relatrice la giudice Daria de Pretis, la scelta viola i “principi di tutela dell’affidamento e di ragionevolezza di cui all’art. 3 Cost”.

Decreto Monti illegittimo: fino ai primi di gennaio si potranno convertire le lire in euro

La sentenza della Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo tale anticipo, anche perché specifica la sentenza pro risparmiatori : essendo trascorsi 9 anni e 9 mesi dalla pubblicazione della legge che stabiliva in 10 anni il limite di tempo entro il quale effettuare il cambio delle lire, i risparmiatori erano legittimati a pensare di avere ancora tre mesi di tempo. Il decreto del governo Monti aveva illegittimamente anticipato loro tale possibilità, lasciando ‘fuori gioco’ i risparmiatori ‘ritardatari’ che aveva confidato negli ultimi tre mesi per effettuare il cambio dalla lira all’ euro.  Ora grazie alla sentenza della corte che ha dichiarato l’incostituzionalità del provvedimento, verrà restituita la possibilità di convertire il denaro a tutti quelli che hanno ancora delle lire in casa, per il tempo residuo di tre mesi necessari ad arrivare ai 10 anni di prescrizione inizialmente previsti

Da venerdì 6 novembre, e per circa tre mesi, è tornato quindi possibile effettuare il cambio delle lire presso tutte le filiali dalla Banca d’Italia.

Buona notizia dunque per tutti coloro che ancora possiedono delle lire, che stando ai dati diffusi dalla banca d’Italia non dovrebbero essere poi così ‘rari’. Infatti si stima che nel nostro Paese vi siano ancora fra gli 1,5 miliardi e i 2 di vecchie lire ancora da convertire in euro.

Ecco stralcio della sentenza:

“Non è dubitabile – si legge nella sentenza – che il quadro normativo preesistente alla disposizione denunciata di incostituzionalità fosse tale da far sorgere nei possessori di banconote in lire la ragionevole fiducia nel mantenimento del termine fino alla sua prevista scadenza decennale”. E “il fatto che, al momento dell’entrata in vigore della disposizione censurata, fossero già trascorsi nove anni e nove mesi circa dalla cessazione del corso legale della lira non è idoneo a giustificare il sacrificio della posizione di coloro che, confidando nella perdurante pendenza del termine originariamente fissato dalla legge, non avevano ancora esercitato il diritto di conversione in euro delle banconote in lire possedute”.
 


Autore: Erica Venditti
Fonte:
Redazione Credit Village

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