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L’Abi: il pil crescerà dello 0,8% quest’anno e dell’1,5% il prossimo. Sofferenze, solo nel 2017 inversione di tendenza

“Il 2015 registrerà una variazione positiva del pil di 8 decimi di punto ma avra’ effetti di trascinamento consistenti sul 2016, quando la crescita dovrebbe raggiungere l’1,5% per consolidarsi ulteriormente nel 2017 (1,6%)”.
E’ quanto emerge dal rapporto di previsione Afo 2015-2017 elaborato dall’Abi dal quale si apprende che “il recupero si configura come fortemente trainato dalla domanda interna e dai consumi delle famiglie, mentre la componente estera netta frenerebbe la crescita quest’anno e avrebbe in seguito un impatto limitato, a prevalente motivo della reazione delle importazioni al recupero della domanda domestica”.

Banche: migliora la redditivita’ ma resta ancora insoddisfacente. “Il prospettato quadro di redditivita’” delle banche “pur in miglioramento e’ ben lungi dal presentarsi come soddisfacente dovendo continuare a fare i conti con la piu’ grande crisi dal dopoguerra”.
Nel rapporto Afo elaborato dall’Abi si legge che “il Roe, pur in risalita in ciascun anno della previsione, alla fine del periodo si collocherebbe al di sotto del 3%, meglio del risultato nullo del 2014 ma ancora inferiore di un punto percentuale rispetto al 2008”. Comunque “i conti economici delle banche segnano un parziale recupero della redditivita’ persa negli ultimi anni e in una situazione che rema verso il giusto, il motore della redditivita’ bancaria sembra ripartire ma con un andamento lento, frenato dai risvolti delle recessioni sulla qualita’ degli attivi”.

Sofferenze ancora in aumento. Le sofferenze bancarie aumentano ancora e solo nel 2017 ci sarà un’inversione di tendenza. Quest’anno le sofferenze lorde sono in crescita del 10,6% e nel 2016 è previsto un incremento del 2,7%. Nel 2017 invece è attesa una riduzione del 3,2%.
Con una crescita dell’economia italiana – aggiunge Palazzo Altieri – positiva e significativa fino al 2020 (1,5 punti percentuali di crescita all’anno in media nel 2016-2020), l’incidenza dei crediti deteriorati sul totale dei crediti a clientela, dovrebbe cominciare a ridursi già dal prossimo anno per riportarsi alla fine del 2020 su valori simili a quelli conosciuti nelle prime fasi della crisi finanziaria”.
“A questa riduzione – conclude l’Associazione bancaria – contribuirebbero in parti uguali la diminuzione dei flussi netti dai crediti in bonis a quelli deteriorati e l’incremento dei flussi in uscita per operazioni sullo stock dei crediti deteriorati (cancellazioni, incassi e cessioni)”.
 


Fonte:

Italia Oggi

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