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Equitalia: stop all’invio di cartelle esattoriali per le feste di Natale

Equitalia sospenderà l’invio di cartelle e atti, con l’eccezione dei casi inderogabili, dal 24 dicembre al 6 gennaio. E’ quanto confermano dalla società. Un provvedimento voluto dall’amministratore delegato Ernesto Maria Ruffini e che coinvolgerebbe centinaia di migliaia di famiglie e imprese. Non sarà un blocco totale, spiegano da Equitalia. Ci sono atti cosiddetti inderogabili per i quali non può essere applicata nessuna ‘tregua’. Saranno recapitate solo alcune migliaia di atti e non i 250mila previsti per quei giorni.

«Come diceva Adam Smith, la riscossione deve essere comoda per il debitore». A parlare è l’ad di Equitalia Ernesto Maria Ruffini, che intervistato dal Corriere ammette: «Ora non lo è ma ci stiamo dando da fare. Con le norme già approvate dal governo è stato deciso che la raccomandata può essere sostituita dalla mail certificata per le società e i cittadini che lo richiedono. Nei prossimi mesi, direttamente dal sito di Equitalia, si potranno saldare i debiti, rateizzarli e anche sospendere le riscossione. I debiti vanno pagati, ma almeno non complichiamo la vita ai cittadini». Spiega come riusciva, da avvocato, a vincere gran parte delle cause con Equitalia: «Ho individuato i punti deboli adesso cerco di migliorare la società anche grazie ai suoi dipendenti. Ho fatto un giro nelle nostre sedi per capire e per mettermi a fianco dei colleghi che seguono i cittadini. Procedure e moduli sono troppo complessi. Li stiamo riscrivendo in modo che possano essere riempiti senza rivolgersi per forza a un avvocato». Ruffini torna poi sui numeri di Equitalia: «Tra cartelle, avvisi e comunicazioni sono stati inviati lo scorso anno 30 milioni di atti. Ma sono debiti che vanno riscossi. Semmai non è stato sempre chiaro che si tratta di somme utili allo sviluppo del Paese». Spiega che i miliardi riscossi quest’anno «dovrebbero essere circa 8. Una somma che basterebbe a coprire per un anno intero gli stipendi lordi di poliziotti e carabinieri, o con la quale costruire 350 asili. Non siamo contro il cittadino, insomma, ma dalla sua parte».

Fonte:

Il Sole 24 Ore

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