Giovedì 28 gennaio il Consiglio dei ministri dovrebbe dare limprimatur alla riforma del credito cooperativo, la seconda rivoluzione compiuta dal governo Renzi sul settore bancario. Atteso inizialmente un anno fa, quasi in concomitanza con il decreto sulle popolari, il provvedimento è stato rimandato fino a oggi non solo per la complessità della materia ma anche per favorire soluzioni di autoriforma gestite da Federcasse. Solo recentemente però lassociazione presieduta da Alessandro Azzi è riuscita a sbloccare la partita grazie allaccordo tra Iccrea Holding e Cassa Centrale Banca, la capogruppo bancaria trentina.
Lintesa dovrebbe portare alla nascita di una superholding, sotto il cui ombrello prenderà forma entro il prossimo semestre il Gruppo Bancario Cooperativo.
Fonte:
Milano Finanza
Giovedì 28 gennaio il Consiglio dei ministri dovrebbe dare limprimatur alla riforma del credito cooperativo, la seconda rivoluzione compiuta dal governo Renzi sul settore bancario. Atteso inizialmente un anno fa, quasi in concomitanza con il decreto sulle popolari, il provvedimento è stato rimandato fino a oggi non solo per la complessità della materia ma anche per favorire soluzioni di autoriforma gestite da Federcasse. Solo recentemente però lassociazione presieduta da Alessandro Azzi è riuscita a sbloccare la partita grazie allaccordo tra Iccrea Holding e Cassa Centrale Banca, la capogruppo bancaria trentina.
Lintesa dovrebbe portare alla nascita di una superholding, sotto il cui ombrello prenderà forma entro il prossimo semestre il Gruppo Bancario Cooperativo.
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Milano Finanza