«Il quadro complessivo delle sofferenze degli istituti di credito è in miglioramento». Parola del ministero dellEconomia e delle Finanze, che ieri ha pubblicato una serie di dati per fare chiarezza sulla situazione dei crediti deteriorati in Italia.
Nel novero dei dati comunicati, la novità, rispetto a quanto già noto, è il rapporto tra sofferenze nette e impieghi totali, risultato pari al 4,6% a febbraio 2016 dal 4,64% di gennaio 2015 (4,93% a fine 2015). Secondo i dati dei primi mesi del 2016, inoltre, le sofferenze nette sono in ulteriore e progressiva diminuzione rispetto alla fine dello scorso anno: a fine febbraio sono pari a 83,1 miliardi di euro, in diminuzione di oltre 500 milioni di euro rispetto a gennaio e in calo di quasi 6 miliardi di euro rispetto a dicembre 2015. «Tra i fattori che favoriscono il calo delle sofferenze cè sicuramente la ripresa economica registrata a partire dal 2015» spiega il Mef, sottolineando poi: «Secondo loutlook Abi-Cerved di maggio 2016, nel 2017 il totale delle sofferenze si avvicinerà ai livelli pre-crisi raggiungendo comunque il minimo dal 2009».
Volendo mettere un punto fermo anche sui dati di riferimento di fine 2015, il ministero fa il quadro della situazione, in base al quale il totale dei crediti deteriorati lordi, o non performing loans, era pari a 360 miliardi di euro al 31 dicembre 2015 e nel quarto trimestre dello scorso anno sono diminuiti in valore assoluto per la prima volta dal 2008, secondo i dati di Banca dItalia. Inoltre, sempre a fine 2015, le sofferenze lorde, o bad debts, al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già nei bilanci bancari, ammontavano a 87 miliardi di euro, a fronte dei quali ci sono garanzie e coperture da 122 miliardi.
La mossa di ieri del ministero rientra in un ambito più ampio ventaglio di azioni, che il Mef e Banca dItalia stanno mettendo in atto per fare chiarezza in un mercato ancora molto volatile sui titoli bancari. In settimana il governatore di Banca dItalia Ignazio Visco, in occasione di una mattinata di lavoro durante la conferenza internazionale the state of the Union a Fiesole, aveva spiegato: «Ci sono buone ragioni per sostenere che siano esagerate le preoccupazioni dei mercati sulla qualità degli asset delle banche italiane». Visco ha sottolineato inoltre: «Anche se le risorse finora disponibili sono limitate, la costituzione del Fondo Atlante può aiutare a sbloccare il mercato delle sofferenze, contribuendo cosi sin dal suo inizio alla soluzione del problema Npl». Sempre in settimana il ministro dellEconomia Pier Carlo Padoan ha insistito sul fatto che il successo delle misure appena varate dal Governo per la gestione delle sofferenze bancarie arriverà se tutti gli attori interessati sapranno fare sistema.
Il mercato, ora, attende di capire proprio il funzionamento della Gacs, la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze varata dal Governo, per loperazione di smaltimento degli Npl.
Autore: Monica DAscenzo
Fonte:
Il Sole 24 Ore
banca d’italia – mef – npl – crediti deteriorati – banche
«Il quadro complessivo delle sofferenze degli istituti di credito è in miglioramento». Parola del ministero dellEconomia e delle Finanze, che ieri ha pubblicato una serie di dati per fare chiarezza sulla situazione dei crediti deteriorati in Italia.
Nel novero dei dati comunicati, la novità, rispetto a quanto già noto, è il rapporto tra sofferenze nette e impieghi totali, risultato pari al 4,6% a febbraio 2016 dal 4,64% di gennaio 2015 (4,93% a fine 2015). Secondo i dati dei primi mesi del 2016, inoltre, le sofferenze nette sono in ulteriore e progressiva diminuzione rispetto alla fine dello scorso anno: a fine febbraio sono pari a 83,1 miliardi di euro, in diminuzione di oltre 500 milioni di euro rispetto a gennaio e in calo di quasi 6 miliardi di euro rispetto a dicembre 2015. «Tra i fattori che favoriscono il calo delle sofferenze cè sicuramente la ripresa economica registrata a partire dal 2015» spiega il Mef, sottolineando poi: «Secondo loutlook Abi-Cerved di maggio 2016, nel 2017 il totale delle sofferenze si avvicinerà ai livelli pre-crisi raggiungendo comunque il minimo dal 2009».
Volendo mettere un punto fermo anche sui dati di riferimento di fine 2015, il ministero fa il quadro della situazione, in base al quale il totale dei crediti deteriorati lordi, o non performing loans, era pari a 360 miliardi di euro al 31 dicembre 2015 e nel quarto trimestre dello scorso anno sono diminuiti in valore assoluto per la prima volta dal 2008, secondo i dati di Banca dItalia. Inoltre, sempre a fine 2015, le sofferenze lorde, o bad debts, al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già nei bilanci bancari, ammontavano a 87 miliardi di euro, a fronte dei quali ci sono garanzie e coperture da 122 miliardi.
La mossa di ieri del ministero rientra in un ambito più ampio ventaglio di azioni, che il Mef e Banca dItalia stanno mettendo in atto per fare chiarezza in un mercato ancora molto volatile sui titoli bancari. In settimana il governatore di Banca dItalia Ignazio Visco, in occasione di una mattinata di lavoro durante la conferenza internazionale the state of the Union a Fiesole, aveva spiegato: «Ci sono buone ragioni per sostenere che siano esagerate le preoccupazioni dei mercati sulla qualità degli asset delle banche italiane». Visco ha sottolineato inoltre: «Anche se le risorse finora disponibili sono limitate, la costituzione del Fondo Atlante può aiutare a sbloccare il mercato delle sofferenze, contribuendo cosi sin dal suo inizio alla soluzione del problema Npl». Sempre in settimana il ministro dellEconomia Pier Carlo Padoan ha insistito sul fatto che il successo delle misure appena varate dal Governo per la gestione delle sofferenze bancarie arriverà se tutti gli attori interessati sapranno fare sistema.
Autore: Monica DAscenzo
Fonte:
Il Sole 24 Ore
banca d’italia – mef – npl – crediti deteriorati – banche