Il flusso delle nuove sofferenze è tornato sui livelli pre-crisi: il 3% del totale degli impieghi nel primo semestre, come si è ricordato ieri alla Giornata del Risparmio. Rischia di essere un alibi, deve invece essere unoccasione si è detto per accelerare lo smaltimento dello stock che nel frattempo si è creato. Inferiore alla percezione del mercato, come ha rimarcato ieri il governatore Ignazio Visco, ma pur sempre elevatissimo: 200 miliardi le sofferenze lorde a fine agosto, 84,7 miliardi al netto delle coperture (che è il dato che conta, come ha rimarcato lo stesso Visco).
Tante, troppe. E doppiamente penalizzanti per le banche italiane: allesterno scoraggiano gli investitori, allinterno comprimono la redditività, peraltro già bassa. Il sistema, però, è al bivio. «Nel prossimo futuro potrebbe essere ceduto o cartolarizzato (anche con il ricorso alla garanzia pubblica) un consistente ammontare di sofferenze», ha detto ieri ancora Visco.
Senza riferimenti espliciti, ma è probabile che il pensiero fosse rivolto a Mps, alle prese con la più grande cartolarizzazione di Npl mai vista in Italia; se andrà in porto, libererà in un colpo solo il sistema di 28 miliardi di sofferenze lorde. E, soprattutto, potrebbe dare il la a una serie di altre operazioni che, almeno sulla carta, risultano in rampa di lancio.
Le premesse, dunque, ci sono. Ma «servirebbe più coraggio», ha richiamato ieri il presidente Acri, Giuseppe Guzzetti. Che a inizio anno è stato principale promotore del fondo Atlante, pensato essenzialmente per attivare il mercato italiano delle cartolarizzazioni, e ora rischia di ritrovarsi con il cerino in mano: due miliardi e mezzo dei sei faticosamente raccolti sono stati impiegati per gli aumenti di Popolare Vicenza e Veneto Banca (interventi diventati prioritari), e ora che cè da innescare il motore delle cessioni di Npl il serbatoio rischia di ritrovarsi vuoto: già il reperimento del miliardo e mezzo necessario per acquistare la tranche mezzanina della cartolarizzazione del Monte non è stato facile, e al momento il piatto piange per eventuali altre operazioni.
Certo, anche da parte delle banche serve più coraggio: «Sul fronte della gestione delle sofferenze abbiamo più volte riscontrato presso le banche carenze organizzative e di governance», ha rilanciato ieri Visco. Anche perché, ha ricordato il governatore, proprio il tema degli Npl sarà al centro dellattenzione da parte di Bce, che dopo avere elaborato le linee guida sulla gestione delle esposizioni deteriorate (recentemente poste in consultazione) chiederà piani di dismissione e ne valuterà lavanzamento ai fini Srep.
Fonte:
Il Sole 24 Ore
npl – banche – sofferenze
Il flusso delle nuove sofferenze è tornato sui livelli pre-crisi: il 3% del totale degli impieghi nel primo semestre, come si è ricordato ieri alla Giornata del Risparmio. Rischia di essere un alibi, deve invece essere unoccasione si è detto per accelerare lo smaltimento dello stock che nel frattempo si è creato. Inferiore alla percezione del mercato, come ha rimarcato ieri il governatore Ignazio Visco, ma pur sempre elevatissimo: 200 miliardi le sofferenze lorde a fine agosto, 84,7 miliardi al netto delle coperture (che è il dato che conta, come ha rimarcato lo stesso Visco).
Tante, troppe. E doppiamente penalizzanti per le banche italiane: allesterno scoraggiano gli investitori, allinterno comprimono la redditività, peraltro già bassa. Il sistema, però, è al bivio. «Nel prossimo futuro potrebbe essere ceduto o cartolarizzato (anche con il ricorso alla garanzia pubblica) un consistente ammontare di sofferenze», ha detto ieri ancora Visco.
Senza riferimenti espliciti, ma è probabile che il pensiero fosse rivolto a Mps, alle prese con la più grande cartolarizzazione di Npl mai vista in Italia; se andrà in porto, libererà in un colpo solo il sistema di 28 miliardi di sofferenze lorde. E, soprattutto, potrebbe dare il la a una serie di altre operazioni che, almeno sulla carta, risultano in rampa di lancio.
Le premesse, dunque, ci sono. Ma «servirebbe più coraggio», ha richiamato ieri il presidente Acri, Giuseppe Guzzetti. Che a inizio anno è stato principale promotore del fondo Atlante, pensato essenzialmente per attivare il mercato italiano delle cartolarizzazioni, e ora rischia di ritrovarsi con il cerino in mano: due miliardi e mezzo dei sei faticosamente raccolti sono stati impiegati per gli aumenti di Popolare Vicenza e Veneto Banca (interventi diventati prioritari), e ora che cè da innescare il motore delle cessioni di Npl il serbatoio rischia di ritrovarsi vuoto: già il reperimento del miliardo e mezzo necessario per acquistare la tranche mezzanina della cartolarizzazione del Monte non è stato facile, e al momento il piatto piange per eventuali altre operazioni.
Certo, anche da parte delle banche serve più coraggio: «Sul fronte della gestione delle sofferenze abbiamo più volte riscontrato presso le banche carenze organizzative e di governance», ha rilanciato ieri Visco. Anche perché, ha ricordato il governatore, proprio il tema degli Npl sarà al centro dellattenzione da parte di Bce, che dopo avere elaborato le linee guida sulla gestione delle esposizioni deteriorate (recentemente poste in consultazione) chiederà piani di dismissione e ne valuterà lavanzamento ai fini Srep.
Fonte:
Il Sole 24 Ore
npl – banche – sofferenze