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Banche italiane: sofferenze sotto 60 miliardi, preoccupa risalita tassi

Gennaio ha evidenziato per le banche italiane un balzo dei prestiti alle imprese e un calo delle sofferenze nette sotto quota 60 miliardi di euro. Svettano i tassi sul credito al consumo. In base ai dati di Banca d’Italia diffusi oggi a gennaio i prestiti alle imprese sono cresciuti dell’1,9% su anno rispetto allo 0,2% di dicembre, facendo salire la percentuale di aumento del totale dei crediti concessi all’intero settore privato al 2,7%. Stabile, invece, al 2,8% il contributo dei crediti alle imprese.

Quanto ai depositi del settore privato sono aumentati del 5,6% su base annua (4,4% a dicembre) e la raccolta obbligazionaria è diminuita del 16,7% (-16,1% nel mese precedente). Mentre i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, sono stati pari al 2,27% (come nel mese precedente); quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo all’8,45%.

I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono risultati pari all’1,45% (1,50% a dicembre); quelli sui nuovi prestiti di importo fino a 1 milione di euro sono stati pari all’1,90%, quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia all’1,12% e i tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,38%.

In tema di sofferenze, quelle nette sono scese a 59,3 miliardi dai 64 miliardi di dicembre, con tutta probabilità frutto della pulizia nei bilanci delle banche nel quarto trimestre del 2017. Sostanzialmente stabili le sofferenze lorde a 166,5 miliardi rispetto ai 167,4 miliardi di dicembre. Il calo su base annua è stato del 9,3%.

E’ poi risalito a gennaio dai minimi da circa cinque anni e mezzo il controvalore del portafoglio di titoli di Stato italiani detenuti a gennaio da istituti bancari operanti nel Paese. In base sempre ai dati di Banca d’Italia, a gennaio il controvalore del portafoglio di titoli di Stato nazionali in mano agli istituti residenti è risultato pari a 334,249 miliardi di euro rispetto dai 323,957 miliardi di dicembre.

Quest’ultimo rappresentava il minimo da agosto 2012, quando il controvalore si è attestato a 316,591 miliardi. L’analoga statistica anticipata dalla Bce lo scorso 27 febbraio, rilevata con una metodologia in parte differente, indicava una risalita del controvalore a 345,442 miliardi a gennaio da 334,707 miliardi di dicembre, il livello più basso da maggio 2012.

Da Via Nazionale arrivano “dati altalenanti. A fronte di una positiva crescita dei prestiti al settore privato, si interrompe la discesa dei tassi di interesse per l’acquisto di abitazioni iniziata ad agosto, che si attestano al 2,27%, mentre risalgono quelli sul credito al consumo che svettano dall’8,05% di dicembre all’8,45% di gennaio”, ha osservato a caldo Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, aggiungendo che il balzo “non sarebbe in sé preoccupante se non fosse ormai ravvicinata la fine del Qe”.


Autore: Francesca Gerosa
Fonte:

Milano Finanza

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