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Banche italiane, in 14 provano la blockchain

Un primo gruppo di banche italiane ha avviato la sperimentazione operativa di una blockchain. A breve, dopo una fase di test, la sperimentazione sarà estesa a un più ampio numero di istituti. L’avvio vede impegnate 14 realtà del mondo del credito: Banca Mediolanum, Montepaschi, Banca Sella, Bnl – Bnp Paribas, Popolare di Sondrio, Banco Bpm, CheBanca! – gruppo Mediobanca, Credito emiliano, Crédit Agricole, Credito valtellinese, Iccrea, Intesa Sanpaolo, Nexi Banca e Ubi.Abi Lab, il laboratorio tecnologico promosso dall’Associazione bancaria italiana guidata dal presidente Antonio Patuelli, e le banche che partecipano al progetto sono impegnate nell’applicazione della blockchain ai processi interbancari, con l’obiettivo di conseguire i vantaggi derivanti dalla trasparenza e visibilità delle informazioni, dalla maggiore velocità di esecuzione delle operazioni e dalla possibilità di effettuare verifiche e scambi direttamente sull’applicazione.

La blockchain è una tecnologia che permette la creazione e gestione di un grande database distribuito per la gestione di transazioni condivisibili tra più nodi di una rete. Si tratta di un database nel quale i dati non sono memorizzati su un solo computer ma su più macchine collegate tra loro, chiamate nodi. Senza poggiare su un soggetto unico centrale, questo nuovo paradigma di database distribuiti cambia il modo di pensare e progettare le modalità di relazione e lo scambio di valore fra gli attori partecipanti. L’ambito di applicazione è la spunta interbancaria, che verifica la corrispondenza delle attività che interessano due banche diverse: per esempio, operazioni effettuate fra due clienti di due istituti. Il progetto ha verificato, in particolare, che l’applicazione di tecnologie Dlt contribuisce a migliorare alcuni aspetti specifici dell’attuale operatività, che possono provocare discrepanze difficili da gestire. Gli smart contract sono un’ulteriore novità in questo panorama: componenti software che incorporano regole di esecuzione per disciplinare il trasferimento di valore.

Entra, dunque, nella fase operativa più avanzata il progetto che applica il paradigma basato sui database distribuiti Dlt a un processo interbancario. Le banche stanno facendo da apripista su un terreno nuovo. Il gruppo di lavoro ha selezionato come tecnologia Dlt «Corda», sviluppata da R3, con la collaborazione di Ntt Data per lo sviluppo applicativo. Sia, come fornitore dell’infrastruttura di nodi, ha definito un nuovo processo di spunta. Il nuovo processo prevede di avere a disposizione canali bilaterali con i quali le controparti possano scambiarsi reciprocamente informazioni nel rispetto della riservatezza. Sarà inoltre possibile effettuare il riscontro automatico delle transazioni bancarie, semplificando e accelerando il processo di riconciliazione.


Fonte:

Italia Oggi

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