Così come non c’era alcuna ragione che giustificasse un rialzo così rapido che ha portato il bitcoin nel 2017 da meno di 1.000 dollari fino a un picco a metà dicembre poco sotto i 20mila dollari, non c’è motivo evidente tale da giustificare la caduta fino al livello di 4.000 dollari attuale.
O, meglio, a spiegare il tutto c’è la speculazione, la semplice paura di perdere il treno nella rincorsa a facili guadagni che ha fatto lievitare le quotazioni e la disillusione successiva che ha autoalimentato il ribasso. Spiega Luca Fantacci, docente di storia economica e finanziaria alla Bocconi: «Il prezzo di bitcoin è crollato quest’anno per lo stesso motivo per cui l’anno scorso si è impennato: la speculazione. La maggioranza dei detentori di criptovalute le hanno acquistate soltanto nella prospettiva di rivenderle a un prezzo più alto. Nel momento in cui l’ottimismo ha iniziato a vacillare e si è cominciato a temere una caduta dei prezzi, tutti costoro si sono precipitati a vendere e, così facendo, hanno fatto crollare i prezzi davvero». Il risultato è che la capitalizzazione complessiva delle criptovalute è crollata dal picco di 830 miliardi di dollari a inizio anno ai 130 attuali.
Autore: Pierangelo Soldavini
Fonte:
Il Sole 24 Ore
criptovaluta – fintech – bitcoin
Così come non c’era alcuna ragione che giustificasse un rialzo così rapido che ha portato il bitcoin nel 2017 da meno di 1.000 dollari fino a un picco a metà dicembre poco sotto i 20mila dollari, non c’è motivo evidente tale da giustificare la caduta fino al livello di 4.000 dollari attuale.
O, meglio, a spiegare il tutto c’è la speculazione, la semplice paura di perdere il treno nella rincorsa a facili guadagni che ha fatto lievitare le quotazioni e la disillusione successiva che ha autoalimentato il ribasso. Spiega Luca Fantacci, docente di storia economica e finanziaria alla Bocconi: «Il prezzo di bitcoin è crollato quest’anno per lo stesso motivo per cui l’anno scorso si è impennato: la speculazione. La maggioranza dei detentori di criptovalute le hanno acquistate soltanto nella prospettiva di rivenderle a un prezzo più alto. Nel momento in cui l’ottimismo ha iniziato a vacillare e si è cominciato a temere una caduta dei prezzi, tutti costoro si sono precipitati a vendere e, così facendo, hanno fatto crollare i prezzi davvero». Il risultato è che la capitalizzazione complessiva delle criptovalute è crollata dal picco di 830 miliardi di dollari a inizio anno ai 130 attuali.
Autore: Pierangelo Soldavini
Fonte:
Il Sole 24 Ore
criptovaluta – fintech – bitcoin