Da sei mesi a sei giorni di lavoro: è il confronto fra quello che serviva per l’acquisto di un frigorifero nel 1954 e quanto serve oggi. Infatti, il listino dei prezzi del 1954 della Ignis (rilevata da Whirlpool con una joint venture sul finire degli anni Ottanta) parlava di un costo di 139mila lire per un frigorifero da 160 litri; e in quell’anno la retribuzione media in Italia era di 24mila lire mensili. Oggi, in listino, un frigorifero classe A, con una capacità di 180 litri, costa 239 euro e la retribuzione media è di 1.250 euro mensili.
La scoperta è figlia delle ricerche effettuate nell’archivio aziendale di Whirlpool per allestire la mostra del centenario della corporation “I primi cent’anni di Whirlpool, sognare e osare” che, dopo la sosta delle vacanze natalizie, resterà aperta sino a maggio nel Centro Operativo Europeo di Comerio (Varese).
Viene alla luce uno spaccato d’Italia pre boom in cui cominciavano i pagamenti a rate e Giovanni Borghi, patron di Ignis stabiliva il prezzo dei frigoriferi confrontando i pesi con quello della Cinquecento Fiat.
Naturalmente il confronto non è soltanto economico, perché il livello tecnologico, quindi di prestazioni, del 1954 e quello attuale non sono minimamente comparabili: allora non esistevano i compressori ma un sistema detto ad assorbimento che utilizzava sostanze tossiche come refrigeranti. Oggi un frigo di classe A è refrigerato con un gas naturale non pericoloso e consuma meno di un sesto del suo antenato del ’54. Con l’energia risparmiata oggi si possono far funzionare ogni giorno una lavatrice e una lavastoviglie. Nel ’54 un frigo aveva, al massimo, una celletta per il ghiaccio, non certo il freezer; inoltre i controlli sulla temperatura erano approssimativi.
Oggi, a consumi di gran lunga inferiori, un frigorifero/freezer tiene temperature fino a – 22°, garantisce il congelamento rapido degli alimenti e il mantenimento a – 15° per 10 ore almeno in caso di mancanza di corrente elettrica. «Il 1954 è un anno importante per il mercato dei frigoriferi: in Italia questo elettrodomestico cominciava a diffondersi ed è interessante notare che questa è stata la stagione che diede il la agli acquisti a rate; modalità che Ignis propose subito alla clientela -spiega Giuseppe Geneletti, director corporate communications and learning & development di Whirlpool EMEA-.
Il confronto fra prezzo e andamento dei salari non è pero generalizzabile: se per i frigoriferi il rapporto è significativamente sceso, lo stesso non può dirsi per il mercato delle auto. Se prendiamo la macchina simbolo della seconda metà degli anni Cinquanta, la Cinquecento Fiat, questa, nel 1959, valeva un anno di stipendio medio: oggi, per l’acquisto di un’utilitaria, se non serve il reddito medio di un anno, di certo ne occorre oltre la metà». Il riferimento allaCinquecento Fiat non è casuale, perché quando questo fortunatissimo modello di utilitaria comparve nel 1957, Giovanni Borghi, presidente di Ignis, la prese a riferimento per stabilire il prezzo dei modelli di frigorifero attraverso un metodo molto curioso e raccontato dai suoi collaboratori del tempo.
Borghi pesò una Cinquecento e un frigorifero; dato il prezzo dell’automobile, con una semplice proporzione, arrivò a fissare quello dell’elettrodomestico. «Sono aneddoti che oggi fanno sorridere -commenta Geneletti-, ma che rivelano in pieno lo spirito di quel momento economico e dei suoi attori: Borghi aveva come modello di industriale Gianni Agnelli: non sorprende, quindi, che avesse in Fiat un riferimento importante per le sue scelte. Un’ammirazione ricambiata, quella dell’Avvocato per il self made man fondatore di Ignis: infatti Agnelli definì Borghi “il simbolo della più felice stagione dell’imprenditoria italiana”».
La mostra raccoglie una trentina di modelli (frigoriferi, lavatrici e cucine) che hanno fatto la storia degli elettrodomestici in Italia e presenta anche altre testimonianze del patrimonio aziendale: dalle divise sportive delle squadre di basket, canottaggio e ciclismo Ignis, alle divise di lavoro.
Saranno inoltre visionabili i video del Carosello targati Ignis, che ebbero testimonial d’eccezione, fra i quali Nino Manfredi; un video degli anni Sessanta sulla collaborazione di Whirlpool alle Missioni Apollo, in cui l’azienda si occupò della cucina di bordo delle capsule e dell’alimentazione degli astronauti.
Autore: Ufficio stampa Whirlpool Emea
Fonte: Ufficio stampa Whirlpool Emea
Da sei mesi a sei giorni di lavoro: è il confronto fra quello che serviva per l’acquisto di un frigorifero nel 1954 e quanto serve oggi. Infatti, il listino dei prezzi del 1954 della Ignis (rilevata da Whirlpool con una joint venture sul finire degli anni Ottanta) parlava di un costo di 139mila lire per un frigorifero da 160 litri; e in quell’anno la retribuzione media in Italia era di 24mila lire mensili. Oggi, in listino, un frigorifero classe A, con una capacità di 180 litri, costa 239 euro e la retribuzione media è di 1.250 euro mensili.
La scoperta è figlia delle ricerche effettuate nell’archivio aziendale di Whirlpool per allestire la mostra del centenario della corporation “I primi cent’anni di Whirlpool, sognare e osare” che, dopo la sosta delle vacanze natalizie, resterà aperta sino a maggio nel Centro Operativo Europeo di Comerio (Varese).
Viene alla luce uno spaccato d’Italia pre boom in cui cominciavano i pagamenti a rate e Giovanni Borghi, patron di Ignis stabiliva il prezzo dei frigoriferi confrontando i pesi con quello della Cinquecento Fiat.
Naturalmente il confronto non è soltanto economico, perché il livello tecnologico, quindi di prestazioni, del 1954 e quello attuale non sono minimamente comparabili: allora non esistevano i compressori ma un sistema detto ad assorbimento che utilizzava sostanze tossiche come refrigeranti. Oggi un frigo di classe A è refrigerato con un gas naturale non pericoloso e consuma meno di un sesto del suo antenato del ’54. Con l’energia risparmiata oggi si possono far funzionare ogni giorno una lavatrice e una lavastoviglie. Nel ’54 un frigo aveva, al massimo, una celletta per il ghiaccio, non certo il freezer; inoltre i controlli sulla temperatura erano approssimativi.
Oggi, a consumi di gran lunga inferiori, un frigorifero/freezer tiene temperature fino a – 22°, garantisce il congelamento rapido degli alimenti e il mantenimento a – 15° per 10 ore almeno in caso di mancanza di corrente elettrica. «Il 1954 è un anno importante per il mercato dei frigoriferi: in Italia questo elettrodomestico cominciava a diffondersi ed è interessante notare che questa è stata la stagione che diede il la agli acquisti a rate; modalità che Ignis propose subito alla clientela -spiega Giuseppe Geneletti, director corporate communications and learning & development di Whirlpool EMEA-.
Il confronto fra prezzo e andamento dei salari non è pero generalizzabile: se per i frigoriferi il rapporto è significativamente sceso, lo stesso non può dirsi per il mercato delle auto. Se prendiamo la macchina simbolo della seconda metà degli anni Cinquanta, la Cinquecento Fiat, questa, nel 1959, valeva un anno di stipendio medio: oggi, per l’acquisto di un’utilitaria, se non serve il reddito medio di un anno, di certo ne occorre oltre la metà». Il riferimento allaCinquecento Fiat non è casuale, perché quando questo fortunatissimo modello di utilitaria comparve nel 1957, Giovanni Borghi, presidente di Ignis, la prese a riferimento per stabilire il prezzo dei modelli di frigorifero attraverso un metodo molto curioso e raccontato dai suoi collaboratori del tempo.
Borghi pesò una Cinquecento e un frigorifero; dato il prezzo dell’automobile, con una semplice proporzione, arrivò a fissare quello dell’elettrodomestico. «Sono aneddoti che oggi fanno sorridere -commenta Geneletti-, ma che rivelano in pieno lo spirito di quel momento economico e dei suoi attori: Borghi aveva come modello di industriale Gianni Agnelli: non sorprende, quindi, che avesse in Fiat un riferimento importante per le sue scelte. Un’ammirazione ricambiata, quella dell’Avvocato per il self made man fondatore di Ignis: infatti Agnelli definì Borghi “il simbolo della più felice stagione dell’imprenditoria italiana”».
La mostra raccoglie una trentina di modelli (frigoriferi, lavatrici e cucine) che hanno fatto la storia degli elettrodomestici in Italia e presenta anche altre testimonianze del patrimonio aziendale: dalle divise sportive delle squadre di basket, canottaggio e ciclismo Ignis, alle divise di lavoro.
Saranno inoltre visionabili i video del Carosello targati Ignis, che ebbero testimonial d’eccezione, fra i quali Nino Manfredi; un video degli anni Sessanta sulla collaborazione di Whirlpool alle Missioni Apollo, in cui l’azienda si occupò della cucina di bordo delle capsule e dell’alimentazione degli astronauti.
Autore: Ufficio stampa Whirlpool Emea
Fonte: Ufficio stampa Whirlpool Emea