I titoli della banca ripetutamente sospesi ribasso perdono il 12,8%. Affossati i diritti (-65,4%). In affanno Mps (-14%).
Affossati i diritti (-65,4%). In affanno Mps (-14%) Resta alta la tensione sul debito e sui mercati finanziari italiani, in grande affanno sin dalle prime ore della giornata. Il differenziale tra i Btp e i titoli di Stato tedeschi è volato a 530 punti, non distante dai massimi di 566 accusati alla vigilia delle dimissioni di Silvio Berlusconi dalla presidenza del Consiglio. InPiazza Affari le vendite non hanno dato tregua a Unicredit che nel primo giorno dell’ aumento di capitale da 7,5 miliardi
UNICREDIT, NUOVO CROLLO– Le azioni della banca milanese lasciano sul campo il 12,8% in chiusura dopo uno scivolone del 15% e ripetute sospensioni per eccesso di ribasso. Gli scambi sono febbrili e pari all’8% circa del capitale sociale. Anche i diritti legati all’aumento, e quotati separatamente, sono stati affossati arrivando a perdere il 65.42%. L’avvio della maxi ricapitalizzazione proposta a suo tempo con uno sconto del 43% (poi ridotto al 20% circa per effetto del crollo dei prezzi) era stata preceduta in Borsa, la scorsa settimana, da un tracollo del 37% dei titoli ordinari.
GIU’ ANCHE MEDIOBANCA La caduta di Unicredit ha trascinato altri big del credito, Mediobanca garante dell’operazione di Piazza Cordusio ha perso il 6,7%. In affanno Mps (-14%) e Banco Popolare (-6%), mentre Intesa Sanpaolo ha relativamente contenuto le perdite al 3%. L’indice Ftse Mib della Borsa di Milano ha archiviato una flessione dell’1,87% contro i ribassi frazionali delle altre piazze europee.
Autore: Paola Pica
Fonte: Il Corriere
I titoli della banca ripetutamente sospesi ribasso perdono il 12,8%. Affossati i diritti (-65,4%). In affanno Mps (-14%).
Affossati i diritti (-65,4%). In affanno Mps (-14%) Resta alta la tensione sul debito e sui mercati finanziari italiani, in grande affanno sin dalle prime ore della giornata. Il differenziale tra i Btp e i titoli di Stato tedeschi è volato a 530 punti, non distante dai massimi di 566 accusati alla vigilia delle dimissioni di Silvio Berlusconi dalla presidenza del Consiglio. InPiazza Affari le vendite non hanno dato tregua a Unicredit che nel primo giorno dell’ aumento di capitale da 7,5 miliardi
UNICREDIT, NUOVO CROLLO– Le azioni della banca milanese lasciano sul campo il 12,8% in chiusura dopo uno scivolone del 15% e ripetute sospensioni per eccesso di ribasso. Gli scambi sono febbrili e pari all’8% circa del capitale sociale. Anche i diritti legati all’aumento, e quotati separatamente, sono stati affossati arrivando a perdere il 65.42%. L’avvio della maxi ricapitalizzazione proposta a suo tempo con uno sconto del 43% (poi ridotto al 20% circa per effetto del crollo dei prezzi) era stata preceduta in Borsa, la scorsa settimana, da un tracollo del 37% dei titoli ordinari.
GIU’ ANCHE MEDIOBANCA La caduta di Unicredit ha trascinato altri big del credito, Mediobanca garante dell’operazione di Piazza Cordusio ha perso il 6,7%. In affanno Mps (-14%) e Banco Popolare (-6%), mentre Intesa Sanpaolo ha relativamente contenuto le perdite al 3%. L’indice Ftse Mib della Borsa di Milano ha archiviato una flessione dell’1,87% contro i ribassi frazionali delle altre piazze europee.
Autore: Paola Pica
Fonte: Il Corriere