Negli ultimi anni il fenomeno delle frodi creditizie, che si realizza mediante furto di identità e il conseguente utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui, è in costante aumento anche in Italia.
Infatti, attualmente sono oltre 60 i tentativi di frode commessi ogni giorno nel nostro Paese, la maggior parte dei quali va a segno. Questo il segnale di allarme che emerge dall’aggiornamento periodico dell’Osservatorio sulle Frodi Creditizie realizzato da CRIF, che registra il costante incremento del fenomeno, preoccupante soprattutto se comparato con il numero di rapine commesse a danno gli Istituti di credito italiani, che in tutto il 2009 sono state poco più di 1.700.
Dalle elaborazioni realizzate da CRIF, si stima infatti che nel primo semestre 2010 i casi di frode creditizia siano stati circa 11.000 (+9% rispetto al I semestre 2009) per un importo complessivo pari a 92.158.000 di euro (+7% rispetto al I semestre 2009). A rendere ancora più allarmante questo tipo di frode sono i tempi di detection, ovvero i tempi necessari per scoprire che i propri dati personali sono stati utilizzati per mettere a segno una frode creditizia, che sono sempre più lunghi.
Nel I°, semestre 2010 solo nel 21% dei casi la frode viene scoperta entro i primi 6 mesi; nel 20% dei casi la scoperta avviene con un ritardo che varia da 6 mesi a un anno, ma sono in preoccupante crescita i casi in cui la truffa viene intercettata addirittura dopo 2/3 anni (15% del totale). Infatti molto spesso l’ignara vittima scopre di aver contratto un debito per un finanziamento che non ha mai richiesto o per un bene che non ha mai acquistato solo in quanto contattata dall’istituto erogante il finanziamento, da una società di recupero crediti oppure perché ha provato a richiedere un nuovo prestito.
Il furto d’identità colpisce più frequentemente persone con una buona storia creditizia: in base alla professione, i soggetti maggiormente colpiti sono soprattutto i liberi professionisti e gli impiegati, seguiti da operai e pensionati, prevalentemente uomini (nel 64,6% dei casi). Nella sostanza, le frodi creditizie e finanziarie si concretizzano attraverso l’appropriazione dei dati delle carte di credito, della sottrazione delle credenziali di accesso all’Internet banking o dei sistemi di pagamento online, del furto delle credenziali di posta elettronica o dell’appropriazione di dati identificativi personali per acquistare prodotti o sottoscrivere servizi con l’identità altrui. Ma cosa riescono ad acquistare i frodatori? Soprattutto automobili e moto (53% del totale), prodotti hi tech (17%), arredamento (9%) ed elettrodomestici (8%).
Per rispondere a questa minaccia CRIF, azienda bolognese specializzata nello sviluppo e nella gestione di sistemi di informazioni creditizie, di business information e di supporto decisional, annuncia il lancio di SICURNET, un servizio di protezione per monitorare in ogni momento la circolazione dei propri dati personali e finanziari sul web.
Autore: Lorenzo Briotti
Fonte: Repubblica.it
Negli ultimi anni il fenomeno delle frodi creditizie, che si realizza mediante furto di identità e il conseguente utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui, è in costante aumento anche in Italia.
Infatti, attualmente sono oltre 60 i tentativi di frode commessi ogni giorno nel nostro Paese, la maggior parte dei quali va a segno. Questo il segnale di allarme che emerge dall’aggiornamento periodico dell’Osservatorio sulle Frodi Creditizie realizzato da CRIF, che registra il costante incremento del fenomeno, preoccupante soprattutto se comparato con il numero di rapine commesse a danno gli Istituti di credito italiani, che in tutto il 2009 sono state poco più di 1.700.
Dalle elaborazioni realizzate da CRIF, si stima infatti che nel primo semestre 2010 i casi di frode creditizia siano stati circa 11.000 (+9% rispetto al I semestre 2009) per un importo complessivo pari a 92.158.000 di euro (+7% rispetto al I semestre 2009). A rendere ancora più allarmante questo tipo di frode sono i tempi di detection, ovvero i tempi necessari per scoprire che i propri dati personali sono stati utilizzati per mettere a segno una frode creditizia, che sono sempre più lunghi.
Nel I°, semestre 2010 solo nel 21% dei casi la frode viene scoperta entro i primi 6 mesi; nel 20% dei casi la scoperta avviene con un ritardo che varia da 6 mesi a un anno, ma sono in preoccupante crescita i casi in cui la truffa viene intercettata addirittura dopo 2/3 anni (15% del totale). Infatti molto spesso l’ignara vittima scopre di aver contratto un debito per un finanziamento che non ha mai richiesto o per un bene che non ha mai acquistato solo in quanto contattata dall’istituto erogante il finanziamento, da una società di recupero crediti oppure perché ha provato a richiedere un nuovo prestito.
Il furto d’identità colpisce più frequentemente persone con una buona storia creditizia: in base alla professione, i soggetti maggiormente colpiti sono soprattutto i liberi professionisti e gli impiegati, seguiti da operai e pensionati, prevalentemente uomini (nel 64,6% dei casi). Nella sostanza, le frodi creditizie e finanziarie si concretizzano attraverso l’appropriazione dei dati delle carte di credito, della sottrazione delle credenziali di accesso all’Internet banking o dei sistemi di pagamento online, del furto delle credenziali di posta elettronica o dell’appropriazione di dati identificativi personali per acquistare prodotti o sottoscrivere servizi con l’identità altrui. Ma cosa riescono ad acquistare i frodatori? Soprattutto automobili e moto (53% del totale), prodotti hi tech (17%), arredamento (9%) ed elettrodomestici (8%).
Per rispondere a questa minaccia CRIF, azienda bolognese specializzata nello sviluppo e nella gestione di sistemi di informazioni creditizie, di business information e di supporto decisional, annuncia il lancio di SICURNET, un servizio di protezione per monitorare in ogni momento la circolazione dei propri dati personali e finanziari sul web.
Autore: Lorenzo Briotti
Fonte: Repubblica.it