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Parmalat

La sentenza emessa dal Tribunale di Parma nei confronti di Tanzi e degli altri dirigenti responsabili di uno dei crack finanziari più rilevanti nel nostro Paese e a livello mondiale è una sentenza che ci porta a dire che forse per la prima volta si è fatta giustizia.

Giusta rispetto ai reati che vanno dall’associazione a delinquere alla bancarotta fraudolenta, ma tuttavia ingiusta rispetto alle migliaia di risparmiatori che hanno visto bruciare i risparmi di una vita. Il caso Parmalat richiama alla mente l’urgenza dell’introduzione di seri controlli e pesanti sanzioni alla finanza speculativa, controlli che a tre anni dall’esplosione della crisi non sono stati ancora attuati, non tutelando adeguatamente i piccoli risparmiatori.

Adiconsum ribadisce che solo un’azione collettiva più efficace e introdotta in tempi non sospetti avrebbe potuto tutelare adeguatamente i piccoli risparmiatori e non solo quella piccola parte che si è costituita parte civile. Adiconsum sottolinea che l’azione collettiva avviata dopo lo scandalo Parmalat e approvata poi dal Parlamento è una legge sostanzialmente inefficace a tutelare i risparmiatori. Ne è riprova la stessa sentenza che prevede per i risparmiatori coinvolti un modestissimo risarcimento provvisionale, ferme restando eventuali e future azioni in sede civile.


Autore: Valeria Lai (uff. stampa Adiconsum nazionale)
Fonte: Adiconsum

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