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Cerved: picco di fallimenti delle imprese in Italia nel 2024

Cerved

Crescono i fallimenti registrati in Italia nel 2024: a riferirlo è l’Osservatorio Procedure e Liquidazioni di Cerved che, dopo il picco del 2020, aveva rilevato una decelerazione, per poi registrare una nuova impennata nell’ultimo biennio. A mettere in difficoltà le imprese italiane sono stati l’aumento dei costi operativi, in particolare quelli energetici, l’incremento degli oneri sui debiti e una congiuntura economica sfavorevole.

Gli aumenti si registrano non solo nelle procedure concorsuali fallimentari, ma in tutte le modalità di uscita dal mercato, comprese le liquidazioni volontarie e le nuove forme introdotte dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza.

A dicembre dello scorso anno è stato rilevato un picco del +17,2%, in netto aumento rispetto al +9,8% del 2023. I numeri sono particolarmente concentrati nel Nord-Ovest, con il 30% delle procedure, di cui la sola Lombardia rappresenta la parte predominante. L’82% dei fallimenti riguarda società di capitali.

I comparti più penalizzati sono le Costruzioni (+25,7%) e l’Industria (+21,2%), con picchi nei Metalli (+48,4%) e nel Sistema Moda (+41,1%). In controtendenza invece il Largo Consumo, la Chimica e la Farmaceutica.

A soffrire di più sono le imprese più giovani: quelle con meno di cinque anni di vita sono passate dal rappresentare il 2% dei fallimenti nel 2022 al 12% nel 2024, segno di una crescente fragilità tra le realtà meno strutturate e recenti.

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