Dalla Redazione Normativa e regolamentazione NPL e crediti deteriorati Utilities

Il mondo delle Utilities tra forme di tutela in favore di credito ed aziende e garanzie per i consumatori

Intervista a Marco Contini, Partner di La Scala Società Tra Avvocati

 

Buongiorno Avvocato e grazie per essere di nuovo tra noi. Si avvicina l’evento in programma per il prossimo 1^ aprile dedicato al mondo delle Utilities: vuole fornirci qualche anticipazione?

Grazie a Voi e ben trovati.

Dopo il grande successo dell’ultima sessione autunnale, dedicata ai modelli di gestione degli asset, il nostro Studio – in qualità di Partner Scientifico di Credit Village – ha ritenuto utile organizzare un workshop dedicato al tema delle tutele trasversali fornite dalla normativa ARERA, mettendo a confronto diversi Player del settore (tra venditori di energia ed acqua, distributori che si occupano della gestione delle reti locali e rappresentanti degli utenti del servizio di fornitura) per dar luce agli aspetti di maggior rilievo e cercare di comprendere quale ruolo gioca in quest’ambito l’Autorità Regolatoria di riferimento.

Si potrebbe pensare, di primo acchito, che le tutele adottate dall’Autorità per la regolazione della fornitura e distribuzione di energia elettrica, gas ed idrica siano state pensate ad uso esclusivo delle Aziende del settore…è così?

Per nulla! Anzi: la ratio sottesa alla costruzione di questi dettami normativi non va assolutamente letta in modo unidirezionale. Sicuramente l’attività regolatoria mira al corretto ed efficiente funzionamento del sistema che, partendo dal trasporto di energia ed acqua, e passando per la distribuzione, si chiude con il servizio di fornitura. In tal senso, con altrettanta certezza, vanno lette le disposizioni di carattere tecnico individuabili nei vari Testi di riferimento (es.: TIMOE, TIMG e REMSI) nonché, ad esempio, le forme di tutela del credito vantato dalle Aziende Venditrici o a protezione dei servizi di distribuzione mediante la previsione di misure finalizzate ad interruzioni / distacchi o disalimentazioni di misuratori e contatori intestati ad utenti morosi.

ARERA ha, al contempo, cercato di controbilanciare gli interessi degli utenti finali – fruitori di beni di primaria importanza quali l’energia elettrica, il gas e soprattutto l’acqua potabile – mediante una serie di misure protettive in grado di salvaguardare le diverse esigenze in campo, tutelando contestualmente tutte le categorie di riferimento…

…sostanzialmente, passando in rassegna i vari testi normativi, abbiamo individuato tre forme di tutela (a protezione del credito, delle aziende e dei consumatori) che possono essere oggetto di dibattito tra i diversi Operatori del settore.

Ci può spiegare come queste distinte esigenze possono trovare coesistenza all’interno degli stessi testi normativi?

Prediamo ad esempio il problema – davvero delicato, oserei dire –  relativo alla gestione della morosità nel settore idrico: ARERA si è trovata di fronte alla necessità di dover contemperare due esigenze completamente contrastanti, affiancando a forme di tutela per il credito e per le Aziende (ad esempio mediante specifiche procedure di avvio delle azioni di recupero, e prevedendo casistiche e modalità di sospensione del servizio), garanzie per i consumatori dal vedere – se possibile – scongiurato il rischio di una interruzione dell’erogazione di acqua (sul punto rimandiamo al nostro articolo pubblicato lo scorso 17 febbraio 2025  https://www.creditvillage.news/2025/02/17/morosita-nel-settore-idrico-tra-esigenze-di-recupero-del-credito-e-tutele-poste-in-favore-dellutente-finale/).

Un criterio simile è stato seguito anche per la gestione di analoghi problemi nel settore elettrico e gas…

Quando parliamo di forme di tutela verso il credito a cosa ci riferiamo? Ci sono particolari vincoli posti a riguardo da parte dell’Autorità?

Per tutti e tre i mercati di riferimento, ARERA ha previsto la possibilità per le Aziende del settore di procedere con tutti gli strumenti necessari al recupero del credito ma sempre con un occhio di riguardo nei confronti del consumatore: ne sono un esempio la predisposizione obbligatoria di una serie di atti prodromici all’avvio di azioni giudiziarie quali l’invio preventivo di solleciti bonari di pagamento seguiti da formali lettere di costituzione in mora del cliente finale.

L’Autorità invece non pone vincoli di merito legati a scelte operative e a modelli di gestione che ciascun Player potrà adottare in funzione delle proprie specifiche esigenze optando per soluzioni tailor made piuttosto che lavorazioni massive di portafogli, tenuto conto anche dei parametri di N.P.E. caratterizzanti ogni singola Azienda (sul punto richiamiamo la nostra precedente intervista pubblicata sul CVM3/2024).

Che ruolo gioca invece il consumatore in questo contesto e in che modo risulta tutelato dalla normativa di riferimento e nazionale?

Abbiamo già avuto modo di precisare, in precedenti occasioni, come le logiche di liberalizzazione del mercato energetico previste dalla roadmap Europea pongano il consumatore al centro di nuove dinamiche, conferendogli la facoltà di transitare da un fornitore all’altro grazie alla possibilità di valutare le migliori offerte economiche e i migliori servizi integrati (ormai proposti, in combinato alla gestione delle utenze, dai maggiori Player di riferimento). In tale direzione sono ovviamente orientate anche le politiche dei singoli Stati con lo scopo di giungere ad un mercato energetico unico e sempre più competitivo.

Parallelamente, aspetti particolarmente delicati quali il recupero degli insoluti ed eventuali cessazioni dei rapporti contrattuali con gli utenti morosi non potevano essere del tutto rimessi a determinazioni e logiche puramente economiche e di business (attesa la peculiarità dei servizi offerti) ma necessitavano di essere assoggettate a specifiche forme di regolazione, quali quelle previste dall’Autorità di riferimento.

Ne sono un esempio alcune disposizioni – ultra garantiste – in grado di tutelare legittime e specifiche esigenze del cliente finale come l’individuazione di una serie di soggetti considerati “non disalimentabili” nei riguardi dei quali, in caso di persistente morosità, è possibile intervenire, al più, con una mera limitazione dell’erogazione del servizio, o previsioni che impongono l’erogazione di quantitativi “minimi” di energia o di acqua, considerati vitali per il sostentamento.

Possiamo far rientrare anche le ADR tra le forme di tutela per questa categoria di utenti?

Assolutamente! Non dobbiamo dimenticarci che i Consumatori possono oggi avvalersi di una serie di validi strumenti utili alla gestione alternativa delle controversie (senza quindi dover necessariamente far ricorso alla giustizia ordinaria).

Contestazioni quali quelle legate alla consuntivazione dei consumi, malfunzionamenti dei sistemi di erogazione o dei misuratori, anomalie legate alla distribuzione ovvero controversie insorte tra diversi operatori del Settore, possono essere agevolmente gestite tramite l’attivazione di mediazioni o negoziazioni assistite (che, anche grazie alla riforma Cartabia hanno visto accrescere notevolmente il loro peso specifico in ragione del potenziale deflattivo sul carico di lavoro dei Tribunali).

Non dimentichiamoci poi del servizio di Conciliazione ARERA, previsto come obbligatorio per controversie tra Clienti finali di energia elettrica o gas (alimentati in bassa e/o media tensione, o bassa pressione), e oggi considerato una valida way out in questo ambito in quanto agevolmente accessibile per le parti, a costi estremamente contenuti, con esiti di risoluzione della controversia molto rapidi grazie al livello di assistenza fornito da professionisti esperti in tutte le materie regolate dall’Autorità.

Infine, non possiamo non citare gli organismi di conciliazioni paritetica previsti dal Codice del Consumo ed istituti ad hoc anche per la gestione delle problematiche legate alla fornitura di energia.

Quindi non ci resta che vederci il prossimo 1° aprile?

Esatto! Vi aspettiamo al prossimo CvUtilityDay … non mancate!

 

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