Il 2019 è ancora l’anno dei crediti deteriorati, o almeno lo è per alcuni operatori specializzati come banca Illimity che ha appena annunciato nuove operazioni per oltre 550 milioni di euro. Si tratta dell’acquisto di portafogli di Npl secured per un valore nominale lordo complessivo di 55 milioni di euro, ceduti da istituti bancari e garantiti prevalentemente da asset industriali e commerciali e del finanziamento, per circa 110 milioni di euro, di quattro nuove operazioni di acquisto di Npl, garantiti da portafogli prevalentemente corporate secured per un valore nominale lordo complessivo di oltre 500 milioni di euro. La nuova banca, guidata da Corrado Passera, ha chiuso il 2018 con l’acquisto di portafogli di crediti deteriorati e single name per un valore lordo di 1,15 miliardi di euro e si è posta, per il 2020, l’obiettivo di effettuare investimenti in Npl per 2 miliardi di euro e operazioni di senior financing per 100-200 milioni. Nel primo trimestre 2019 Illimity ha già comprato portafogli per un controvalore investito di 21 milioni di euro, e ad aprile ha siglato con Banco Bpm un accordo per acquisire un portafoglio di Npl derivanti da contratti di leasing del valore lordo di circa 650 milioni di euro. Sul fronte dei finanziamenti, a marzo la banca ha erogato 85 milioni per l’acquisizione di due portafogli di crediti deteriorati (sofferenze e Utp) corporate secured da parte di un fondo e di una società specializzati, per un valore nominale lordo di oltre 600 milioni di euro. Con quest’operazione, il valore dei finanziamenti erogati ad operatori Npl è salito a 136 milioni di euro, garantiti da portafogli Npl per un valore nominale complessivo lordo di circa 2 miliardi di euro. La settimana scorsa Illimity ha comprato per 10,5 milioni di euro la maggioranza (70%) di IT Auction, operatore specializzato nella gestione e commercializzazione di beni immobili e strumentali provenienti da procedure concorsuali ed esecuzioni immobiliari attraverso il proprio network di piattaforme/aste online e una rete di professionisti dislocati su tutto il territorio italiano.
Passando a Banca Ifis, nel primo semestre il gruppo ha perfezionato operazioni per circa 1,4 miliardi di euro di valore nominale sul mercato Npl. Nel dettaglio, Ifis Npl ha concluso accordi di acquisto per 700 milioni di euro di crediti deteriorati nel settore unsecured retail, cui si aggiungono 690 milioni di euro relativi a nuove gestioni acquisite da Fbs. Inoltre a fine giugno Ifis Npl ha acquistato un portafoglio consumer da Findomestic dal valore nominale di 250 milioni di euro suddiviso tra 38.000 posizioni; nei prossimi mesi verrà messo in cessione un ulteriore perimetro dell’azienda su cui Banca Ifis avrà un diritto di prima visione. Al 30 giugno 2019 il portafoglio di proprietà del gruppo ammonta a 16,4 miliardi di valore nominale a cui si aggiungono 6,4 miliardi in gestione conto terzi per un totale di 22,8 miliardi di euro.
E se c’è chi compra, dall’altro lato c’è chi recede. Nei giorni scorso Monte dei Paschi di Siena ha annunciato il recesso dal contratto di servicing decennale stipulato con Juliet, la piattaforma di recupero strutturata da Cerved e Quaestio nell’ambito del piano di salvataggio del 2016. La partnership tra gli operatori è durata quindi meno di 2 anni e il recesso anticipato costerà ad MPS il pagamento di un indennizzo di 40 milioni di euro. Ma evidentemente il gioco vale la candela perché, come si legge in una nota della banca senese, “è integralmente compensato dagli effetti positivi derivanti dal venir meno di tali oneri prospettici”. MPS spiega che “la decisione si è resa necessaria per disporre della massima flessibilità nel processo di accelerazione della riduzione dell’esposizione nei crediti deteriorati in coerenza con le indicazioni ricevute dal regolatore in sede di Srep 2019″. Inoltre, la revisione degli accordi “è funzionale anche alla riduzione dell’indice di rischiosità complessivo in un contesto che vede il significativo deterioramento del quadro economico registrato negli ultimi mesi”. Nell’ambito dell’accordo è previsto il coinvolgimento di Juliet, a termini e condizioni di mercato, quale advisor della Banca nella perimetrazione di uno o più portafogli oggetto di cessione per un ammontare complessivo di 3 miliardi di euro di valore lordo”.
Il 2019 è ancora l’anno dei crediti deteriorati, o almeno lo è per alcuni operatori specializzati come banca Illimity che ha appena annunciato nuove operazioni per oltre 550 milioni di euro. Si tratta dell’acquisto di portafogli di Npl secured per un valore nominale lordo complessivo di 55 milioni di euro, ceduti da istituti bancari e garantiti prevalentemente da asset industriali e commerciali e del finanziamento, per circa 110 milioni di euro, di quattro nuove operazioni di acquisto di Npl, garantiti da portafogli prevalentemente corporate secured per un valore nominale lordo complessivo di oltre 500 milioni di euro. La nuova banca, guidata da Corrado Passera, ha chiuso il 2018 con l’acquisto di portafogli di crediti deteriorati e single name per un valore lordo di 1,15 miliardi di euro e si è posta, per il 2020, l’obiettivo di effettuare investimenti in Npl per 2 miliardi di euro e operazioni di senior financing per 100-200 milioni. Nel primo trimestre 2019 Illimity ha già comprato portafogli per un controvalore investito di 21 milioni di euro, e ad aprile ha siglato con Banco Bpm un accordo per acquisire un portafoglio di Npl derivanti da contratti di leasing del valore lordo di circa 650 milioni di euro. Sul fronte dei finanziamenti, a marzo la banca ha erogato 85 milioni per l’acquisizione di due portafogli di crediti deteriorati (sofferenze e Utp) corporate secured da parte di un fondo e di una società specializzati, per un valore nominale lordo di oltre 600 milioni di euro. Con quest’operazione, il valore dei finanziamenti erogati ad operatori Npl è salito a 136 milioni di euro, garantiti da portafogli Npl per un valore nominale complessivo lordo di circa 2 miliardi di euro. La settimana scorsa Illimity ha comprato per 10,5 milioni di euro la maggioranza (70%) di IT Auction, operatore specializzato nella gestione e commercializzazione di beni immobili e strumentali provenienti da procedure concorsuali ed esecuzioni immobiliari attraverso il proprio network di piattaforme/aste online e una rete di professionisti dislocati su tutto il territorio italiano.
Passando a Banca Ifis, nel primo semestre il gruppo ha perfezionato operazioni per circa 1,4 miliardi di euro di valore nominale sul mercato Npl. Nel dettaglio, Ifis Npl ha concluso accordi di acquisto per 700 milioni di euro di crediti deteriorati nel settore unsecured retail, cui si aggiungono 690 milioni di euro relativi a nuove gestioni acquisite da Fbs. Inoltre a fine giugno Ifis Npl ha acquistato un portafoglio consumer da Findomestic dal valore nominale di 250 milioni di euro suddiviso tra 38.000 posizioni; nei prossimi mesi verrà messo in cessione un ulteriore perimetro dell’azienda su cui Banca Ifis avrà un diritto di prima visione. Al 30 giugno 2019 il portafoglio di proprietà del gruppo ammonta a 16,4 miliardi di valore nominale a cui si aggiungono 6,4 miliardi in gestione conto terzi per un totale di 22,8 miliardi di euro.
E se c’è chi compra, dall’altro lato c’è chi recede. Nei giorni scorso Monte dei Paschi di Siena ha annunciato il recesso dal contratto di servicing decennale stipulato con Juliet, la piattaforma di recupero strutturata da Cerved e Quaestio nell’ambito del piano di salvataggio del 2016. La partnership tra gli operatori è durata quindi meno di 2 anni e il recesso anticipato costerà ad MPS il pagamento di un indennizzo di 40 milioni di euro. Ma evidentemente il gioco vale la candela perché, come si legge in una nota della banca senese, “è integralmente compensato dagli effetti positivi derivanti dal venir meno di tali oneri prospettici”. MPS spiega che “la decisione si è resa necessaria per disporre della massima flessibilità nel processo di accelerazione della riduzione dell’esposizione nei crediti deteriorati in coerenza con le indicazioni ricevute dal regolatore in sede di Srep 2019″. Inoltre, la revisione degli accordi “è funzionale anche alla riduzione dell’indice di rischiosità complessivo in un contesto che vede il significativo deterioramento del quadro economico registrato negli ultimi mesi”. Nell’ambito dell’accordo è previsto il coinvolgimento di Juliet, a termini e condizioni di mercato, quale advisor della Banca nella perimetrazione di uno o più portafogli oggetto di cessione per un ammontare complessivo di 3 miliardi di euro di valore lordo”.