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KRUK: i dati sul gender gap finanziario in Italia

Kruk Italia

A pochi giorni dalla Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza Contro le Donne e dalla Giornata Senza Debiti, KRUK Italia diffonde dati fondamentali per interpretare i comportamenti economici degli italiani contemporanei.

Dalla ricerca condotta dal gruppo polacco KRUK, debt buyer e servicer polacco che vanta una presenza importante in Italia, emerge che la disparità di genere nell’accesso alle risorse economiche e nelle decisioni finanziarie è ancora ben lontana dall’essere superata. Un aspetto che necessita di urgente attenzione, soprattutto se si considera la stretta connessione con il contrasto alla violenza di genere, come sottolinea Simona Scarpa, Field Manager di KRUK Italia.

Alla luce dei dati Istat che rivelano come le donne abbiano un livello di istruzione superiore a quello degli uomini (il 24,9% delle donne tra i 25 e i 64 anni ha una laurea, contro il 18,3% degli uomini), questo nel mondo lavorativo non si traduce in una condizione economica migliore. Il tasso di occupazione femminile, infatti, si ferma al 59%, mentre quello maschile è del 79,3%.

Le disuguaglianze, si legge nei dati diffusi da KRUK, iniziano già all’interno delle mura domestiche. La ricerca evidenzia come il 42% delle donne gestisca autonomamente le spese quotidiane, mentre il 60% degli uomini si occupa di investimenti, conti correnti e delle decisioni economiche più rilevanti, con un notevole gap di 27 punti percentuali tra i due sessi. Anche nell’accesso al credito emerge una netta differenza, con il 57% degli uomini che ha almeno un debito contro il 43% delle donne. Ma non è solo una questione numerica: i sentimenti legati alla gestione dei debiti sono altrettanto differenti. Il 29% delle donne prova ansia e preoccupazione riguardo a prestiti e finanziamenti, contro solo il 15% degli uomini.

Lo studio sottolinea che circa una donna su quattro si sente insicura delle proprie competenze finanziarie. Questo dato rinforza l’importanza di sensibilizzare il genere femminile in materia di educazione finanziaria, poiché una maggiore consapevolezza e autonomia economica permette a ciascuna di fare scelte più libere, in totale rispetto di sé stessa. La libertà economica, in questo senso, diventa un elemento chiave non solo per il benessere individuale, ma anche per combattere le disuguaglianze di genere e la violenza economica.