Secono l’ultimo aggiornamento del “risk dashboard” trimestrale pubblicato dall’Autorità bancaria europea (Eba), nel primo trimestre dell’anno, le banche dell’Unione Europea hanno registrato un incremento dei prestiti in sofferenza per le piccole e medie imprese, nonostante la loro redditività complessiva sia rimasta stabile.
Secondo l’Eba, nei primi tre mesi dell’anno si sono concretizzati diversi rischi di credito, con un aumento dei prestiti in sofferenza (o non-performing loans, Npl). “La redditività delle banche dell’UE rimane solida, sebbene il settore si stia confrontando con rischi di credito che si vanno materializzando”, ha dichiarato l’Eba in un comunicato ufficiale.
La maggior parte delle banche intervistate dall’Eba prevede un ulteriore deterioramento della qualità degli asset nei settori degli immobili commerciali, dei prestiti alle PMI e del credito al consumo nei prossimi 6-12 mesi. Questo scenario è aggravato dall’aumento dei tassi di interesse nella zona euro, implementato per combattere l’inflazione. Sebbene la Banca Centrale Europea abbia recentemente iniziato a ridurre i tassi, segnalando che il picco dei costi di prestito è stato superato, i prestiti rimangono comunque più costosi.
Le banche dell’UE prevedono un rallentamento dei profitti nei prossimi 6-12 mesi a causa della riduzione dei tassi di interesse, mentre si prevede una crescita dei prestiti. L’Eba ha riportato un aumento del 2% degli Npl trimestre su trimestre, equivalente a 7 miliardi di euro. Inoltre, il costo del rischio delle banche, un indicatore delle perdite sui prestiti, è salito a livelli che non si vedevano dalla pandemia di Covid-19 nel 2020.
Le autorità di regolamentazione stanno esaminando i legami tra le banche e le cosiddette “non banche”, come i fondi di investimento e le assicurazioni, un settore in cui i dati per la valutazione del rischio sistemico sono frammentari. La Commissione europea sta valutando l’introduzione di nuove regole per gestire meglio questi legami.
John Berrigan, a capo della sezione della Commissione per i servizi finanziari, ha espresso preoccupazione per la stabilità finanziaria a causa di questi legami. “Non vogliamo che le banche si sottopongano a rischi attraverso un altro canale, questa è la preoccupazione,” ha detto Berrigan in un evento organizzato da Politico. Tuttavia, la maggior parte delle banche sostiene che i legami diretti con i soggetti non bancari comportano rischi limitati, come ha affermato l’Eba.
In sintesi, mentre le banche dell’UE continuano a mantenere una redditività solida, l’aumento dei prestiti in sofferenza e i legami con i settori non bancari rappresentano sfide significative per il settore finanziario europeo. Le autorità di regolamentazione e le banche stesse dovranno collaborare strettamente per gestire questi rischi e garantire la stabilità del sistema finanziario.
Secono l’ultimo aggiornamento del “risk dashboard” trimestrale pubblicato dall’Autorità bancaria europea (Eba), nel primo trimestre dell’anno, le banche dell’Unione Europea hanno registrato un incremento dei prestiti in sofferenza per le piccole e medie imprese, nonostante la loro redditività complessiva sia rimasta stabile.
Secondo l’Eba, nei primi tre mesi dell’anno si sono concretizzati diversi rischi di credito, con un aumento dei prestiti in sofferenza (o non-performing loans, Npl). “La redditività delle banche dell’UE rimane solida, sebbene il settore si stia confrontando con rischi di credito che si vanno materializzando”, ha dichiarato l’Eba in un comunicato ufficiale.
La maggior parte delle banche intervistate dall’Eba prevede un ulteriore deterioramento della qualità degli asset nei settori degli immobili commerciali, dei prestiti alle PMI e del credito al consumo nei prossimi 6-12 mesi. Questo scenario è aggravato dall’aumento dei tassi di interesse nella zona euro, implementato per combattere l’inflazione. Sebbene la Banca Centrale Europea abbia recentemente iniziato a ridurre i tassi, segnalando che il picco dei costi di prestito è stato superato, i prestiti rimangono comunque più costosi.
Le banche dell’UE prevedono un rallentamento dei profitti nei prossimi 6-12 mesi a causa della riduzione dei tassi di interesse, mentre si prevede una crescita dei prestiti. L’Eba ha riportato un aumento del 2% degli Npl trimestre su trimestre, equivalente a 7 miliardi di euro. Inoltre, il costo del rischio delle banche, un indicatore delle perdite sui prestiti, è salito a livelli che non si vedevano dalla pandemia di Covid-19 nel 2020.
Le autorità di regolamentazione stanno esaminando i legami tra le banche e le cosiddette “non banche”, come i fondi di investimento e le assicurazioni, un settore in cui i dati per la valutazione del rischio sistemico sono frammentari. La Commissione europea sta valutando l’introduzione di nuove regole per gestire meglio questi legami.
John Berrigan, a capo della sezione della Commissione per i servizi finanziari, ha espresso preoccupazione per la stabilità finanziaria a causa di questi legami. “Non vogliamo che le banche si sottopongano a rischi attraverso un altro canale, questa è la preoccupazione,” ha detto Berrigan in un evento organizzato da Politico. Tuttavia, la maggior parte delle banche sostiene che i legami diretti con i soggetti non bancari comportano rischi limitati, come ha affermato l’Eba.
In sintesi, mentre le banche dell’UE continuano a mantenere una redditività solida, l’aumento dei prestiti in sofferenza e i legami con i settori non bancari rappresentano sfide significative per il settore finanziario europeo. Le autorità di regolamentazione e le banche stesse dovranno collaborare strettamente per gestire questi rischi e garantire la stabilità del sistema finanziario.