Il 2024 sarà ricordato negli annali per la fine del mercato tutelato dell’energia. Questo risultato è stato raggiunto dopo un lungo processo, certamente non semplice (iniziato ormai 25 anni fa quando vennero introdotte le prime norme in materia di liberalizzazione del mercato dell’energia) che nel frattempo ha visto avvicendarsi dinamiche interne al Paese ed internazionali che non hanno certamente favorito una transizione efficace.
Correva infatti l’anno 1999 quando il “decreto Bersani” recepiva la prima normativa europea finalizzata alla realizzazione di un mercato energetico unico e di un comparto sempre più competitivo grazie al ruolo centrale del consumatore, figura – negli intenti del legislatore – sempre più consapevole delle proprie scelte e in grado di orientare il mercato.
Solo nel 2007, però, il nostro Paese apriva ufficialmente le porte a tutti i fornitori di energia operanti in un sistema concorrenziale, con offerte contrattuali variegate e con tariffe modulate secondo le regole di mercato consentendo agli utenti finali di scegliere a chi rivolgersi.
Si trattava, anche in tal caso, di un traguardo raggiunto a metà in quanto la normativa ammetteva, in modo ovviamente del tutto antitetico rispetto alle politiche di liberalizzazione del mercato e dei prezzi, l’esistenza di un mercato “tutelato”, aperto a chiunque volesse accedervi, nel quale le logiche economiche di parametrazione vedevano tariffe calmierate, predeterminate trimestralmente dall’Autorità preposta (oggi ARERA). Questo regime transitorio avrebbe dovuto avere una durata limitata nel tempo ma in realtà la sua conclusione ha subito innumerevoli proroghe, sino ad oggi.
Il mese di gennaio 2024 ha già visto la fine del mercato tutelato per il gas mentre dobbiamo attendere il prossimo luglio per traguardare questo risultato anche sul fronte relativo all’energia elettrica.
A fronte di 4,5 milioni di utenti classificati come “vulnerabili” (soggetti in condizioni economicamente svantaggiate, con disabilità o con un’età superiore ai 75 anni ovvero residenti in territori colpiti da calamità naturali) che potranno continuare ad usufruire del mercato tutelato, le stime attuali identificano circa 9 milioni di utenti “non vulnerabili” (ed evidentemente ancora indecisi…) che, nel corso di questo 2024 abbandoneranno il regime tutelato
- spontaneamente (scegliendo in modo autonomo un nuovo operatore energetico) oppure
- forzatamente, venendo transitati nel mercato libero tramite un servizio a “tutele graduali” che avrà durata massima di tre anni, senza interruzioni sulla fornitura.
Questi ultimi sono stati raggruppati in 26 lotti (tanti quanti è stato suddiviso il territorio nazionale) che Enel, Hera, A2A, Edison, Illumia, Iren ed Eon (ossia fornitori che già operano sul mercato libero in regime di concorrenziale) si sono potute aggiudicare all’asta: su base territoriale, e in funzione del lotto di appartenenza, i fornitori erogheranno energia ai clienti in regime di tutela graduale, con tariffe determinate da Arera ma che prevedono una maggiorazione crescente nel tempo, proprio per incentivare il contestuale passaggio al mercato libero.
Gli utenti in regime di tutela potranno quindi scegliere se beneficiare del servizio a tutele graduali oppure passare in qualunque momento al mercato libero optando tra le tante offerte commerciali presenti. Finché questo sistema resterà in vigore, rimarrà salva la possibilità, anche per chi fosse già passato al mercato libero, di ritornare al regime di tutela per poi entrare nel servizio a tutele graduali: ad esempio i clienti domestici elettrici non vulnerabili avranno il diritto di chiedere il servizio di Maggior tutela entro il 30 giungo 2024, per essere trasferiti alle tutele graduali dal 1° luglio prossimo.
Il 2024 sarà ricordato negli annali per la fine del mercato tutelato dell’energia. Questo risultato è stato raggiunto dopo un lungo processo, certamente non semplice (iniziato ormai 25 anni fa quando vennero introdotte le prime norme in materia di liberalizzazione del mercato dell’energia) che nel frattempo ha visto avvicendarsi dinamiche interne al Paese ed internazionali che non hanno certamente favorito una transizione efficace.
Correva infatti l’anno 1999 quando il “decreto Bersani” recepiva la prima normativa europea finalizzata alla realizzazione di un mercato energetico unico e di un comparto sempre più competitivo grazie al ruolo centrale del consumatore, figura – negli intenti del legislatore – sempre più consapevole delle proprie scelte e in grado di orientare il mercato.
Solo nel 2007, però, il nostro Paese apriva ufficialmente le porte a tutti i fornitori di energia operanti in un sistema concorrenziale, con offerte contrattuali variegate e con tariffe modulate secondo le regole di mercato consentendo agli utenti finali di scegliere a chi rivolgersi.
Si trattava, anche in tal caso, di un traguardo raggiunto a metà in quanto la normativa ammetteva, in modo ovviamente del tutto antitetico rispetto alle politiche di liberalizzazione del mercato e dei prezzi, l’esistenza di un mercato “tutelato”, aperto a chiunque volesse accedervi, nel quale le logiche economiche di parametrazione vedevano tariffe calmierate, predeterminate trimestralmente dall’Autorità preposta (oggi ARERA). Questo regime transitorio avrebbe dovuto avere una durata limitata nel tempo ma in realtà la sua conclusione ha subito innumerevoli proroghe, sino ad oggi.
Il mese di gennaio 2024 ha già visto la fine del mercato tutelato per il gas mentre dobbiamo attendere il prossimo luglio per traguardare questo risultato anche sul fronte relativo all’energia elettrica.
A fronte di 4,5 milioni di utenti classificati come “vulnerabili” (soggetti in condizioni economicamente svantaggiate, con disabilità o con un’età superiore ai 75 anni ovvero residenti in territori colpiti da calamità naturali) che potranno continuare ad usufruire del mercato tutelato, le stime attuali identificano circa 9 milioni di utenti “non vulnerabili” (ed evidentemente ancora indecisi…) che, nel corso di questo 2024 abbandoneranno il regime tutelato
Questi ultimi sono stati raggruppati in 26 lotti (tanti quanti è stato suddiviso il territorio nazionale) che Enel, Hera, A2A, Edison, Illumia, Iren ed Eon (ossia fornitori che già operano sul mercato libero in regime di concorrenziale) si sono potute aggiudicare all’asta: su base territoriale, e in funzione del lotto di appartenenza, i fornitori erogheranno energia ai clienti in regime di tutela graduale, con tariffe determinate da Arera ma che prevedono una maggiorazione crescente nel tempo, proprio per incentivare il contestuale passaggio al mercato libero.
Gli utenti in regime di tutela potranno quindi scegliere se beneficiare del servizio a tutele graduali oppure passare in qualunque momento al mercato libero optando tra le tante offerte commerciali presenti. Finché questo sistema resterà in vigore, rimarrà salva la possibilità, anche per chi fosse già passato al mercato libero, di ritornare al regime di tutela per poi entrare nel servizio a tutele graduali: ad esempio i clienti domestici elettrici non vulnerabili avranno il diritto di chiedere il servizio di Maggior tutela entro il 30 giungo 2024, per essere trasferiti alle tutele graduali dal 1° luglio prossimo.