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Intelligenza Artificiale, un supporto concreto grazie allo sviluppo di servizi customizzati. Intervista a Luca Grimaldi, CEO di Faktorec

Come vi state approcciando al tema dell’Intelligenza Artificiale?

L.G. Da qualche mese Faktorec adopera l’Intelligenza Artificiale con cadenza quotidiana e questo rappresenta per noi una grande novità se pensiamo che ci siamo affacciati alla tematica all’inizio del 2024, approcciandola quasi con un sentimento di sfiducia che partiva da una conoscenza poco approfondita dello strumento. All’inizio abbiamo deciso di seguire la moda del momento e mai avremmo immaginato di restare così sbalorditi rispetto alle potenzialità e opportunità che l’Intelligenza Artificiale offre al settore del credito. La chiave vincente per noi è rappresentata dal fatto che il fornitore che abbiamo scelto, oltre ad offrirci lo strumento, ci ha proposto una formazione ad hoc per la nostra azienda e ci ha permesso di costruire un servizio specifico, customizzato sulle nostre esigenze. Oggi possiamo dire che abbiamo creato la nostra Intelligenza Artificiale, anzi diverse Intelligenze Artificiali, che calzano perfettamente con la nostra realtà e vanno al di là della chatbot di assistenza ai clienti. L’attività principale per cui adoperiamo l’IA è la due diligence per i portafogli di nostra proprietà: abbiamo costruito uno strumento interno che ci permette di caricare centinaia e centinaia di documenti e di ottenere in pochi secondi le informazioni di cui necessitiamo, in base agli algoritmi che abbiamo impostato a monte. E attraverso le informazioni che riusciamo a darle in pasto, la macchina ha la capacità di imparare, allenandosi tra le varie normative del settore, e riesce a fornire un riscontro reale e non astratto. Un altro sviluppo interessante che abbiamo sperimentato è legato all’attività di formazione. Abbiamo creato un nostro formatore virtuale, che è perfettamente aggiornato e allineato alle nostre policy aziendali ed è perfettamente in grado di formare una nuova risorsa e di supportare anche chi lavora con noi già da tempo, fornendogli delle risposte immediate ai suoi dubbi attraverso un supporto testuale.

Come viene considerato questo strumento dagli operatori?

L.G. Il nostro comparto legal trova questo strumento entusiasmante, anche perché riesce perfettamente a dialogare con i diversi processi interni dell’azienda, producendo degli effetti a cascata su tutte le attività. Abbiamo l’ambizione di continuare a svilupparla fino ad ottenere un’Intelligenza Artificiale in grado di produrre analisi predittive e di supportarci nell’elaborare le strategie di recupero più efficaci. Si tratta di investimenti importanti per una realtà come la nostra, ma a mio avviso il gioco vale la candela. Anche perché siamo assolutamente convinti, e i fatti lo dimostrano, che la macchina, per quanto sia potente, non sostituirà mai la persona che resta sempre al centro del processo. L’uomo continua ad avere un ruolo predominante dall’inizio, dando gli input e le informazioni da elaborare, alla fine, verificando la correttezza della risposta. Quello che succede nel mezzo produce un risparmio di energia e di tempo che ha importanti ricadute sulle persone stesse. Eliminando i processi ripetitivi si consente un utilizzo più efficiente del tempo a favore di attività a maggiore valore aggiunto. Io ero il primo ad essere diffidente, ma mi sono dovuto ricredere perché abbiamo la possibilità di avere in pochissimo tempo risposte precise che si basano sull’analisi di pagine e pagine di documenti. Nessuno di noi riuscirebbe ad ottenere questo risultato quindi perché non sfruttare questa possibilità? Per non parlare della capacità di sbobinare un convegno di ore e ore o di fornire un supporto all’attività di traduzione.

Cosa vi aspettare dal punto di vista normativo?

L.G. L’argomento è all’ordine del giorno anche perché parliamo di uno strumento che si sta sviluppando in maniera importante in quest’ultimo periodo. L’Europa ci sta ancora ragionando, ma si è già espressa in maniera positiva quindi mi sento di dire che non c’è nulla di blindato e che il punto su cui insistere sarà l’utilizzo delle informazioni, soprattutto per chi lavora conto terzi, che deve seguire principi di eticità e seguire elevati livelli di accortezza e professionalità. Anche perché c’è un abisso tra le applicazioni libere e quelle legate a contratti company che garantiscono determinati standard di sicurezza ed offrono prospettive di sviluppo maggiori. All’interno di UNIREC ci stiamo interrogando su come trovare la quadra per una regolamentazione efficace e alcuni associati hanno proposto un intervento da parte dell’associazione di categoria nell’elaborare alcune linee guida per lo sviluppo dello strumento e per la sua applicazione a seconda delle varie esigenze del settore. C’è anche un tema di semplificazione del linguaggio e a tal proposito di recente abbiamo organizzato proprio per gli associati UNIREC un webinar di formazione gestito dal nostro fornitore di servizio di Intelligenza Artificiale. Un’iniziativa che ha suscitato grande partecipazione e interesse da parte di tutti e che ci ha fatto capire che a breve nascerà sicuramente una nuova figura professionale che è quella del formatore sui temi dell’Intelligenza Artificiale.

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