Cherry Bank, ha reso noti i risultati dello scorso esercizio registrando un risultato molto positivo: l’ istituto bancario, con sede a Padova, ha registrato un utile netto di 79,5 milioni di euro in crescita dai 10,9 milioni di euro del 2022.
In crescita rilevante anche il patrimonio netto, aumentato da 54,3 milioni di euro a 165,1 milioni di euro. Questi risultati sono stati influenzati positivamente dalla fusione con Banca Popolare Valconca, completata a dicembre 2023.
Giovanni Bossi, Amministratore Delegato e azionista di maggioranza, ha commentato l’anno come uno di crescita eccezionale, sottolineando l’importanza delle operazioni di fusione e acquisizione per il profilo aziendale della banca. La strategia di crescita di Cherry Bank include un forte focus su un modello di business profittevole e sull’investimento in persone con competenze specialistiche.
La banca è organizzata in diverse business unit, tra cui Retail, Imprese, Private, NPL Investment & Management, Green Evolution Management, Special Situations e Alternative Investment. Questa strutturazione le permette di offrire un’ampia gamma di servizi, da quelli di gestione patrimoniale a quelli dedicati al supporto delle PMI in difficoltà finanziaria temporanea.
Dal punto di vista finanziario, l’anno si è chiuso con un margine di intermediazione di 98,0 milioni di euro, un aumento significativo rispetto ai 54,2 milioni di euro del 2022. Questo incremento è stato principalmente dovuto all’allargamento della forbice bancaria e al risultato netto dell’attività di negoziazione, particolarmente efficace nell’operatività sui crediti fiscali.
Le rettifiche di valore nette per rischio di credito sono aumentate a 6,7 milioni di euro, principalmente a causa dell’impairment su crediti in bonis derivante dalla fusione con Banca Popolare Valconca. Escludendo queste poste, le rettifiche sarebbero state in diminuzione rispetto all’anno precedente.
I costi operativi hanno mostrato un calo a 17,1 milioni di euro, grazie anche alla registrazione di poste straordinarie positive derivanti dalla fusione. Le spese per il personale e le altre spese amministrative hanno registrato un aumento, riflettendo la crescita del numero di dipendenti e l’ampliamento delle operazioni.
Per il futuro, Cherry Bank prevede di mantenere un percorso di crescita sostenibile, sfruttando la sua posizione finanziaria solida e la sua capacità di adattarsi e sfruttare le opportunità di mercato. Con una liquidità disponibile significativa e una strategia focalizzata sull’espansione sia interna sia esterna, l’istituto si pone come un attore competitivo nel panorama bancario italiano.
Cherry Bank, con circa 470 risorse e una presenza territoriale in sei regioni italiane, continua a offrire una gamma completa di servizi bancari, puntando su un approccio che combina tradizione e innovazione.
Cherry Bank, ha reso noti i risultati dello scorso esercizio registrando un risultato molto positivo: l’ istituto bancario, con sede a Padova, ha registrato un utile netto di 79,5 milioni di euro in crescita dai 10,9 milioni di euro del 2022.
In crescita rilevante anche il patrimonio netto, aumentato da 54,3 milioni di euro a 165,1 milioni di euro. Questi risultati sono stati influenzati positivamente dalla fusione con Banca Popolare Valconca, completata a dicembre 2023.
Giovanni Bossi, Amministratore Delegato e azionista di maggioranza, ha commentato l’anno come uno di crescita eccezionale, sottolineando l’importanza delle operazioni di fusione e acquisizione per il profilo aziendale della banca. La strategia di crescita di Cherry Bank include un forte focus su un modello di business profittevole e sull’investimento in persone con competenze specialistiche.
La banca è organizzata in diverse business unit, tra cui Retail, Imprese, Private, NPL Investment & Management, Green Evolution Management, Special Situations e Alternative Investment. Questa strutturazione le permette di offrire un’ampia gamma di servizi, da quelli di gestione patrimoniale a quelli dedicati al supporto delle PMI in difficoltà finanziaria temporanea.
Dal punto di vista finanziario, l’anno si è chiuso con un margine di intermediazione di 98,0 milioni di euro, un aumento significativo rispetto ai 54,2 milioni di euro del 2022. Questo incremento è stato principalmente dovuto all’allargamento della forbice bancaria e al risultato netto dell’attività di negoziazione, particolarmente efficace nell’operatività sui crediti fiscali.
Le rettifiche di valore nette per rischio di credito sono aumentate a 6,7 milioni di euro, principalmente a causa dell’impairment su crediti in bonis derivante dalla fusione con Banca Popolare Valconca. Escludendo queste poste, le rettifiche sarebbero state in diminuzione rispetto all’anno precedente.
I costi operativi hanno mostrato un calo a 17,1 milioni di euro, grazie anche alla registrazione di poste straordinarie positive derivanti dalla fusione. Le spese per il personale e le altre spese amministrative hanno registrato un aumento, riflettendo la crescita del numero di dipendenti e l’ampliamento delle operazioni.
Per il futuro, Cherry Bank prevede di mantenere un percorso di crescita sostenibile, sfruttando la sua posizione finanziaria solida e la sua capacità di adattarsi e sfruttare le opportunità di mercato. Con una liquidità disponibile significativa e una strategia focalizzata sull’espansione sia interna sia esterna, l’istituto si pone come un attore competitivo nel panorama bancario italiano.
Cherry Bank, con circa 470 risorse e una presenza territoriale in sei regioni italiane, continua a offrire una gamma completa di servizi bancari, puntando su un approccio che combina tradizione e innovazione.