Nel 2023, l’Italia ha assistito a un significativo aumento dei casi di fallimento e liquidazioni giudiziali, con un incremento del 26% rispetto al 2022. Secondo i dati dell’Osservatorio Cherry Sea, sono state aperte 7.737 nuove procedure, composte da 432 fallimenti e 7.305 liquidazioni giudiziali. Questa crescita segna un ritorno ai volumi registrati nel 2020 e 2021.
Il numero di fallimenti pendenti al 31 dicembre 2023 è sceso a 47.675, in calo del 21% rispetto all’anno precedente. Interessante notare come Genova, Modena e Napoli siano gli unici tribunali a non aver registrato nuovi fallimenti nell’anno.
Milano emerge come il tribunale più attivo in termini di nuove liquidazioni giudiziali, seguito da Roma e Torino. Al contrario, Cagliari, Vicenza e Bologna hanno mostrato un incremento minore. Il tribunale di Busto Arsizio ha registrato l’aumento percentuale più alto, con un incremento del 152%, mentre Modena ha avuto un aumento del 103% nelle liquidazioni giudiziali, senza però aprire nuovi fallimenti.
A livello regionale, Lombardia, Lazio e Veneto hanno guidato per numero di nuove pratiche. Curiosamente, il Friuli-Venezia Giulia ha mostrato l’aumento percentuale più elevato in termini di procedure aperte, mentre la Calabria ha registrato il calo più significativo.
Analizzando i fallimenti pendenti, le liquidazioni giudiziali a fine 2023 ammontavano a 8.232, con i fallimenti che si attestavano a 47.675, segnando una diminuzione del 21% rispetto all’anno precedente. In questo contesto, il Tribunale di Firenze ha chiuso il maggior numero di procedimenti nel 2023, seguito da Napoli e Bari.
Esaminando le sole liquidazioni giudiziali, Milano, Roma, Torino e Brescia hanno guidato per numero di pratiche aperte. A livello regionale, la Lombardia è stata la regione con il maggior numero di nuove pratiche, seguita da Lazio, Veneto e Campania.
Per quanto riguarda i soli fallimenti, oltre un terzo delle procedure in Italia si sono concentrate nel Lazio. Roma ha guidato la classifica con 127 nuove procedure, seguita da Milano. Genova, Modena e Napoli si sono distinti per non aver aperto nuovi fallimenti nel corso dell’anno.
Giacomo Fava, Lead AI Engineer di Cherry Srl, sottolinea che il 2023 è stato un anno cruciale per l’adattamento alle dinamiche giuridiche del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza. Nonostante il progressivo abbandono delle vecchie procedure fallimentari a favore delle liquidazioni giudiziali, non si sono registrati miglioramenti significativi nelle procedure aperte relative a imprese in difficoltà. Tuttavia, il numero di fallimenti definiti è migliorato, portando a una riduzione delle procedure fallimentari. Per il 2024, l’Osservatorio Cherry Sea si concentrerà sull’analisi delle tempistiche di chiusura delle liquidazioni giudiziali per valutare l’impatto complessivo della riforma CCII sulla giustizia.
Nel 2023, l’Italia ha assistito a un significativo aumento dei casi di fallimento e liquidazioni giudiziali, con un incremento del 26% rispetto al 2022. Secondo i dati dell’Osservatorio Cherry Sea, sono state aperte 7.737 nuove procedure, composte da 432 fallimenti e 7.305 liquidazioni giudiziali. Questa crescita segna un ritorno ai volumi registrati nel 2020 e 2021.
Il numero di fallimenti pendenti al 31 dicembre 2023 è sceso a 47.675, in calo del 21% rispetto all’anno precedente. Interessante notare come Genova, Modena e Napoli siano gli unici tribunali a non aver registrato nuovi fallimenti nell’anno.
Milano emerge come il tribunale più attivo in termini di nuove liquidazioni giudiziali, seguito da Roma e Torino. Al contrario, Cagliari, Vicenza e Bologna hanno mostrato un incremento minore. Il tribunale di Busto Arsizio ha registrato l’aumento percentuale più alto, con un incremento del 152%, mentre Modena ha avuto un aumento del 103% nelle liquidazioni giudiziali, senza però aprire nuovi fallimenti.
A livello regionale, Lombardia, Lazio e Veneto hanno guidato per numero di nuove pratiche. Curiosamente, il Friuli-Venezia Giulia ha mostrato l’aumento percentuale più elevato in termini di procedure aperte, mentre la Calabria ha registrato il calo più significativo.
Analizzando i fallimenti pendenti, le liquidazioni giudiziali a fine 2023 ammontavano a 8.232, con i fallimenti che si attestavano a 47.675, segnando una diminuzione del 21% rispetto all’anno precedente. In questo contesto, il Tribunale di Firenze ha chiuso il maggior numero di procedimenti nel 2023, seguito da Napoli e Bari.
Esaminando le sole liquidazioni giudiziali, Milano, Roma, Torino e Brescia hanno guidato per numero di pratiche aperte. A livello regionale, la Lombardia è stata la regione con il maggior numero di nuove pratiche, seguita da Lazio, Veneto e Campania.
Per quanto riguarda i soli fallimenti, oltre un terzo delle procedure in Italia si sono concentrate nel Lazio. Roma ha guidato la classifica con 127 nuove procedure, seguita da Milano. Genova, Modena e Napoli si sono distinti per non aver aperto nuovi fallimenti nel corso dell’anno.
Giacomo Fava, Lead AI Engineer di Cherry Srl, sottolinea che il 2023 è stato un anno cruciale per l’adattamento alle dinamiche giuridiche del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza. Nonostante il progressivo abbandono delle vecchie procedure fallimentari a favore delle liquidazioni giudiziali, non si sono registrati miglioramenti significativi nelle procedure aperte relative a imprese in difficoltà. Tuttavia, il numero di fallimenti definiti è migliorato, portando a una riduzione delle procedure fallimentari. Per il 2024, l’Osservatorio Cherry Sea si concentrerà sull’analisi delle tempistiche di chiusura delle liquidazioni giudiziali per valutare l’impatto complessivo della riforma CCII sulla giustizia.