Banca FInint ha pubblicato i dati relativi al bilancio consolidato 2022 evidenziando un fatturato e un utile in crescita.
In un contesto globale ancora incerto a causa della pandemia e alle conseguenze della guerra sulle economie, Banca Finint ha continuato ad operare al fianco di imprese, imprenditori e assieme alle istituzioni finanziarie nazionali portando avanti le linee guida del proprio piano strategico con orizzonte temporale 2023. Il 2022 è stato l’anno dell’effettivo ampliamento del perimetro del Gruppo con la piena integrazione di Finint Private Bank (già Banca Consulia) a partire dal secondo semestre dell’anno e di Finint Revalue.
Il Gruppo quindi si è successivamente rafforzato allargando i propri servizi al wealth management e al private banking e ampliando con successo il filone di business legato all’acquisto, valorizzazione e gestione di crediti in sofferenza. Gli obiettivi di crescita del business per il 2023 sono previsti al di sopra del 20% per quanto attiene il risultato al lordo delle imposte.
Il margine finanziario e da servizi ammonta a 85,4 milioni di euro, in crescita del 38,9% rispetto all’esercizio precedente. La componente economica più rilevante rimangono i ricavi da commissioni nette che, a fine esercizio, risultano pari a 70 milioni di euro (+28% rispetto all’anno precedente) e sono pari al 79% del margine di intermediazione del Gruppo.
In aumento sia le commissioni nette realizzate da Banca Finint (44,9 milioni di euro contro i 41 milioni del 2021), sia quelle di Finint Investments (16,3 milioni di euro contro 13,6 milioni). Il margine di intermediazione di Gruppo si attesta a 88,3 milioni di euro, con un incremento del 38,7% rispetto ai 63,7 milioni registrati nel 2021. I progetti di crescita e l’ampliamento del perimetro di azione del Gruppo e il suo necessario consolidamento, si concretizzano in un aumento dei costi operativi che si attestano a fine anno a 65 milioni di euro, in aumento del 55,7% rispetto al 2021. Una crescita dettata anche da un incremento del 55% nell’organico di figure senior e junior e di consulenti di alto profilo, capaci di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del Gruppo.
Nel 2022 sono state assunte 127 nuove persone, delle quali circa il 40% giovani al loro primo impiego che il Gruppo contribuirà a formare. Oggi il Gruppo bancario occupa un totale di circa 590 dipendenti e oltre 190 consulenti finanziari di Finint Private Bank, che operano su 62 uffici tra sedi territoriali e filiali a Milano, Roma e Torino. Il 60% della popolazione aziendale è sotto i 40 anni, a conferma della volontà del Gruppo di continuare ad attrarre e coltivare i talenti anche tramite formazione mirata (12.430 le ore di formazione erogate al personale nel 2022).
Enrico Marchi, Presidente del Gruppo Banca Finint. ha dichiarato: “Questo è stato l’anno della piena integrazione di Finint Private Bank (già Banca Consulia) e di Finint Revalue, due asset che ci hanno consentito di crescere e di espandere il nostro perimetro al private banking e di potenziare i servizi attorno al grande mercato dei crediti deteriorati e in sofferenza. I risultati del 2022 sono stati al di sopra delle aspettative”
Banca FInint ha pubblicato i dati relativi al bilancio consolidato 2022 evidenziando un fatturato e un utile in crescita.
In un contesto globale ancora incerto a causa della pandemia e alle conseguenze della guerra sulle economie, Banca Finint ha continuato ad operare al fianco di imprese, imprenditori e assieme alle istituzioni finanziarie nazionali portando avanti le linee guida del proprio piano strategico con orizzonte temporale 2023. Il 2022 è stato l’anno dell’effettivo ampliamento del perimetro del Gruppo con la piena integrazione di Finint Private Bank (già Banca Consulia) a partire dal secondo semestre dell’anno e di Finint Revalue.
Il Gruppo quindi si è successivamente rafforzato allargando i propri servizi al wealth management e al private banking e ampliando con successo il filone di business legato all’acquisto, valorizzazione e gestione di crediti in sofferenza. Gli obiettivi di crescita del business per il 2023 sono previsti al di sopra del 20% per quanto attiene il risultato al lordo delle imposte.
Il margine finanziario e da servizi ammonta a 85,4 milioni di euro, in crescita del 38,9% rispetto all’esercizio precedente. La componente economica più rilevante rimangono i ricavi da commissioni nette che, a fine esercizio, risultano pari a 70 milioni di euro (+28% rispetto all’anno precedente) e sono pari al 79% del margine di intermediazione del Gruppo.
In aumento sia le commissioni nette realizzate da Banca Finint (44,9 milioni di euro contro i 41 milioni del 2021), sia quelle di Finint Investments (16,3 milioni di euro contro 13,6 milioni). Il margine di intermediazione di Gruppo si attesta a 88,3 milioni di euro, con un incremento del 38,7% rispetto ai 63,7 milioni registrati nel 2021. I progetti di crescita e l’ampliamento del perimetro di azione del Gruppo e il suo necessario consolidamento, si concretizzano in un aumento dei costi operativi che si attestano a fine anno a 65 milioni di euro, in aumento del 55,7% rispetto al 2021. Una crescita dettata anche da un incremento del 55% nell’organico di figure senior e junior e di consulenti di alto profilo, capaci di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del Gruppo.
Nel 2022 sono state assunte 127 nuove persone, delle quali circa il 40% giovani al loro primo impiego che il Gruppo contribuirà a formare. Oggi il Gruppo bancario occupa un totale di circa 590 dipendenti e oltre 190 consulenti finanziari di Finint Private Bank, che operano su 62 uffici tra sedi territoriali e filiali a Milano, Roma e Torino. Il 60% della popolazione aziendale è sotto i 40 anni, a conferma della volontà del Gruppo di continuare ad attrarre e coltivare i talenti anche tramite formazione mirata (12.430 le ore di formazione erogate al personale nel 2022).
Enrico Marchi, Presidente del Gruppo Banca Finint. ha dichiarato: “Questo è stato l’anno della piena integrazione di Finint Private Bank (già Banca Consulia) e di Finint Revalue, due asset che ci hanno consentito di crescere e di espandere il nostro perimetro al private banking e di potenziare i servizi attorno al grande mercato dei crediti deteriorati e in sofferenza. I risultati del 2022 sono stati al di sopra delle aspettative”