Il Consiglio di Amministrazione di AMCO – Asset Management Company S.p.A., ha approvato i risultati dei primi nove mesi del 2022 confermando una buona performance da parte di tutte le Divisioni di Business attraverso un modello flessibile di gestione del credito.
I principali risultati di periodo includono:
- incassi per €978 milioni nei primi 9 mesi con una crescita del +4% anno su anno
- collection rate in crescita al 4,1% dal 3,8% dello stesso periodo dello scorso anno
- Asset Under Management che raggiungono i €36,2 miliardi in aumento del 12% anno su anno
- Ebitda sui 9 mesi al netto del costo del debito a €85,5 milioni in calo del -10,5% rispetto allo scorso anno per effetto di un ricavo straordinario nel 2021 e per l’incremento delle spese legali e di recupero relative ad azioni di gestione avviate che origineranno incassi futuri
Scendendo in maggior dettaglio sulle voci precedenti si può osservare che la crescita degli incassi è principalmente ascrivibile alla Divisione Special Partnerships & Servicers (SP&S) che registra la crescita più alta (+17% a/a). Nel Workout (incassi +4% a/a) la componente giudiziale è in crescita mentre l’attività stragiudiziale risulta meno attiva in ottica di protezione del valore del portafoglio. La flessione, in valore assoluto, della Divisione UTP (incassi 4% a/a) è ascrivibile invece alla naturale riduzione delle masse in gestione avvenuta nel periodo rispetto ai 9M21; il collection rate annualizzato degli UTP aumenta dal 5,8% dei 9M21 al 6,0% dei 9M22.
A fine settembre 2022, gli Asset under Management (AuM) pro-forma ammontavano a circa €36,2 miliardi, con un business mix composto per il 64% da sofferenze (NPL) e 36% da inadempienze probabili (UTP). Il dato riflette gli accordi di acquisto di crediti firmati nel terzo trimestre, attesi perfezionarsi entro fine anno con: il Gruppo Intesa Sanpaolo per €1,4 miliardi di crediti leasing e €120 milioni single names, UnipolREC e MPS rispettivamente per €2,6 miliardi e €208 milioni di crediti in sofferenza.
Al netto delle operazioni in via di perfezionamento, gli AuM al 30 settembre 2022 ammontano a circa €32 miliardi (59% sofferenze e 41% UTP), in lieve diminuzione rispetto ai €32,5 miliardi di fine 2021 per effetto degli incassi e della naturale evoluzione del portafoglio.
Il Consiglio di Amministrazione di AMCO – Asset Management Company S.p.A., ha approvato i risultati dei primi nove mesi del 2022 confermando una buona performance da parte di tutte le Divisioni di Business attraverso un modello flessibile di gestione del credito.
I principali risultati di periodo includono:
Scendendo in maggior dettaglio sulle voci precedenti si può osservare che la crescita degli incassi è principalmente ascrivibile alla Divisione Special Partnerships & Servicers (SP&S) che registra la crescita più alta (+17% a/a). Nel Workout (incassi +4% a/a) la componente giudiziale è in crescita mentre l’attività stragiudiziale risulta meno attiva in ottica di protezione del valore del portafoglio. La flessione, in valore assoluto, della Divisione UTP (incassi 4% a/a) è ascrivibile invece alla naturale riduzione delle masse in gestione avvenuta nel periodo rispetto ai 9M21; il collection rate annualizzato degli UTP aumenta dal 5,8% dei 9M21 al 6,0% dei 9M22.
A fine settembre 2022, gli Asset under Management (AuM) pro-forma ammontavano a circa €36,2 miliardi, con un business mix composto per il 64% da sofferenze (NPL) e 36% da inadempienze probabili (UTP). Il dato riflette gli accordi di acquisto di crediti firmati nel terzo trimestre, attesi perfezionarsi entro fine anno con: il Gruppo Intesa Sanpaolo per €1,4 miliardi di crediti leasing e €120 milioni single names, UnipolREC e MPS rispettivamente per €2,6 miliardi e €208 milioni di crediti in sofferenza.
Al netto delle operazioni in via di perfezionamento, gli AuM al 30 settembre 2022 ammontano a circa €32 miliardi (59% sofferenze e 41% UTP), in lieve diminuzione rispetto ai €32,5 miliardi di fine 2021 per effetto degli incassi e della naturale evoluzione del portafoglio.