Dalla Redazione

Centro Studi Uilca: -43% degli utili banche a causa della guerra

Il Centro Studi Uilca Orietta Guerra ha presenta l’analisi sui conti economici del primo trimestre 202 2 dei dieci maggiori istituti di credito italiani italiani. I dati evidenziano una riduzione complessiva del 43% dell’utile contabile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, attestandosi a 1,8 miliardi di euro.
Tale riduzione è ascrivibile quasi interamente alle svalutazioni operate da Intesa Sanpaolo e Unicredit sugli assets coinvolti nella guerra Russia Ucraina. Ad aggravare il quadro vi è la pandemia da Covid 19 che non è ancora stata debellata seppur e in Italia e in Europa vi sia stato , grazie ai vaccini, un rallentamento e un conseguente alleggerimento delle restrizioni alla mobilità a favore soprattutto del l’industria del turismo e della ristorazione. In Cina, prima manifattura mondiale il Covid 19 è ancora un problema: la politica di chiusura totale delle città per pochi casi d’infezione, con blocco dei porti e di esportazioni e importazioni , rende difficili gli approvvigionamenti di manufatti per le imprese, che rischiano il blocco delle produzioni con conseguente disoccupazione o cassa integrazione e crediti non rimborsati.
Nel primo trimestre 2022 i ricavi hanno registrato un aumento del 3,5% sia dal lato dei margini d’interesse che in prospettiva potrebbero ulteriormente crescere per l’ampiamento dello spread raccolta impiego, sia delle commissioni che ormai rappresentano stabilmente il 40% dei ricavi al pari del margine d’interesse.

Nei prossimi mesi imprese e cittadini dovranno affrontare gli ulteriori costi originati dall’inflazione, che impoverisce i salari una crescita degli NPL ( Non Performig Loans) sui mutui e la scarsità di materie prime alimentari che porterà sia a un aumento dei prezzi sia all’intensificarsi dei flussi migratori soprattutto dall’Africa verso l’Europa.
Ne conseguono problemi di ordine pubblico, a discapito del l’economia, in un continente che ha già nei confronti dei profughi dall’Ucraina un grosso impegno umano e finanziario da sostenere. Per questo oggi il settore bancario pur nell’ottimismo dei banchieri che presentano i conti economici al netto di inaspettate situazioni avverse, ci sono i “cigni neri”, che purtroppo rappresentano la costante in ogni rendicontazione deve ritornare a un principio di realtà: ci sono molti problemi nel mondo i cui effetti che tutti ci auguriamo temporanei devono essere compresi nelle future strategie di settore e non essere relegati a un semplice pro forma.
Il settore bancario è in continua mutazione e nel tempo ha progressivamente ridotto l’antica missione di raccogliere e prestare denaro, dando minor peso al margine d’interesse, a favore di un ruolo consulenziale per le imprese, indirizzandole sui mercati di sbocco o di approvvigionamento grazie ad analisi, ricerche e contatti. Le banche dovranno proporsi come consulenti anche per i privati: dalla ristrutturazione della casa con il bonus 110% alla valutazione della loro posizione finanziaria, per mancanza o riduzione del salario mentre il caro vita, a partire dai costi energetici, aumenta.

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