Il risiko bancario riparte da Bpm. Con una mossa non concordata il Crédit Agricole ieri, a sorpresa, è entrato nel capitale dell’istituto di Piazza Meda con una partecipazione pari al 9,18%, attraverso acquisti sul mercato e un’operazione con una primaria banca d’affari internazionale. Nella nota, diffusa dopo la chiusura di Wall street, l’istituto francese guidato in Italia da Giampiero Maioli spiega che l’operazione testimonia «il forte apprezzamento» della banca italiana, valutata «una realtà solida, con un outlook positivo sul piano finanziario e un management forte e con un comprovato track-record». L’operazione pare amichevole, anche se non concordata, e non prelude (almeno per ora) a un ulteriore rafforzamento, visto che l’Agricole specifica di non aver presentato istanza per ottenere l’autorizzazione a superare la soglia sensibile del 10%. Con questa partecipazione i francesi puntano piuttosto a «consolidare la relazione strategica e di lungo termine» con la banca guidata da Giuseppe Castagna, costituita innanzitutto dalla partnership di credito al consumo attraverso la joint venture Agos. E tra gli obiettivi c’è, in particolare, proprio l’intenzione di «ampliare l’oggetto della partnership strategica con Banco Bpm», sottolinea Agricole. Che, peraltro, non si aspetta impatti di rilievo sul Cet1 ratio per effetto dell’acquisizione.
Ammettendo di aver appreso solo ieri sera la notizia dell’ingresso nel suo capitale dell’Agricole, Bpm riconosce «la qualità e l’importanza dell’investitore», nonché «l’apprezzamento espresso per la nostra banca» che rappresentano «un riconoscimento del valore e delle potenzialità di Banco Bpm».
Capacità e prospettive che l’ad Castagna ha ripetuto anche all’assemblea degli azionisti Bpm, che…
Fonte: Il Corriere della Sera
Il risiko bancario riparte da Bpm. Con una mossa non concordata il Crédit Agricole ieri, a sorpresa, è entrato nel capitale dell’istituto di Piazza Meda con una partecipazione pari al 9,18%, attraverso acquisti sul mercato e un’operazione con una primaria banca d’affari internazionale. Nella nota, diffusa dopo la chiusura di Wall street, l’istituto francese guidato in Italia da Giampiero Maioli spiega che l’operazione testimonia «il forte apprezzamento» della banca italiana, valutata «una realtà solida, con un outlook positivo sul piano finanziario e un management forte e con un comprovato track-record». L’operazione pare amichevole, anche se non concordata, e non prelude (almeno per ora) a un ulteriore rafforzamento, visto che l’Agricole specifica di non aver presentato istanza per ottenere l’autorizzazione a superare la soglia sensibile del 10%. Con questa partecipazione i francesi puntano piuttosto a «consolidare la relazione strategica e di lungo termine» con la banca guidata da Giuseppe Castagna, costituita innanzitutto dalla partnership di credito al consumo attraverso la joint venture Agos. E tra gli obiettivi c’è, in particolare, proprio l’intenzione di «ampliare l’oggetto della partnership strategica con Banco Bpm», sottolinea Agricole. Che, peraltro, non si aspetta impatti di rilievo sul Cet1 ratio per effetto dell’acquisizione.
Ammettendo di aver appreso solo ieri sera la notizia dell’ingresso nel suo capitale dell’Agricole, Bpm riconosce «la qualità e l’importanza dell’investitore», nonché «l’apprezzamento espresso per la nostra banca» che rappresentano «un riconoscimento del valore e delle potenzialità di Banco Bpm».
Capacità e prospettive che l’ad Castagna ha ripetuto anche all’assemblea degli azionisti Bpm, che…
Fonte: Il Corriere della Sera