Dalla Redazione NPL e crediti deteriorati Real Estate

Special Situation: Inside Story. Intervista a Massimo Bianchi, Head of Special Situations Real Estate di illimity

Cosa si intende per “Special Situations”?
M.B. All’interno della divisione Distressed Credit di illimity, il desk Special Situations Real Estate analizza ed investe in crediti deteriorati corporate – riferiti a un unico debitore o gruppo economico (cd “single names”), o a piccoli pools di debitori (cd “portafogli di single names”) – principalmente garantiti da immobili. Le opportunità di investimento che il desk analizza sono generate da specifiche condizioni che impattano negativamente su determinate società o settori: un business plan sbagliato, obsolescenza tecnologica, cambiamenti dello scenario competitivo, fattori di natura legale o tecnica. La strategia di investimento di illimity è principalmente attiva in quanto partecipiamo direttamente al processo di definizione della strategia di risoluzione della crisi o alla causa di distress. Special Situations vuole quindi indicare opportunità che richiedono un approccio valutativo fortemente analitico e specializzato, oltre a competenze specifiche di natura giuridica, finanziaria e immobiliare.

Come è organizzato il vostro team?
M.B. Il team è composto da 7 professionisti e a supporto ci sono il team di Pricing, il team di neprix – special servicer del gruppo illimity, per la due diligence legal e per la componente real estate. I professionisti coinvolti hanno background molto diversi, funzionali ad analizzare le diverse sfaccettature di ogni opportunità di investimento con una combinazione di competenze legali, di restructuring, corporate finance, credito e real estate. Nei confronti del mercato esterno, ogni membro del team è un potenziale canale di origination, ma internamente le operazioni vengono poi allocate tenendo in considerazione le specifiche esigenze dell’operazione, per offrire il miglior servizio possibile alle nostre controparti ed ottimizzare le possibilità di closing.

Chi sono i diversi soggetti coinvolti in questo tipo di operazioni e quali sono quelli che ricoprono il ruolo più strategico?
M.B. Il numero di stakeholders nelle operazioni è estremamente variegato specialmente in quelle che riguardano gli Unlikely To Pay (UTP), dove alla cedente del credito – normalmente una banca o un intermediario finanziario – si aggiungono l’imprenditore/azionista, manager e fornitori. Questi soggetti, che hanno esigenze particolari e spesso contrapposte, svolgono una funzione strategica per garantire il successo dell’operazione. Il nostro ruolo, infatti, spesso consiste nel mediare tra diverse posizioni che a volte possono apparire inconciliabili.

Come originate le nuove operazioni e chi sono i vostri interlocutori preferenziali?
M.B. Le operazioni sono il frutto del nostro network capillare di contatti sul territorio. Alcune sono originate direttamente dalle banche cedenti, ma sempre più frequentemente sono gli stessi imprenditori in difficoltà che vedono in una banca come illimity una possibilità di salvezza. Quest’ultimo canale di origination è forse il più interessante perché permette al team di confrontarsi direttamente con l’imprenditore sulla causa della difficoltà, analizzando a fondo il problema e trovando la soluzione più rapidamente. Questo spesso si traduce nel consolidamento di un rapporto di fiducia che scaturisce in una esclusiva sul deal già in fase di underwriting. Infine, stiamo sviluppando un nuovo canale di sourcing, con un network di professionisti sul territorio italiano con i quali sigleremo accordi quadro di origination.

Esistono settori di mercato dove vi sentite più “confident” nell’approcciare una nuova operazione ed altri che preferite evitare?
M.B. Il nostro approccio all’investimento è sicuramente di tipo opportunistico e generalista in ambito real estate, perché dettato dalla ricerca universale di mispricings, ossia dove il prezzo richiesto è attraente rispetto al profilo di rischio rendimento atteso, piuttosto che una ricerca selettiva dettata da specifici parametri (settore, mercato etc). Questo ci porta a cercare valore anche nelle situazioni più complesse come i crediti non garantiti, le procedure concorsuali oppure i crediti garantiti da immobili con un elevato grado di difficoltà tecnica, situazioni in cui illimity riesce a districarsi grazie alle sue specifiche competenze. Sicuramente, il settore UTP ci interessa in modo particolare perché richiede un maggior grado di specializzazione come nel caso dell’analisi legale del credito, che è vivo, e della gestione di rapporti complessi con le aziende che desiderano mantenere continuità durante il processo di risanamento. Per quanto riguarda invece gli immobili a garanzia del credito, pur avendo un approccio generalista, prediligiamo operazioni nei settori della logistica, alberghiero e residenziale.

Qual è il range di size entro cui valutate un’operazione?
M.B. Il mercato italiano è un mercato di piccole medie imprese e questo si riflette anche nella dimensione media degli investimenti distressed, sicuramente più piccoli rispetto alle grandi operazione di restructuring o workout europee. Questo ci permette di poter cogliere molte delle opportunità offerte dal mercato, con un range ideale per gli investimenti che va dai 15 ai 50 milioni di equity. Inoltre, abbiamo recentemente siglato una joint venture strategica con il fondo globale di investimento Apollo che ci permette di far leva sulle nostre capacità di origination, potendo al contempo contare su una maggiore dotazione di capitale soprattutto per quanto riguarda i deal di dimensioni significative.

Le operazioni prevedono anche iniezioni di nuova finanza? In caso affermativo in quali casi e con quali metodologie?
M.B. Può capitare che gli immobili che garantiscono un credito siano cantieri più o meno attivi e che quindi esista una esigenza e una opportunità di erogare nuova finanza per il completamente dell’ immobile e per una migliore valorizzazione del credito. Nei casi in cui eroghiamo nuova finanza in situazioni di restructuring, ci avvaliamo di una protezione legale (ad esempio, la prededucibilità garantita dagli artt. 182 quater e 182 quinquies della legge fallimentare) ma anche e soprattutto di un robusto monitoraggio, garantito direttamente da neprix, sul cantiere. Il monitoraggio per noi non significa semplicemente certificare lo stato di avanzamento lavori, ma anche essere presenti in cantiere, verificare i materiali usati, lo studio di eventuali varianti, la verifica delle forniture e dei pagamenti delle relative fatture.
Oltre agli strumenti di finanziamento classici, ci sono state molte innovazioni nell’ambito dell’articolo. 7.2 della legge di cartolarizzazione volte ad incentivare gli investimenti anche nel settore real estate. Queste innovazioni hanno aperto la strada a nuove forme di finanziamento, sia per l’acquisto che lo sviluppo di immobili, mediante l’emissione di titoli obbligazionari emessi dal veicolo di cartolarizzazione.

Quali sono generalmente i principali fattori che determinano il buon esito del deal? Quali sono invece le principali criticità che riscontrate e che possono incidere negativamente?
M.B. L’allineamento di interessi tra noi che acquistiamo un credito e la società debitrice è la chiave di volta di quasi ogni operazione. Tanto più i rapporti creditore/debitore riescono ad essere definiti in una fase iniziale dell’underwriting (quindi prima dell’acquisto del credito) tanto più si riuscirà a fare emergere, e quindi risolvere prima di avere investito capitale, eventuali criticità. Inoltre, gli accordi di ristrutturazione devono prevedere automatismi che permettano di avere sempre una soluzione a portata di mano, lasciando la via del recupero giudiziale del credito come ultima ratio.

Quali sono i tempi medi per le attività di due diligence e quelle per arrivare al closing? Quali sono gli step cronologici dell’operazione?
M.B. Le operazioni su cui investiamo normalmente hanno una durata di circa due mesi. La due diligence, dalla data in cui le informazioni complete sono rese disponibili, può durare 3-4 settimane. Durante questo periodo, illimity tramite neprix, o ingaggiando advisor esterni, realizza una completa revisione dei documenti legati al credito, ma anche visite in loco e valutazioni degli immobili, oltre che una due diligence tecnica degli stessi. Le restanti settimane normalmente sono impiegate nella definizione degli accordi col debitore e dei termini della cessione del credito con le cedenti, attività che vengono svolte dal team di special situations real estate.

Quali sono le attività internalizzate e quali quelle in outsourcing?
M.B. Le attività di origination, sottoscrizione in senso stretto, pricing, negoziazione con il debitore e con le cedenti del credito sono tutte attività interne ad illimity. La due diligence e le valutazioni immobiliari sono spesso affidate in outsourcing a neprix, che è società del gruppo illimity, o all’esterno.

Intervenite anche nell’ambito della gestione industriale dell’impresa?
M.B. Investendo in crediti principalmente garantiti da immobili, la gestione industriale può essere più o meno articolata.
In alcuni casi, le società debitrici sono pure società immobiliari, con attività legata alla compravendita o locazione di immobili, mentre in altri casi, come nel settore alberghiero, esiste una vera e propria azienda di gestione del patrimonio immobiliare. Infine, ci sono anche casi dove il core business aziendale non è legato agli immobili, ma l’azienda ha comunque un patrimonio immobiliare , che può essere più o meno strumentale all’esercizio dell’ attività di impresa.
In ogni caso, il nostro intervento nella governance è solitamente limitato all’indirizzo e monitoraggio delle attività di gestione e cessione del patrimonio immobiliare, a garanzia dei nostri crediti.

Molte posizioni NPL o UTP sono state cedute ad investitori, spesso vostri competitor. Questo può essere un elemento di disturbo?
M.B. Il sistema è caratterizzato da una buona offerta di crediti distressed, controbilanciata da ingenti capitali da investire nel settore, ma ancora una bassa servicing capacity, ossia capacità del settore di lavorare e ristrutturare questi crediti. È sorprendente vedere come nonostante le banche abbiano ceduto grossi portafogli di crediti deteriorati, una gran parte, siano semplicemente migrati sui servicers, ma senza essere veramente risolti. Specialmente negli UTP, chi compra all’ingrosso, si trova con un prodotto che va gestito al dettaglio e richiede un approccio completamente tailor-made, ma non sempre è in grado di farlo per mancanza di competenze, risorse o tempo.
Per chi, come illimity, riesce a conciliare capacità di analisi legale, economica-finanziaria e immobiliare alla disponibilità di capitale a lungo termine, le opportunità non mancano e sono spesso alimentate dal mercato secondario.

Importanti portafogli in termini di GBV sono stati cartolarizzati con GACS o ceduti con operazioni di sistema. In questi casi le aspettative di recupero sono state spesso particolarmente ottimistiche. A vostro avviso, questo potrebbe causare criticità nel raggiungimento di un accordo sostenibile?
M.B. Sicuramente nelle situazioni in cui la cedente ha aspettative di prezzo troppo elevate rispetto al mercato – a causa di un business plan errato o semplicemente della mancanza di una copertura finanziaria che giustifichi una cessione in perdita – si crea uno stallo. Nella nostra esperienza, però, questo stallo ha un effetto limitato nel tempo
perché le situazioni di crisi hanno una propensione a deteriorare irreparabilmente se non gestite con attenzione e tempestivamente. Inotre, spesso riusciamo a trovare strutture finanziarie, che permettano da una parte di minimizzare la perdita per chi cede, senza che lo stallo causi danni irreparabili all’impresa in crisi.

La vostra realtà conferisce un’attenzione particolare ai temi della sostenibilità. Come si inseriscono le tematiche ESG nelle special situation operations?
M.B. Il risvolto delle nostre operazioni è soprattutto sociale. Pensiamo ad esempio agli effetti sociali di sbloccare un cantiere residenziale fermo da tempo, oppure alla riqualificazione urbanistica di una area degradata. Nelle operazioni
in cui siamo finanziatori di una iniziativa, prestiamo grande attenzione alla progettazione attenta al rispetto paesaggistico e alla sostenibilità ambientale. Alcuni esempi di interventi sono l’ efficientamento energetico e l’uso di materiali volti a contenere l’impatto del cantiere e degli edifici sull’ambiente nel loro intero ciclo di vita. Non da ultimo, lo specifico know-how del desk Energy in illimity, ci ha permesso di studiare delle ipotesi di migliore valorizzazione di crediti garantiti da aree, industriali o agricole, o capannoni, con lo sviluppo di impianti fotovoltaici.

CASE HISTORY

A fine 2021 illimity ha siglato un accordo di finanziamento per l’acquisto di crediti UTP secured per un valore nominale lordo complessivo di circa 50 milioni di euro, relativi a finanziamenti erogati alle società proprietarie di due noti hotel a quattro stelle lusso di Venezia, “Ai Cavalieri” e “Ai Reali”.
L’operazione, che vede neprix nel ruolo di special servicer, si distingue non solo per la dimensione ma soprattutto per la capacità di illimity di trovare una soluzione tailor made che soddisfi tutti gli stakeholder. illimity, infatti, ha cofinanziato l’acquisto dei crediti unitamente ad alcuni imprenditori, tra i quali un importante Gruppo con sede in Verona, già soci dei due hotel che, avendo apprezzato la struttura dell’operazione, hanno deciso di parteciparvi.
La chiave del successo di illimity in progetti di questo tipo consiste nell’applicare in modo flessibile competenze specialistiche e tecniche a una situazione complessa, tenendo conto degli interessi di tutte le parti coinvolte.
L’operazione è frutto del network capillare di contatti sul territorio che illimity ha saputo stabilire, non solo grazie alla sua expertise, ma anche alla capacità di ascolto e di instaurare relazioni strategiche di lungo termine con gli imprenditori.

Hotel Ai Cavalieri
Hotel Ai Reali