A pochi giorni dal 31 gennaio, data in cui scadrà la proroga delle moratorie dei prestiti, prevista dal decreto Sostegni bis, arriva dal Governo un annuncio che tranquillizza in parte aziende e famiglie: il Dipartimento per le politiche europee presso la Presidenza del Consiglio sta negoziando con la Commissione europea la proroga delle moratorie sul credito nell’ambito del Temporary framework sugli aiuti di stato. Lo ha detto qualche giorno fa il Viceministro allo Sviluppo economico, Gilberto Pichetto, nel corso del Videoforum nazionale dei dottori commercialisti organizzato da ItaliaOggi.
Il Governo italiano e i tecnici di Bruxelles starebbero studiando alcune modifiche normative, per evitare che i debitori vadano in Centrale rischi, prevedendo anche più risorse da allocare per coprire la sospensione delle rate. La possibilità di sospendere le rate – concessa da decreto Cura Italia di marzo 2020 e prorogata per la sola quota capitale dei rimborsi dal decreto Sostegni bis di aprile 2020 – è scaduta il 31 dicembre 2021 quindi a partire dal 31 gennaio 2022 viene meno la copertura normativa dello stato per qualunque congelamento l’impresa intenda chiedere alle banche, nonostante la commissione Ue abbia prorogato l’efficacia del temporary framework fino a metà del 2022.
Nel frattempo, la task force credito – di cui fanno parte i Ministeri dell’Economia e dello Sviluppo economico, Banca d’Italia, Abi, Mediocredito Centrale e Sace – ha diffuso gli ultimi dati sulle operazioni a sostegno di imprese e professionisti, attivate con i decreti Cura Italia e Liquidità. Ammontano a circa 223 miliardi di euro le richieste di scudo sui nuovi finanziamenti bancari per micro, piccole e medie imprese presentate al fondo di garanzia per le PMI (oltre 2,5 milioni di richieste). Oltre un milione di istanze sono riferite a finanziamenti fino a 30mila euro per un importo finanziato di circa 23 miliardi di euro che, secondo quanto previsto dalla norma, possono essere erogati senza attendere l’esito definitivo dell’istruttoria da parte del gestore. Quasi 700mila sono le istanze di garanzia per moratorie di cui all’art. 56 del dl Cura Italia per un importo finanziato di circa 27,1 miliardi.
I volumi dei prestiti coperti da “Garanzia Italia” di Sace hanno invece raggiunto 32,4 miliardi di euro, per un totale di 4.384 richieste. Di questi, circa 9,9 miliardi di euro riguardano 16 operazioni garantite attraverso la procedura ordinaria prevista dal dl Liquidità, relativa ai finanziamenti in favore di imprese di grandi dimensioni, con oltre 5000 dipendenti in Italia o con un valore del fatturato superiore agli 1,5 miliardi. I restanti 22,4 miliardi sono i volumi complessivi dei prestiti garantiti in procedura semplificata, a fronte di 4.368 richieste di garanzia gestite ed emesse tutte entro 48 ore dalla ricezione attraverso la piattaforma digitale dedicata, a cui sono accreditate oltre 250 banche, istituti finanziari e società di factoring e leasing.
A pochi giorni dal 31 gennaio, data in cui scadrà la proroga delle moratorie dei prestiti, prevista dal decreto Sostegni bis, arriva dal Governo un annuncio che tranquillizza in parte aziende e famiglie: il Dipartimento per le politiche europee presso la Presidenza del Consiglio sta negoziando con la Commissione europea la proroga delle moratorie sul credito nell’ambito del Temporary framework sugli aiuti di stato. Lo ha detto qualche giorno fa il Viceministro allo Sviluppo economico, Gilberto Pichetto, nel corso del Videoforum nazionale dei dottori commercialisti organizzato da ItaliaOggi.
Il Governo italiano e i tecnici di Bruxelles starebbero studiando alcune modifiche normative, per evitare che i debitori vadano in Centrale rischi, prevedendo anche più risorse da allocare per coprire la sospensione delle rate. La possibilità di sospendere le rate – concessa da decreto Cura Italia di marzo 2020 e prorogata per la sola quota capitale dei rimborsi dal decreto Sostegni bis di aprile 2020 – è scaduta il 31 dicembre 2021 quindi a partire dal 31 gennaio 2022 viene meno la copertura normativa dello stato per qualunque congelamento l’impresa intenda chiedere alle banche, nonostante la commissione Ue abbia prorogato l’efficacia del temporary framework fino a metà del 2022.
Nel frattempo, la task force credito – di cui fanno parte i Ministeri dell’Economia e dello Sviluppo economico, Banca d’Italia, Abi, Mediocredito Centrale e Sace – ha diffuso gli ultimi dati sulle operazioni a sostegno di imprese e professionisti, attivate con i decreti Cura Italia e Liquidità. Ammontano a circa 223 miliardi di euro le richieste di scudo sui nuovi finanziamenti bancari per micro, piccole e medie imprese presentate al fondo di garanzia per le PMI (oltre 2,5 milioni di richieste). Oltre un milione di istanze sono riferite a finanziamenti fino a 30mila euro per un importo finanziato di circa 23 miliardi di euro che, secondo quanto previsto dalla norma, possono essere erogati senza attendere l’esito definitivo dell’istruttoria da parte del gestore. Quasi 700mila sono le istanze di garanzia per moratorie di cui all’art. 56 del dl Cura Italia per un importo finanziato di circa 27,1 miliardi.
I volumi dei prestiti coperti da “Garanzia Italia” di Sace hanno invece raggiunto 32,4 miliardi di euro, per un totale di 4.384 richieste. Di questi, circa 9,9 miliardi di euro riguardano 16 operazioni garantite attraverso la procedura ordinaria prevista dal dl Liquidità, relativa ai finanziamenti in favore di imprese di grandi dimensioni, con oltre 5000 dipendenti in Italia o con un valore del fatturato superiore agli 1,5 miliardi. I restanti 22,4 miliardi sono i volumi complessivi dei prestiti garantiti in procedura semplificata, a fronte di 4.368 richieste di garanzia gestite ed emesse tutte entro 48 ore dalla ricezione attraverso la piattaforma digitale dedicata, a cui sono accreditate oltre 250 banche, istituti finanziari e società di factoring e leasing.