La risposta del Tesoro alle richieste di UniCredit su Mps su capitale, garanzie, esuberi e crediti ancora manca all’appello. Ma nel contempo, complice l’esito della tornata elettorale, il mercato inizia a portarsi avanti e ragiona come se l’accordo sia oramai a portata di mano e l’esito della partita favorevole a piazza Gae Aulenti. Così del resto si spiega come, in una giornata in cui peraltro ha brillato l’intero mercato bancario italiano, UniCredit (+4,34%) si sia distinta con un balzo del 4,34%, mentre in parallelo Mps sia salita del 2,76%.
In verità a spingere gli acquisti ieri sono stati anche i messaggi confortanti emersi dalla call tenuta dalla banca lunedì pomeriggio. I risultati ufficiali del trimestre saranno comunicati al mercato il 28 ottobre ma già sin d’ora la banca conferma con un «elevato grado di fiducia», come comunicato agli analisti, utili netti sottostanti per oltre 3 miliardi e un buffer di sicurezza sul fronte patrimoniale (Mda) per il 2021 oltre i 400 punti base, comprensivo del buyback da 652 milioni di euro. Positive anche le fees, il cui andamento estivo è «rimasto nel complesso positivo».
È la conferma che la banca sta procedendo sulla rotta tracciata dal ceo Andrea Orcel. Il banchiere sta lavorando in questi giorni al nuovo piano industriale che farà perno sulla nuova organizzazione annunciata a maggio. Pronta dunque la nuova matrice: da una struttura mista geografica-prodotti (Commercial Banking Italia, Germania e Austria, accanto a Europa Centro Orientale e Corporate Investment Banking) la banca passerà a un approccio interamente geografico: sono previste quattro divisioni di business che saranno Italia, Germania, Centro ed Est Europa. Ad esse si aggiungerà il Group Corporate Centre e la divisione Non Core, il cui runoff è previsto per fine anno.
Intanto l’attesa del mercato come detto è tutta rivolta al dossier Mps. I risultati delle elezioni amministrative, e in particolare l’esito delle…
Fonte: Il Sole 24 Ore
La risposta del Tesoro alle richieste di UniCredit su Mps su capitale, garanzie, esuberi e crediti ancora manca all’appello. Ma nel contempo, complice l’esito della tornata elettorale, il mercato inizia a portarsi avanti e ragiona come se l’accordo sia oramai a portata di mano e l’esito della partita favorevole a piazza Gae Aulenti. Così del resto si spiega come, in una giornata in cui peraltro ha brillato l’intero mercato bancario italiano, UniCredit (+4,34%) si sia distinta con un balzo del 4,34%, mentre in parallelo Mps sia salita del 2,76%.
In verità a spingere gli acquisti ieri sono stati anche i messaggi confortanti emersi dalla call tenuta dalla banca lunedì pomeriggio. I risultati ufficiali del trimestre saranno comunicati al mercato il 28 ottobre ma già sin d’ora la banca conferma con un «elevato grado di fiducia», come comunicato agli analisti, utili netti sottostanti per oltre 3 miliardi e un buffer di sicurezza sul fronte patrimoniale (Mda) per il 2021 oltre i 400 punti base, comprensivo del buyback da 652 milioni di euro. Positive anche le fees, il cui andamento estivo è «rimasto nel complesso positivo».
È la conferma che la banca sta procedendo sulla rotta tracciata dal ceo Andrea Orcel. Il banchiere sta lavorando in questi giorni al nuovo piano industriale che farà perno sulla nuova organizzazione annunciata a maggio. Pronta dunque la nuova matrice: da una struttura mista geografica-prodotti (Commercial Banking Italia, Germania e Austria, accanto a Europa Centro Orientale e Corporate Investment Banking) la banca passerà a un approccio interamente geografico: sono previste quattro divisioni di business che saranno Italia, Germania, Centro ed Est Europa. Ad esse si aggiungerà il Group Corporate Centre e la divisione Non Core, il cui runoff è previsto per fine anno.
Intanto l’attesa del mercato come detto è tutta rivolta al dossier Mps. I risultati delle elezioni amministrative, e in particolare l’esito delle…
Fonte: Il Sole 24 Ore