Andato in scena a Milano l’evento “ESG in Credit & Finance: un network di esperti, professionisti, rappresentanti istituzionali e advisor, hanno affrontato, per la prima volta in maniera dedicata ed esclusiva verso il settore creditizio, le relazioni tra le materie ESG e l’industria finanziaria.
MILANO, 5 OTTOBRE 2021 – Trasformare la sostenibilità da obbligo normativo a leva strategica per lo sviluppo. Questo, in estrema sintesi, il messaggio che emerge dalla conference “ESG in credit & finance, dall’economia reale all’economia sostenibile”, organizzata da Credit Village e TWIN, svoltasi quest’oggi negli spazi di Le Village a Milano. Un messaggio diretto al mondo delle imprese, a raccogliere una sfida su cui dovranno collaborare con gli istituti finanziari. «E’ l’Europa che ce lo chiede – esordisce in apertura dei lavori Piermario Barzaghi, partner KPMG Advisory – L’UE ha indirizzato questa tematica verso gli istituti finanziari, che sono una leva fortissima per la crescita dell’economia reale, per definire una creazione di valore diversa da quella cui si era abituati. Un’esigenza che nasce dalla volontà di conferire trasparenza e criteri di sostenibilità (non solo ambientale) ai processi che porteranno a beneficiare degli ingenti flussi finanziari stanziati dal PNRR. La regolamentazione disciplinata in tal senso dalla Commissione Europea impone delle tempistiche stringenti: già quest’anno, circa 200 gruppi in Italia di società di interesse pubblico (non solo quotate) dovranno fornire al mercato, all’interno dei propri bilanci finanziari consolidati, un’informativa di sostenibilità obbligatoria. Un obbligo che nei prossimi due anni sarà esteso a tutte le società con almeno 250 dipendenti e che investe, indirettamente, tutta la catena di fornitura di piccole medie imprese che dovranno fornire i propri prodotti secondo standard sostenibili ai clienti. Molti paesi hanno affrontato questa tematica prima dell’Italia: le nostre imprese devono innovare i propri processi e aprirsi definitamente alla digitalizzazione, altrimenti il rischio è restare fuori dai mercati internazionali, in cui i grandi fondi stanno andando nella direzione di favorire investimenti in ottica green».
I lavori della conferenza sono proseguiti in quattro tavole rotonde che hanno affrontato il tema dell’integrazione dei criteri ESG da prospettive differenti.
1 – La prima sessione, dal titolo “Be Sustainable: le banche a che punto sono?”, ha visto una serie di operatori bancari confrontarsi sul percorso di sostenibilità intrapreso dalle banche, tra opportunità e difficoltà: sono state riportate le testimonianze di Banca Mediolanum, istituto chiamato all’obbligo di disclosure ESG rappresentato dal Head of Sustainability Gianluca Randazzo, di Banca Sistema, che con Patrizia Sferrazza, Head of Communication, Media Relations & Marketing, ha spiegato di aver anticipato nella propria policy tali obblighi, e di Illimity, che attraverso la Direttrice Comunicazione e Sostenibilità Isabella Falautano ha illustrato il percorso di crescita di una giovane realtà improntato, fin dalla nascita, ai principi di sostenibilità. Infine, è stato presentato il case study di Banco Desio, con un’intervista a Raffaele Negri, Responsabile area bilancio e sostenibilità, che ha ripercorso le tappe di una piccola banca con 110 anni di storia che ha varato agli inizi del Duemila il suo primo piano triennale di sostenibilità.
2 – La seconda tavola rotonda si è focalizzata sul tema “Asset distressed e sostenibilità”, portando l’esperienza della sezione Special Situations Energy di Illimity, rappresentata dalla responsabile Elena Maspoli, che in un anno ha investito circa 100 milioni di euro per riqualificare e riportare in bonis situazioni di crisi d’impresa legate a impianti di produzione di energia; presenti al tavolo anche Marco Gerevini, Consigliere Delegato Fondazione Housing Sociale, che supporta con know how tecnico e legale investitori che vogliano sviluppare progetti di edilizia popolare, Francesca Fiorini, Consigliere Delegato AT NPL’s SPA, società che nell’ambito della gestione del credito ha integrato diverse iniziative di carattere ESG, e Silvia Rovere, Presidente Confindustria Assoimmobiliare, che ha tracciato una panoramica di come nel mercato immobiliare, già regolato da evoluti standard ambientali, il Covid abbia accelerato lo sviluppo anche di standard e certificazioni social, legate cioè alla qualità di vita all’interno degli edifici. In chiusura della sessione, Manuela Di Marino, Senior Director Cross Business Development & Commercial Planning di RINA PRIME Value Services, ha sottolineato come gli investimenti ESG nel real estate siano aumentati a livello globale di oltre il 600% nel 2020 e come più del 90% degli asset owner con patrimonio superiore ai 200 miliardi di dollari richieda investimenti ESG compliant.
3 – Nel pomeriggio, il programma dell’evento è proseguito con la terza tavola rotonda, dal titolo “Go Sustainable: quali azioni e prodotti possono essere messi in campo dagli Istituti per poter incentivare l’adozione di un percorso di sostenibilità da parte delle aziende (PMI)”. Marzio Cichetti ha presentato il caso della piattaforma lanciata a marzo 2021 Open-es di Eni, che ha come obiettivo la valutazione delle performance di sostenibilità e conta 2600 aziende già registrate. Giovanna Zacchi, Head of ESG Strategy Bper Banca, ha sollevato il problema della raccolta dati, soprattutto nel mondo delle PMI, che incide negativamente sulla valutazione del merito creditizio con criteri ESG. Un’opinione condivisa da Giorgio Costantino Executive Director – Global Transformation Services CRIF, che ha evidenziato la necessità di analytics e statistiche in quel percorso di accompagnamento della clientela verso la sostenibilità che è, secondo Antonella Pagano, Managing Director Accenture, la parte potenzialmente più dirompente per le banche nel processo di trasformazione e di adattamento ai criteri ESG.
4 – La sessione conclusiva, dedicata al mondo delle “Asset class ESG: quanti e quali sono gli strumenti sostenibili su cui investire”, ha visto gli interventi di Roberto Del Giudice, Direttore Commerciale, Investor Relations & ESG Fondo Italiano d’Investimento SGR, Elena Ferrarese, Head of Italian Equity Amundi SGR, Andrea Florio, CFO & Chief Business Finanziaria Internazionale Investments SGR, Angelo Meda, Head of Equities Portfolio Manager Banor SIM, e Maurizio Tacchella, Direttore Banca Depositaria, BFF Bank. I relatori si sono confrontati su come vengono integrate considerazioni e decisioni su tematiche ESG nella gestione di un prodotto azionario, obbligazionario o alternativo, in un momento caratterizzato da una forte spinta sulle tematiche di sostenibilità, ma anche dalle prime indagini da parte dei regolatori sull’effettiva implementazione delle strategie connesse.
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Andato in scena a Milano l’evento “ESG in Credit & Finance: un network di esperti, professionisti, rappresentanti istituzionali e advisor, hanno affrontato, per la prima volta in maniera dedicata ed esclusiva verso il settore creditizio, le relazioni tra le materie ESG e l’industria finanziaria.
MILANO, 5 OTTOBRE 2021 – Trasformare la sostenibilità da obbligo normativo a leva strategica per lo sviluppo. Questo, in estrema sintesi, il messaggio che emerge dalla conference “ESG in credit & finance, dall’economia reale all’economia sostenibile”, organizzata da Credit Village e TWIN, svoltasi quest’oggi negli spazi di Le Village a Milano. Un messaggio diretto al mondo delle imprese, a raccogliere una sfida su cui dovranno collaborare con gli istituti finanziari. «E’ l’Europa che ce lo chiede – esordisce in apertura dei lavori Piermario Barzaghi, partner KPMG Advisory – L’UE ha indirizzato questa tematica verso gli istituti finanziari, che sono una leva fortissima per la crescita dell’economia reale, per definire una creazione di valore diversa da quella cui si era abituati. Un’esigenza che nasce dalla volontà di conferire trasparenza e criteri di sostenibilità (non solo ambientale) ai processi che porteranno a beneficiare degli ingenti flussi finanziari stanziati dal PNRR. La regolamentazione disciplinata in tal senso dalla Commissione Europea impone delle tempistiche stringenti: già quest’anno, circa 200 gruppi in Italia di società di interesse pubblico (non solo quotate) dovranno fornire al mercato, all’interno dei propri bilanci finanziari consolidati, un’informativa di sostenibilità obbligatoria. Un obbligo che nei prossimi due anni sarà esteso a tutte le società con almeno 250 dipendenti e che investe, indirettamente, tutta la catena di fornitura di piccole medie imprese che dovranno fornire i propri prodotti secondo standard sostenibili ai clienti. Molti paesi hanno affrontato questa tematica prima dell’Italia: le nostre imprese devono innovare i propri processi e aprirsi definitamente alla digitalizzazione, altrimenti il rischio è restare fuori dai mercati internazionali, in cui i grandi fondi stanno andando nella direzione di favorire investimenti in ottica green».
I lavori della conferenza sono proseguiti in quattro tavole rotonde che hanno affrontato il tema dell’integrazione dei criteri ESG da prospettive differenti.
1 – La prima sessione, dal titolo “Be Sustainable: le banche a che punto sono?”, ha visto una serie di operatori bancari confrontarsi sul percorso di sostenibilità intrapreso dalle banche, tra opportunità e difficoltà: sono state riportate le testimonianze di Banca Mediolanum, istituto chiamato all’obbligo di disclosure ESG rappresentato dal Head of Sustainability Gianluca Randazzo, di Banca Sistema, che con Patrizia Sferrazza, Head of Communication, Media Relations & Marketing, ha spiegato di aver anticipato nella propria policy tali obblighi, e di Illimity, che attraverso la Direttrice Comunicazione e Sostenibilità Isabella Falautano ha illustrato il percorso di crescita di una giovane realtà improntato, fin dalla nascita, ai principi di sostenibilità. Infine, è stato presentato il case study di Banco Desio, con un’intervista a Raffaele Negri, Responsabile area bilancio e sostenibilità, che ha ripercorso le tappe di una piccola banca con 110 anni di storia che ha varato agli inizi del Duemila il suo primo piano triennale di sostenibilità.
2 – La seconda tavola rotonda si è focalizzata sul tema “Asset distressed e sostenibilità”, portando l’esperienza della sezione Special Situations Energy di Illimity, rappresentata dalla responsabile Elena Maspoli, che in un anno ha investito circa 100 milioni di euro per riqualificare e riportare in bonis situazioni di crisi d’impresa legate a impianti di produzione di energia; presenti al tavolo anche Marco Gerevini, Consigliere Delegato Fondazione Housing Sociale, che supporta con know how tecnico e legale investitori che vogliano sviluppare progetti di edilizia popolare, Francesca Fiorini, Consigliere Delegato AT NPL’s SPA, società che nell’ambito della gestione del credito ha integrato diverse iniziative di carattere ESG, e Silvia Rovere, Presidente Confindustria Assoimmobiliare, che ha tracciato una panoramica di come nel mercato immobiliare, già regolato da evoluti standard ambientali, il Covid abbia accelerato lo sviluppo anche di standard e certificazioni social, legate cioè alla qualità di vita all’interno degli edifici. In chiusura della sessione, Manuela Di Marino, Senior Director Cross Business Development & Commercial Planning di RINA PRIME Value Services, ha sottolineato come gli investimenti ESG nel real estate siano aumentati a livello globale di oltre il 600% nel 2020 e come più del 90% degli asset owner con patrimonio superiore ai 200 miliardi di dollari richieda investimenti ESG compliant.
3 – Nel pomeriggio, il programma dell’evento è proseguito con la terza tavola rotonda, dal titolo “Go Sustainable: quali azioni e prodotti possono essere messi in campo dagli Istituti per poter incentivare l’adozione di un percorso di sostenibilità da parte delle aziende (PMI)”. Marzio Cichetti ha presentato il caso della piattaforma lanciata a marzo 2021 Open-es di Eni, che ha come obiettivo la valutazione delle performance di sostenibilità e conta 2600 aziende già registrate. Giovanna Zacchi, Head of ESG Strategy Bper Banca, ha sollevato il problema della raccolta dati, soprattutto nel mondo delle PMI, che incide negativamente sulla valutazione del merito creditizio con criteri ESG. Un’opinione condivisa da Giorgio Costantino Executive Director – Global Transformation Services CRIF, che ha evidenziato la necessità di analytics e statistiche in quel percorso di accompagnamento della clientela verso la sostenibilità che è, secondo Antonella Pagano, Managing Director Accenture, la parte potenzialmente più dirompente per le banche nel processo di trasformazione e di adattamento ai criteri ESG.
4 – La sessione conclusiva, dedicata al mondo delle “Asset class ESG: quanti e quali sono gli strumenti sostenibili su cui investire”, ha visto gli interventi di Roberto Del Giudice, Direttore Commerciale, Investor Relations & ESG Fondo Italiano d’Investimento SGR, Elena Ferrarese, Head of Italian Equity Amundi SGR, Andrea Florio, CFO & Chief Business Finanziaria Internazionale Investments SGR, Angelo Meda, Head of Equities Portfolio Manager Banor SIM, e Maurizio Tacchella, Direttore Banca Depositaria, BFF Bank. I relatori si sono confrontati su come vengono integrate considerazioni e decisioni su tematiche ESG nella gestione di un prodotto azionario, obbligazionario o alternativo, in un momento caratterizzato da una forte spinta sulle tematiche di sostenibilità, ma anche dalle prime indagini da parte dei regolatori sull’effettiva implementazione delle strategie connesse.
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