Quando la rendicontazione non finanziaria non è un obbligo, bensì un impegno assunto in maniera volontaria e consapevole, diventa un atto di responsabilità verso il settore, l’ambiente e gli stakeholders e, al contempo, uno strumento di dialogo con il capitale umano. È il caso del Bilancio di Responsabilità del Gruppo Fire – che con il 2020 ha redatto il report numero 15 della propria storia – documento che evidenzia la costante attenzione del Gruppo verso la sostenibilità economica, ambientale e sociale nel suo ruolo di lifetime credit manager quale portatore di equilibrio nell’intera filiera del credito.
Sergio Bommarito, Executive Chairman e CEO del Gruppo, dichiara: “Il senso di Responsabilità nei confronti dell’ecosistema in cui operiamo ci caratterizza sin dalla nostra nascita. Crediamo fermamente che il credit management, se portato avanti in modo etico, tenendo conto di una responsabilità sociale rilevante, possa favorire il riequilibrio tra gli attori della filiera del credito, innescando un circolo virtuoso in grado di accrescere il benessere personale, economico e sociale dell’intera collettività” – e aggiunge – “Per essere davvero leva per la crescita e la competitività, la sostenibilità deve essere inserita in modo organico all’interno delle strategie a medio e lungo termine, dei processi decisionali”.
Partendo dalle aree tematiche più rilevanti del Bilancio di Responsabilità, la componente innovazione indica l’intensificarsi del focus sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale nei processi di credit management, con la costituzione nel 2020 di un’unità dedicata. Inoltre, nel corso dello scorso anno, nell’ambito delle attività di Research & Development e Process Management, sono state incrementate le iniziative volte all’automazione e al rafforzamento del programma di integrazione di strumenti di machine learning finalizzate all’efficienza dei processi. Il Bilancio evidenzia, inoltre, investimenti in hardware e software per oltre 1.2 milioni di euro nel 2020, pari al 2,4% del fatturato totale, con una prevalenza di investimenti in software.
Fire vince anche la scommessa della digitalizzazione, completando il progetto “Pay By Link” che ha ampliato l’offerta nell’ambito dei pagamenti digitali già durante il delicato periodo della pandemia, e preparato la strada per il lancio, nel 2021, del proprio portale di self-collection “I-solver” che permetterà ai clienti di gestire in autonomia le proprie posizioni.
Il dettaglio degli impatti economici evidenzia che il valore economico generato complessivamente da Fire ha superato nel 2020 i 49 milioni di euro (50 milioni nel 2019), che viene così distribuito tra gli stakeholder: il 59% al capitale umano fra salari e benefit, il 37% destinato ai costi operativi, al pagamento dei fornitori e agli investimenti, mentre la restante quota – pari a quasi 2 milioni di euro – distribuita alla Pubblica Amministrazione sotto forma di imposte versate, agli azionisti come utili e alle comunità attraverso erogazioni liberali.
Per quanto riguarda la responsabilità insita nel processo di selezione e nel rapporto instaurato con la catena di fornitura, Fire ha intrattenuto nel 2020 una collaborazione con oltre 1.500 fornitori, di cui il 75% dall’Italia (e di questi il 22% dalla Sicilia) ed il 16% dalla Romania, altro paese UE in cui il Gruppo è presente con la controllata Fire Credit, con un 91% totale di fornitori afferenti ai territori in cui l’azienda opera, ed un peso crescente attribuito a fattori di sostenibilità sociale ed ambientale nelle fasi di Procurement.
Con 22 miliardi di euro di masse gestite ed oltre 4 milioni di posizioni gestite annualmente (di cui 43 mila con garanzia statale – GACS), Fire dimostra la sua capacità di instaurare e mantenere partnership solide e in grado di soddisfare le esigenze dei principali player delle diverse aree dei segmenti di riferimento (settore bancario, finanziario, commerciale e delle utilities). In particolare, nel 2020 il 46% del fatturato proviene da 17 clienti con i quali Fire intrattiene un rapporto di collaborazione da oltre 10 anni in relazione ad attività di credit management, con 152 società committenti che si sono rivolte al Gruppo, segnando un aumento del numero di clienti del +6% rispetto al 2019.
Riguardo alla componente ambientale, dalla rendicontazione emergono specifiche azioni volte ad una forte riduzione dei consumi energetici. In particolare, nell’area informatica, i principali progetti con impatto positivo sulla sostenibilità sono stati l’iperconvergenza (soluzione che permette una gestione più efficace delle varie componenti infrastrutturali) e gli strumenti di digital payment, che hanno portato nel 2020 complessivamente ad un risparmio di oltre l’80% di energia rispetto al 2019. La riduzione dell’impatto ambientale passa anche attraverso un processo di dematerializzazione che ha visto nel corso dell’anno rendicontato un intervento di smaltimento massivo degli archivi cartacei aziendali ed il loro conferimento a cartiere locali per il riciclo. Ad attestare l’attenzione verso le tematiche ambientali, nel settembre 2020, la Politica e il Sistema di Gestione Ambientale di Fire hanno ottenuto la certificazione ISO 14001:2015, la norma internazionale che attesta la qualità delle politiche di sostenibilità ambientale.
Infine, la ricaduta sociale dell’azione Fire si manifesta nella cura nei confronti del proprio capitale umano, concretizzatasi anche in azioni specifiche durante la pandemia, ad estensione del welfare ordinario, quali il supporto psicologico oltre che operativo durante le fasi di lavoro da remoto, la stipula di polizze assicurative sanitarie supplementari legate al Covid-19 dedicate alle risorse e ai loro familiari, le nuove convenzioni con cliniche private e con una ludoteca che porta avanti un progetto di “open air education” all’interno di una fattoria urbana situata nelle vicinanze della sede di lavoro centrale, predisposta e strutturata per offrire servizi in linea con le restrizioni di volta in volta previste.
In termini numerici, guardando alla componente dipendenti del capitale umano, la fotografia parla di 662 persone, di cui 449 donne e 213 uomini, con il 97% del totale delle contrattualizzazioni rappresentate da contratti tempo indeterminato. Di questi, la quota maggiore si colloca nella fascia d’età tra i 30 e i 50 anni, e la categoria maggiormente rappresentata è quella degli impiegati (90%), di cui oltre il 70% di genere femminile. L’attenzione alle persone si manifesta anche negli investimenti in formazione, proseguiti anche nel corso del 2020 con 1.711 ore di formazione erogate al personale dipendente e 11.942 ore ai collaboratori e al personale con Partita IVA. In termini di inserimenti, sono entrate a far parte del mondo Fire, fra Italia e Romania 108 nuove risorse.
Per scaricare il Bilancio di Responsabilità 2020 clicca qui
Quando la rendicontazione non finanziaria non è un obbligo, bensì un impegno assunto in maniera volontaria e consapevole, diventa un atto di responsabilità verso il settore, l’ambiente e gli stakeholders e, al contempo, uno strumento di dialogo con il capitale umano. È il caso del Bilancio di Responsabilità del Gruppo Fire – che con il 2020 ha redatto il report numero 15 della propria storia – documento che evidenzia la costante attenzione del Gruppo verso la sostenibilità economica, ambientale e sociale nel suo ruolo di lifetime credit manager quale portatore di equilibrio nell’intera filiera del credito.
Sergio Bommarito, Executive Chairman e CEO del Gruppo, dichiara: “Il senso di Responsabilità nei confronti dell’ecosistema in cui operiamo ci caratterizza sin dalla nostra nascita. Crediamo fermamente che il credit management, se portato avanti in modo etico, tenendo conto di una responsabilità sociale rilevante, possa favorire il riequilibrio tra gli attori della filiera del credito, innescando un circolo virtuoso in grado di accrescere il benessere personale, economico e sociale dell’intera collettività” – e aggiunge – “Per essere davvero leva per la crescita e la competitività, la sostenibilità deve essere inserita in modo organico all’interno delle strategie a medio e lungo termine, dei processi decisionali”.
Partendo dalle aree tematiche più rilevanti del Bilancio di Responsabilità, la componente innovazione indica l’intensificarsi del focus sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale nei processi di credit management, con la costituzione nel 2020 di un’unità dedicata. Inoltre, nel corso dello scorso anno, nell’ambito delle attività di Research & Development e Process Management, sono state incrementate le iniziative volte all’automazione e al rafforzamento del programma di integrazione di strumenti di machine learning finalizzate all’efficienza dei processi. Il Bilancio evidenzia, inoltre, investimenti in hardware e software per oltre 1.2 milioni di euro nel 2020, pari al 2,4% del fatturato totale, con una prevalenza di investimenti in software.
Fire vince anche la scommessa della digitalizzazione, completando il progetto “Pay By Link” che ha ampliato l’offerta nell’ambito dei pagamenti digitali già durante il delicato periodo della pandemia, e preparato la strada per il lancio, nel 2021, del proprio portale di self-collection “I-solver” che permetterà ai clienti di gestire in autonomia le proprie posizioni.
Il dettaglio degli impatti economici evidenzia che il valore economico generato complessivamente da Fire ha superato nel 2020 i 49 milioni di euro (50 milioni nel 2019), che viene così distribuito tra gli stakeholder: il 59% al capitale umano fra salari e benefit, il 37% destinato ai costi operativi, al pagamento dei fornitori e agli investimenti, mentre la restante quota – pari a quasi 2 milioni di euro – distribuita alla Pubblica Amministrazione sotto forma di imposte versate, agli azionisti come utili e alle comunità attraverso erogazioni liberali.
Per quanto riguarda la responsabilità insita nel processo di selezione e nel rapporto instaurato con la catena di fornitura, Fire ha intrattenuto nel 2020 una collaborazione con oltre 1.500 fornitori, di cui il 75% dall’Italia (e di questi il 22% dalla Sicilia) ed il 16% dalla Romania, altro paese UE in cui il Gruppo è presente con la controllata Fire Credit, con un 91% totale di fornitori afferenti ai territori in cui l’azienda opera, ed un peso crescente attribuito a fattori di sostenibilità sociale ed ambientale nelle fasi di Procurement.
Con 22 miliardi di euro di masse gestite ed oltre 4 milioni di posizioni gestite annualmente (di cui 43 mila con garanzia statale – GACS), Fire dimostra la sua capacità di instaurare e mantenere partnership solide e in grado di soddisfare le esigenze dei principali player delle diverse aree dei segmenti di riferimento (settore bancario, finanziario, commerciale e delle utilities). In particolare, nel 2020 il 46% del fatturato proviene da 17 clienti con i quali Fire intrattiene un rapporto di collaborazione da oltre 10 anni in relazione ad attività di credit management, con 152 società committenti che si sono rivolte al Gruppo, segnando un aumento del numero di clienti del +6% rispetto al 2019.
Riguardo alla componente ambientale, dalla rendicontazione emergono specifiche azioni volte ad una forte riduzione dei consumi energetici. In particolare, nell’area informatica, i principali progetti con impatto positivo sulla sostenibilità sono stati l’iperconvergenza (soluzione che permette una gestione più efficace delle varie componenti infrastrutturali) e gli strumenti di digital payment, che hanno portato nel 2020 complessivamente ad un risparmio di oltre l’80% di energia rispetto al 2019. La riduzione dell’impatto ambientale passa anche attraverso un processo di dematerializzazione che ha visto nel corso dell’anno rendicontato un intervento di smaltimento massivo degli archivi cartacei aziendali ed il loro conferimento a cartiere locali per il riciclo. Ad attestare l’attenzione verso le tematiche ambientali, nel settembre 2020, la Politica e il Sistema di Gestione Ambientale di Fire hanno ottenuto la certificazione ISO 14001:2015, la norma internazionale che attesta la qualità delle politiche di sostenibilità ambientale.
Infine, la ricaduta sociale dell’azione Fire si manifesta nella cura nei confronti del proprio capitale umano, concretizzatasi anche in azioni specifiche durante la pandemia, ad estensione del welfare ordinario, quali il supporto psicologico oltre che operativo durante le fasi di lavoro da remoto, la stipula di polizze assicurative sanitarie supplementari legate al Covid-19 dedicate alle risorse e ai loro familiari, le nuove convenzioni con cliniche private e con una ludoteca che porta avanti un progetto di “open air education” all’interno di una fattoria urbana situata nelle vicinanze della sede di lavoro centrale, predisposta e strutturata per offrire servizi in linea con le restrizioni di volta in volta previste.
In termini numerici, guardando alla componente dipendenti del capitale umano, la fotografia parla di 662 persone, di cui 449 donne e 213 uomini, con il 97% del totale delle contrattualizzazioni rappresentate da contratti tempo indeterminato. Di questi, la quota maggiore si colloca nella fascia d’età tra i 30 e i 50 anni, e la categoria maggiormente rappresentata è quella degli impiegati (90%), di cui oltre il 70% di genere femminile. L’attenzione alle persone si manifesta anche negli investimenti in formazione, proseguiti anche nel corso del 2020 con 1.711 ore di formazione erogate al personale dipendente e 11.942 ore ai collaboratori e al personale con Partita IVA. In termini di inserimenti, sono entrate a far parte del mondo Fire, fra Italia e Romania 108 nuove risorse.
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