Il DL “Sostegni Bis” ha introdotto l’estensione a fine 2021 della norma che consente alle società che cedono Npl di trasformare le Dta in credito d’imposta. La norma può essere attivata per cessioni di crediti nominali fino a 2 miliardi, mentre il credito di imposta non può superare il 20% dell’ammontare ceduto.
L’art. 19 del “Decreto-legge recante misure urgenti per il sostegno alle imprese, al lavoro e alle professioni,per la liquidità, la salute e i servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19” è dedicato alla “Proroga degli incentivi per la cessione di crediti e ACE innovativa 2021” e prevede che siano apportate delle modifiche all’articolo 44-bis del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58 sostituendo
a) le parole “31 dicembre 2020”, ovunque ricorrano, sono sostituite dalle seguenti “31 dicembre 2021”;
b) al comma 1, dopo le parole “2 miliardi di euro” sono aggiunte le seguenti parole “per ciascuno degli anni 2020 e 2021”.
La misura, ampiamente anticipata dagli operatori viene introdotta in una fase dell’anno nella quale gli istituti di credito tipicamente finalizzano la propria strategia per le cessioni che verrà implementata nel secondo semestre, pertanto è prevedibile un impulso positivo alle operazioni di dismissione degli attivi deteriorati.
Si tratta di un ulteriore fattore abilitante, che si aggiunge alla più generale prospettiva che, la maggior parte degli istituti si stia attivando per “fare spazio” in magazzino in vista di un aumento dei nuovi flussi di crediti non performing atteso per la seconda metà di quest’anno e per il successivo a fronte della graduale rimozione delle misure di sostegno ai debitori come le moratorie.
Il DL “Sostegni Bis” ha introdotto l’estensione a fine 2021 della norma che consente alle società che cedono Npl di trasformare le Dta in credito d’imposta. La norma può essere attivata per cessioni di crediti nominali fino a 2 miliardi, mentre il credito di imposta non può superare il 20% dell’ammontare ceduto.
L’art. 19 del “Decreto-legge recante misure urgenti per il sostegno alle imprese, al lavoro e alle professioni,per la liquidità, la salute e i servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19” è dedicato alla “Proroga degli incentivi per la cessione di crediti e ACE innovativa 2021” e prevede che siano apportate delle modifiche all’articolo 44-bis del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58 sostituendo
a) le parole “31 dicembre 2020”, ovunque ricorrano, sono sostituite dalle seguenti “31 dicembre 2021”;
b) al comma 1, dopo le parole “2 miliardi di euro” sono aggiunte le seguenti parole “per ciascuno degli anni 2020 e 2021”.
La misura, ampiamente anticipata dagli operatori viene introdotta in una fase dell’anno nella quale gli istituti di credito tipicamente finalizzano la propria strategia per le cessioni che verrà implementata nel secondo semestre, pertanto è prevedibile un impulso positivo alle operazioni di dismissione degli attivi deteriorati.
Si tratta di un ulteriore fattore abilitante, che si aggiunge alla più generale prospettiva che, la maggior parte degli istituti si stia attivando per “fare spazio” in magazzino in vista di un aumento dei nuovi flussi di crediti non performing atteso per la seconda metà di quest’anno e per il successivo a fronte della graduale rimozione delle misure di sostegno ai debitori come le moratorie.