Mps rinvia l’aumento di capitale e viene spostata nella black list della Consob, nel giorno in cui sono stati diffusi i conti del trimestre.
A finire sotto i riflettori è anche l’annuncio di un rinvio dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi, slittato tra la fine di quest’anno e la metà del 2022: la scelta è legata al protrarsi dei negoziati con la Dg Comp, che per autorizzare l’iniezione di capitali pubblici deve riconoscere la «viability», cioè la capacità della banca di reggersi sulle sue gambe, su base stand alone. «I negoziati con la Dg Comp continuano ma non sono ancora finalizzati, di conseguenza senza una soluzione strutturale, cioè una fusione, la ricapitalizzazione andrà al quarto trimestre o primo semestre 2022» ha spiegato l’ad di Mps, Guido Bastianini, in conference call con gli analisti.
Per quanto riguarda l’ipotesi di fusione con altri istituti, per la quale UniCredit resta la candidata più probabile, Mps è ancora al lavoro con il Tesoro. «Stiamo ancora lavorando con il Mef sulla soluzione strutturale» ha continuato Bastianini. Tra i soggetti che, per ora, hanno avuto accesso alla «virtual data room» c’è invece il private equity Apollo.
Proprio ieri Mps stata inoltre spostata dalla grey list, dove si trovava dal 2016, alla black list della Consob: dovrà offrire mensilmente aggiornamenti sulla situazione di capitale e sulle misure – rafforzamento patrimoniale o aggregazione – a cui sta lavorando per mettersi in sicurezza. Queste informazioni, su richiesta della Consob, verranno diffuse mensilmente. Lo spostamento nella lista nera è dovuto al fatto che, come sottolineato anche dai revisori, c’è incertezza sulla continuità aziendale e la banca si trova nella situazione di cui all’articolo 2446 del codice civile, ovvero perdite superiori a un terzo del capitale. E proprio questa notizia ha influito ieri sulla chiusura in rosso alla del titolo (-1,2%) a 1,16 euro, nel giorno in cui sono stati diffusi i conti del trimestre. I risultati mostrano un utile di 119 milioni e le stime sono di un deficit di capitale in discesa. La banca senese ha infatti ridotto le previsioni di deficit di capitale contenute nel capital plan e che stimavano uno shortfall di 1,5 miliardi a inizio 2022. Al 31 marzo 2022, la banca prevede che lo shortfall possa essere inferiore a un miliardo.
Su un ultimo fronte, quello giudiziario nell’ambito del processo che vede indagati per falso in bilancio l’ex presidente della banca Alessandro Profumo, l’ex ad Fabrizio Viola e l’allora presidente del collegio sindacale Paolo Salvadori, c’è da registrare che i periti nominati dal gip Guido Salvini hanno riscontrato sino al 2017 «notevoli criticità» in termini di violazioni contabili sulla valutazione dei crediti deteriorati.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Mps rinvia l’aumento di capitale e viene spostata nella black list della Consob, nel giorno in cui sono stati diffusi i conti del trimestre.
A finire sotto i riflettori è anche l’annuncio di un rinvio dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi, slittato tra la fine di quest’anno e la metà del 2022: la scelta è legata al protrarsi dei negoziati con la Dg Comp, che per autorizzare l’iniezione di capitali pubblici deve riconoscere la «viability», cioè la capacità della banca di reggersi sulle sue gambe, su base stand alone. «I negoziati con la Dg Comp continuano ma non sono ancora finalizzati, di conseguenza senza una soluzione strutturale, cioè una fusione, la ricapitalizzazione andrà al quarto trimestre o primo semestre 2022» ha spiegato l’ad di Mps, Guido Bastianini, in conference call con gli analisti.
Per quanto riguarda l’ipotesi di fusione con altri istituti, per la quale UniCredit resta la candidata più probabile, Mps è ancora al lavoro con il Tesoro. «Stiamo ancora lavorando con il Mef sulla soluzione strutturale» ha continuato Bastianini. Tra i soggetti che, per ora, hanno avuto accesso alla «virtual data room» c’è invece il private equity Apollo.
Proprio ieri Mps stata inoltre spostata dalla grey list, dove si trovava dal 2016, alla black list della Consob: dovrà offrire mensilmente aggiornamenti sulla situazione di capitale e sulle misure – rafforzamento patrimoniale o aggregazione – a cui sta lavorando per mettersi in sicurezza. Queste informazioni, su richiesta della Consob, verranno diffuse mensilmente. Lo spostamento nella lista nera è dovuto al fatto che, come sottolineato anche dai revisori, c’è incertezza sulla continuità aziendale e la banca si trova nella situazione di cui all’articolo 2446 del codice civile, ovvero perdite superiori a un terzo del capitale. E proprio questa notizia ha influito ieri sulla chiusura in rosso alla del titolo (-1,2%) a 1,16 euro, nel giorno in cui sono stati diffusi i conti del trimestre. I risultati mostrano un utile di 119 milioni e le stime sono di un deficit di capitale in discesa. La banca senese ha infatti ridotto le previsioni di deficit di capitale contenute nel capital plan e che stimavano uno shortfall di 1,5 miliardi a inizio 2022. Al 31 marzo 2022, la banca prevede che lo shortfall possa essere inferiore a un miliardo.
Su un ultimo fronte, quello giudiziario nell’ambito del processo che vede indagati per falso in bilancio l’ex presidente della banca Alessandro Profumo, l’ex ad Fabrizio Viola e l’allora presidente del collegio sindacale Paolo Salvadori, c’è da registrare che i periti nominati dal gip Guido Salvini hanno riscontrato sino al 2017 «notevoli criticità» in termini di violazioni contabili sulla valutazione dei crediti deteriorati.
Fonte: Il Sole 24 Ore