Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, nel corso di una intervista rilasciata a Bloomberg ha espresso apprezzamento per il premier incaricato Mario Draghi e si è detto scettico sull’ipotesi di una Bad Bank Nazionale.
Con riferimento alla delicata situazione dell’economia italiana ha dichiarato: “Siamo un Paese molto forte, con fondamentali solidi. Le imprese sono sane e hanno retto alla crisi pandemica ma ci serve una crescita del Pil per creare nuova occupazione. Fondamentale sarà saper beneficiare del programma Next generation Eu e servono riforme. Ci serve una crescita inclusiva, un esecutivo che affronti i problemi sociali, questa è la priorità. Le imprese, poi, devono avere un supporto strutturale”.
Con riferimento alla ipotesi di Bad Bank il giudizio è negativo: “Ci sono tante realtà che possono comprare crediti deteriorati e gestirli. Non penso che una bad bank italiana o europea sia la soluzione. Le banche hanno bisogno di un buon management e per l’Italia serve che la crescita aumenti”.
Con riferimento ad ipotesi di ulteriori operazioni di M&A: “Se queste non ci sono è difficile fare acquisizioni. La nostra priorità è quella di creare valore per i nostri azionisti – sottolinea -. L’operazione fatta con Ubi è stata straordinaria e perfetta. Dopo l’acquisizione il gruppo ha la profittabilità più alta in Europa”.
Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, nel corso di una intervista rilasciata a Bloomberg ha espresso apprezzamento per il premier incaricato Mario Draghi e si è detto scettico sull’ipotesi di una Bad Bank Nazionale.
Con riferimento alla delicata situazione dell’economia italiana ha dichiarato: “Siamo un Paese molto forte, con fondamentali solidi. Le imprese sono sane e hanno retto alla crisi pandemica ma ci serve una crescita del Pil per creare nuova occupazione. Fondamentale sarà saper beneficiare del programma Next generation Eu e servono riforme. Ci serve una crescita inclusiva, un esecutivo che affronti i problemi sociali, questa è la priorità. Le imprese, poi, devono avere un supporto strutturale”.
Con riferimento alla ipotesi di Bad Bank il giudizio è negativo: “Ci sono tante realtà che possono comprare crediti deteriorati e gestirli. Non penso che una bad bank italiana o europea sia la soluzione. Le banche hanno bisogno di un buon management e per l’Italia serve che la crescita aumenti”.
Con riferimento ad ipotesi di ulteriori operazioni di M&A: “Se queste non ci sono è difficile fare acquisizioni. La nostra priorità è quella di creare valore per i nostri azionisti – sottolinea -. L’operazione fatta con Ubi è stata straordinaria e perfetta. Dopo l’acquisizione il gruppo ha la profittabilità più alta in Europa”.