Jean Pierre Mustier, parlando a nome dell’ European Banking Federation (EBF), ha chiesto una revisione delle regole sul calendar provisioning e auspicato la creazione di un sitema bancario europeo più integrato.
Nel corso di una conferenza virtuale, organizzata nell’ambito della Euro Finance Week ha dichiarato:
“Dobbiamo ridurre al minimo la frammentazione per consentire ai gruppi transfrontalieri di lavorare su una base ancora più ottimizzata in termini di flussi liberi di liquidità e di capitali”, ha detto alla conferenza della settimana della finanza europea, che si è tenuta virtualmente.
Ha poi ribadito il ruolo fondamentale che le banche assolvono come canle di strasmissione della politica monetaria esercitata dalla Banca Centrale Europea (BCE) e la necesità di supportare gli isituti di credito in un conteso in cui tassi d’interesse negati o molto bassi sono diventati un elemento strutturale.
A tale proposito, l’amminsitratore delegato di Unicredit, ha chiesto un allentamento temporaneo delle regole sugli acccantonamenti di “Basilea IV” note anche come di “calendar provisioning” che impongono una svalutazione integrale dei crediti da realizzarsi negli anni successivi alla classifcazione a default.
L’appello di Mustier si aggiunge a quello di diversi altri banchieri che hanno evidenziato il potenziale “esplosivo” della combinazione di accantonamenti progressivi dovuti alla regolamentazione, di una definizione più stringente di default che dovrebbe entrare in vigore il prossimo anno e della fine delle misure straordinarie di sostegno al credito come moratorie e garanzie pubbliche.
Secondo il presidente di EBF è necessario un approccio coordinato da parte di tutti i paesi al fine di affontare in moddo coerente la fine delle misure di sostegno e accompagnare le imprese nella successiva fase di recupero e ristrutturazione.
L’intervento si è concluso con una richiesta di maggiore chiarezza in merito a quando le banche potranno tornare a pagare dividendi e con la conferma della propria posizione scettica nei confronti del potere salvifico delle fusioni trasfrontaliere in un momento in cui l’attenzione dovrebbe essere focalizzata sulla transizione digitale e sull’aumento dei rendimenti degli azionisti.
La ricerca di economie di scala può essere perseguita anche mediante accordi di collaborazione nella fornitura di servizi che costituiscano una sorta di M&A sintetico
Jean Pierre Mustier, parlando a nome dell’ European Banking Federation (EBF), ha chiesto una revisione delle regole sul calendar provisioning e auspicato la creazione di un sitema bancario europeo più integrato.
Nel corso di una conferenza virtuale, organizzata nell’ambito della Euro Finance Week ha dichiarato:
“Dobbiamo ridurre al minimo la frammentazione per consentire ai gruppi transfrontalieri di lavorare su una base ancora più ottimizzata in termini di flussi liberi di liquidità e di capitali”, ha detto alla conferenza della settimana della finanza europea, che si è tenuta virtualmente.
Ha poi ribadito il ruolo fondamentale che le banche assolvono come canle di strasmissione della politica monetaria esercitata dalla Banca Centrale Europea (BCE) e la necesità di supportare gli isituti di credito in un conteso in cui tassi d’interesse negati o molto bassi sono diventati un elemento strutturale.
A tale proposito, l’amminsitratore delegato di Unicredit, ha chiesto un allentamento temporaneo delle regole sugli acccantonamenti di “Basilea IV” note anche come di “calendar provisioning” che impongono una svalutazione integrale dei crediti da realizzarsi negli anni successivi alla classifcazione a default.
L’appello di Mustier si aggiunge a quello di diversi altri banchieri che hanno evidenziato il potenziale “esplosivo” della combinazione di accantonamenti progressivi dovuti alla regolamentazione, di una definizione più stringente di default che dovrebbe entrare in vigore il prossimo anno e della fine delle misure straordinarie di sostegno al credito come moratorie e garanzie pubbliche.
Secondo il presidente di EBF è necessario un approccio coordinato da parte di tutti i paesi al fine di affontare in moddo coerente la fine delle misure di sostegno e accompagnare le imprese nella successiva fase di recupero e ristrutturazione.
L’intervento si è concluso con una richiesta di maggiore chiarezza in merito a quando le banche potranno tornare a pagare dividendi e con la conferma della propria posizione scettica nei confronti del potere salvifico delle fusioni trasfrontaliere in un momento in cui l’attenzione dovrebbe essere focalizzata sulla transizione digitale e sull’aumento dei rendimenti degli azionisti.
La ricerca di economie di scala può essere perseguita anche mediante accordi di collaborazione nella fornitura di servizi che costituiscano una sorta di M&A sintetico